Gli Jotun di Byleistr costrinsero a inginocchiarsi gli ultimi Muspel e i Nibelunghi ancora sopravvissuti insieme con tutti gli altri, prigionieri in catene sorvegliati da orde di soldati e da valchirie che pattugliavano l'esterno del castello ormai conquistato e la capitale che si erano rivelati essere deserti. Evidentemente la popolazione era stata già evacuata in precedenza ed era una fortuna, avevano evitato un inutile massacro di civili che avrebbe gravato sulla coscienza di Thor per i prossimi secoli.
I feriti erano stati tutti trasportati in un accampamento non molto distante dalle mura, i guaritori portati dagli altri reami si occupavano di tutti quelli che erano in gravi condizioni, molti furono trasportati sulle navi mediante i raggi traenti e nella mischia vi era molti generali e ufficiali, lo stesso Doran si era preso una lancia nel fianco, per fortuna una ferita lieve e di striscio che non gli avrebbe costato la vita e per una volta nessuno dei suoi guerrieri era stato ferito o quasi ucciso, tuttavia sembrava essere il suo turno di dover ricevere medicazioni, rispettivamente testa e spalla sinistra, sulle quali due guaritrici elfiche stavano spalmando impacchi alle erbe fetide per avvolgerle in bende bianche pronte all'uso. In tutto ciò, due cose continuavano ad attirare la sua attenzione e a stimolare preoccupazione.
Loki e sua madre, che non erano ancora arrivati, e Odino.
Padre Tutto era comparso dal nulla, portato lì alla testa di seimila lance Asgardiane che poco avevano fatto essendo stata la battaglia da subito a loro favore, insieme con alcuni ufficiali di Vanaheim probabilmente alla ricerca di Skurge l'Esecutore, che i soldati stavano cercando all'interno del castello, ma lo squadrone non era ancora tornato, eccetto alcuni soldati che avevano portato su una barella di metallo un cadavere che si era rivelato essere Sigfrid. Il re era stato portato via, disposto all'interno di una tenda e l'ordine di Odino era stato quello di recuperare la popolazione, una nave Nibelunga era stata preparata in fretta da sopravvissuti con l'ordine di prendere il popolo della capitale, si augurava che non volesse condannarlo a morte essendo stata la sua famiglia, seppur in modo orribile, ormai vendicata. Ed era proprio riguardo a ciò che voleva discutere con lui, dopo tutto, da quella tenda non era ancora uscito.
Le guaritrici elfiche terminarono il loro lavoro.
Le ringraziò e si alzò dalla panca per camminare lungo l'accampamento, fino alla tenda in questione cui si trovavano due soldati che lo lasciarono passare. Dei servitori Nibelunghi, silenziosi e con catene ai polsi, si stavano occupando del cadavere disposto su un tavolo di legno, sotto lo sguardo di Odino. L'ambiente era illuminato da poche candele, non c'era niente al suo interno eccetto chi in vita era stato Sigfrid, pulito e coperto dalla vita in giù da un telo che copriva le zone più intime. I servitori si allontanarono dal corpo eseguendo un inchino, poté scorgere sui loro volti tumefatti da lividi e ferite, gli occhi lucidi per il pianto e la rabbia, forse neanche rivolta a loro che tutto sommato li avevano risparmiati dalla morte.
Si avvicinò al tavolo, affiancando suo padre.
Guardò il corpo del re, c'era un taglio profondo che solcava la sua gola, doveva essere stato sgozzato brutalmente «Ti hanno detto qualcosa?»
«L'hanno trovato nella sala del trono, era morto da una decina di minuti. Con lui c'erano degli attendenti, credo che li abbiano uccisi prima del nostro arrivo.»
«Un omicidio» E anche brutale, i suoi polsi erano segnati da bruciature e la ferita sul braccio era profonda, forse gli aveva reciso il muscolo o il legamento. Chiunque lo avesse ucciso, era certo che doveva odiarlo molto, se aveva fatto la stessa cosa ai suoi attendenti.
«L'Incantatrice?»
«Ancora nessuna traccia ma stanno setacciando il castello, la troveranno se è ancora qui» O sempre se non era scappata a bordo di qualche navetta prima che loro arrivassero, di certo non vi era stata traccia di magia attorno agli scudi della città e neanche nel castello. Gli unici eserciti trovati, erano Jotunheim e Muspelheim, niente soldati sbucati da sortilegi oscuri e gli stregoni avevano recuperato persino il libro della donna. Comunque fosse, guardò suo padre. L'occhio sinistro osservava il cadavere immobile dell'ormai ex sovrano di Niflungar, in silenzio e senza muovere un muscolo. Non sapeva che dovergli dire e si limitò solo alla più ovvia e scontata delle possibili costatazioni «La guerra è finita adesso, i Nove Regni sono finalmente in pace».
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Swan Ice- L'Anello del Nibelungo
FanfictionTre anni dopo la Battaglia di New York, tutto procede tranquillamente, questo fin quando Ailìs Swan, una ragazzina di dodici anni, non entra in possesso di un antico e pericoloso oggetto che spinge Thor a dover mettere da parte le divergenze con Lok...