21 - La scelta

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POV JACK

Jack mise via il cellulare con il messaggio in cui era scritto il prossimo futuro di quella ragazza. Insieme al telefono tentò di mettere via anche l'amarezza dei due occhi azzurri che lo avevano fissato palesando l'ennesima delusione nel lasciarla da sola.

Quella donna si era insinuata troppo nei sui pensieri.

Doveva pensare a Vicky e non a lei.

"Patatino! Dicevo che ti eri perso!" la sua ragazza gli si gettò letteralmente fra le braccia baciandolo peggio di una nonna con il nipote.

Patatino un corno.
Questi comportamenti iniziavano a dargli un fastidio enorme.

Prima li trovava dolci ma adesso gli facevano girare le palle alla velocità della luce+1.

"Vicky, ti prego" alzò gli occhi al cielo.

Joe li aveva raggiunti e aveva un sorrisetto sarcastico... al solito.

Come minimo adesso avrebbe fatto una delle sue solite battutine che gli facevano venire voglia di disconoscerlo come migliore amico.

"Il locale non aveva più le birre, ho aspettato rifornissero" spiegò banalmente il motivo del ritardo alla biondina.

Madonna beata, che stronzata.

Joe non avrebbe mai creduto che un locale che campava di alcol avesse, guarda caso, finito proprio la birra.

"Scommetto che aspettavi la birra rossa" quel bastardo del suo amicoza decise di provocarlo, lanciandogli non solo una frecciatina ma tutto l'arco.
Che incubo.

"Si dice che è più buona della bionda"

Si sbagliava, lui non lanciava archi... lanciava direttamente tutto il poligono.

Con ancora quel sorrisetto del cazzo sulla faccia, gli mise un braccio attorno alle spalle dandogli tanti colpetti sul petto.

"Sei falso come la birra analcolica, amico" sussurrò sarcastico.

Che stronzo.

Immaginava che non l'avrebbe fatto fesso facilmente come Vicky e che avrebbe intuito cosa c'era dietro la scusa della birra 'finita non rifornita'.

La ragazza perculata guardò le vuote mani di Jack, per poi guardarlo interrogativamente "Ma non l'hai comprata quindi?"

"No, non era ancora arrivata e me ne sono andato dopo un po'"
Che scocciatura dover dare queste spiegazioni mediocri.

Jack, con uno sguardo severo verso il moro, anticipò il suo intento di dire chissà quale altra cazzata.

Per fortuna Joe sembrò recepire il messaggio e non proferì parola. Conoscendolo sapeva quanto si sforzasse per non immischiarsi in quella conversazione perché non accettava di essere messo in disparte... era egocentrico oltre ogni dire.

Come quando la madre raccontò che alla recita scolastica degli Animali della foresta mise il muso per tre giorni perché gli assegnarono il ruolo di filo d'erba sorridente come comparsa e non quello del Re leone Mufasa.

Lo sbadiglio di Vicky fu il perfetto deterrente per andarsene da quella spiaggia e da quell'interrogatorio di terzo grado.

~~~
Un'ora dopo

Dopo aver dato la buonanotte alla sua ragazza raggomitolata nel letto, scese al piano di sotto e decise di fregare una sigaretta a Joe, lasciata incustodita nel pacchetto mezzo vuoto del suo borsello.

Uscì e andò nel cortile, sedendosi sui gradini d'entrata.

Era ancora troppo nervoso per riuscire a dormire o stare immobile di fianco a Vicky, senza svegliarla.

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