3 - Bestie

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Quando la titolare dello Spicy mi ha ricontattato ieri pomeriggio sono corsa al locale appena mi ha detto che ero in lizza con un'altra ragazza e avrebbe dato il posto a quella che sarebbe arrivata prima

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Quando la titolare dello Spicy mi ha ricontattato ieri pomeriggio sono corsa al locale appena mi ha detto che ero in lizza con un'altra ragazza e avrebbe dato il posto a quella che sarebbe arrivata prima. Nemmeno fossimo a una maledetta Centomiglia. All'inizio la cosa mi ha indispettito, ma poi me ne sono fatta una ragione. Del resto io, come quest'altra, abbiamo la stessa identica inesperienza lavorativa in questo campo e nessuno è indispensabile.

Così, ho pedalato a perdifiato con la mia bicicletta e sono arrivata per prima. Ho ritirato la divisa, se così vogliamo chiamare delle calze a rete nere sotto agli shorts e una camicetta bianca.

Inizio tra tre giorni, turno serale.
Sulla carta il contratto che sto leggendo anche adesso recita "dalle 22:15 alle 3:00" ma Sarah mi ha velatamente detto che alle 3:00 il locale pullula ancora di gente quindi dubito che si rispetteranno davvero quegli orari.

So che non posso considerarlo un lavoro definitivo ma almeno avrei guadagnato un bel gruzzolo, considerando che è totalmente svolto in ore notturne.

Avrei servito da bere ai tavoli e, oltre all'alcool e al lime, dovevo sforzarmi di «accompagnare il tuo più bel sorriso per la gioia dei clienti», come mi ripeteva spesso Sarah quando mi ha dato le prime indicazioni.

In quell'occasione ho studiato bene il mio nuovo luogo di lavoro, soppesandolo da cima a fondo.
Si trova in zona industriale, circondato da aziende metalmeccaniche e uffici, il che rende la sua posizione perfetta. Di notte siamo solo noi a essere aperti e possiamo concederci la musica alta, anzi altissima. È sempre zeppo di clienti perché è l'unico locale notturno nelle vicinanze.
Diversamente, ti toccherebbe guidare per circa tre ore fino New York.

Internamente è veramente un bel posto, enorme; tutto sui toni del rosso-nero. Non saprei dire se sia elegante o spartano... perché si trova precisamente nel mezzo.
Non appena si entra dal portone principale, vieni immerso in uno stanzone che funge da pista da ballo, attorno al quale ci sono divanetti di pelle nera, tavolini e il banco bar.

Ho notato subito il piccolo soppalco in fondo, in cui cinque tubi sono piantati nel pavimento per poi scomparire nel soffitto. Quella è la terra delle pole dancer che rimangono in divise succinte in serate ordinarie come quelle in cui lavorerò io, ma volteggiano sensuali attorno al palo denudandosi del tutto il primo venerdì sera di ogni mese in cui il locale diventa più hard del solito. E oltre a loro, anche tutto il resto del personale è in topless.

È una serata particolare, dove si paga un biglietto da capogiro per entrare e le cameriere, bariste, e ballerine lavorano a petto nudo. Inoltre, pagando fior fiori di quattrini ci si può chiudere nel privé con una delle pole dancer e quel che succede nel privé rimane nel privé.

Ovviamente questo non me lo ha detto la titolare, perché penso proprio sia una cosa illegale e vicina alla prostituzione, ma una delle cameriere che evidentemente mi ha preso in grande simpatia me lo ha raccontato quando Sarah le ha chiesto di spiegarmi come si svolgono le serate tipo.

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