Capitolo 104

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Colline e pianure verdeggianti e alte montagne che facevano da sfondo a distanza fino a essere trasparenti, questo era lo scenario che Thor stava regalando a Lise da quando erano partiti almeno due ore prima ed era qualcosa che persino a lui, con i suoi mille quattrocento novantasei anni di età trascorsi in sella al suo cavallo a correre in quei territori, sembrava di essere in un luogo surreale e paradisiaco.

Il silenzio della natura, gli alberi e il prato verde e ricco di fiori colorati, l'aria profumata di terra e il vento leggero che soffiava contro il suo volto, contribuiva a togliergli di dosso le ultime incertezze che i noiosi funzionari di corte gli avevano messo addosso quando aveva detto loro di quella gita.

Con una guerra a gravare sul regno e meno di un giorno al ritorno di Odino, il suo posto era ad Asgard, seduto sul trono o dietro la scrivania a dettare ordini e studiare conti e strategie per il futuro imminente, forse avevano ragione, ma anche Lise l'aveva. Le era stata promessa una gita fuori dalle mura del palazzo, un giorno intero senza dover pensare a niente, e non aveva più intenzione di rimandare ancora.

Serviva anche a lui per schiarire le idee e ricaricarsi con nuove energie e se prima aveva avuto qualche dubbio, adesso era più che certo che non era stata per niente una pessima idea decidere di organizzare quell'escursione, anche se aveva significato dover affidare il regno a Loki. Un colpo per tutti quando aveva dato l'incarico a lui in via ufficiale, persino i suoi fidati guerrieri che avevano premuto affinché desistesse e restasse a palazzo salvo poi scongiurarlo di portarli con lui, avevano dimostrato un disaccordo tale da essere quasi sbiancati all'idea di dover prendere ordini da suo fratello per un giorno e non era mancato Volstagg con le sue teorie del complotto e i richiami su quanto la sua fosse una pessima trovata.

Era stato Loki a rimetterlo in riga.

Anche lui aveva avuto un lieve timore ma si fidava di Frigga, con lei accanto era impossibile che quell'idiota potesse complottare ai danni di Asgard, come minimo, loro madre gli avrebbe tirato un orecchio com'era solita fare quando erano bambini.

«Altezza, manca poco alle scogliere?»

La domanda di Theoric lo distrasse, allontanando quei pensieri, e lo guardò. Il capitano sembrava già esausto, il sudore gli copriva il volto lucido, colpa dell'elmo che portava sulla testa. Era una delle ragioni del perché aveva deciso di non indossare la pesante corona quel giorno e di mettersi qualcosa di più pratico al posto degli eleganti abiti che doveva sfoggiare come re. Gli venne quasi da ridere «Rilassatevi capitano e godetevi la passeggiata. Quanto tempo ci vorrà, si vedrà».

«I cavalli necessitano di bere, i soldati e i servitori sono stanchi. Dovremmo fermarci per riposare almeno un po'.»

«Capitano, io e mio fratello siamo cresciuti su questi promontori a forza di lotte e galoppate, li conosco alla perfezione e so quanto tempo ci voglia prima che si arrivi a destinazione. Quindi, fidatevi di me se vi dico che i cavalli reggeranno fino all'arrivo» Lui si zittì e Thor poté tornare a godersi il silenzio della natura libera e incontaminata. Non faceva il misterioso perché gli piaceva, semplicemente non voleva che le troppe preoccupazioni di Theoric lo influenzassero.

Ne aveva avute così tante che la tesa gli supplicava pietà, inoltre era vero che tutti loro avrebbero retto, cavalli inclusi, poiché all'arrivo non mancava molto. Infatti, i primi strascichi del bosco accolsero il corteo, poiché il sentiero su cui stavano camminando tagliava proprio in quella direzione.

Sbagliare strada era impossibile, il sentiero era uno, c'era spazio per i carri e probabilmente anche per dieci carrozze. Una volta messo piede lì, si poteva fare il conto alla rovescia, esso dava direttamente sulle vaste scogliere e avrebbero avuto una splendida radura in cui montare l'accampamento, spazio aperto per i recinti dei cavalli e soprattutto vi era un lago a picco, lungo e vasto, che scorreva proprio sopra le scogliere e finiva in mare mediante una cascata. Già s'immaginava la faccia di Lise quando lo avrebbe visto.

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora