Capitolo 53

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I canali alla televisione non avevano tregua, saltavano da uno all'altro senza fermarsi finché il televisore non fu spento e il telecomando lanciato da qualche parte sul divano e Sigy, esasperata, si lasciò scivolare sulla morbida pelle, schiacciandosi un cuscino sul volto. Ormai erano settimane che di Lise non sapeva più niente e i giorni, che già da soli erano noiosi e interminabili, adesso sembravano veramente non finire più.

Thor non si era più fatto vivo dopo l'ultima volta, non aveva modo di comunicare con Asgard e di certo non poteva mettersi a urlare il nome del guardiano a caso. Il punto era che lo avrebbe fatto volentieri ma non aveva idea di come l'avrebbero presa.

Onestamente non ne poteva già più di quel silenzio asfissiante, neanche andare alla scuderia per passare la giornata con i suoi amici la aiutava, anche perché tutti volevano notizie su Lise, cosa che non aveva. Sbuffò rumorosamente e fu allora che il campanello di casa suonò. Corrugò la fronte e si voltò a guardare la porta, poi scaraventò via il cuscino e si alzò per andare ad aprire e si trovò davanti due facciotte allegre che sorridevano «Sorpresa!»

Erano donne, una dai capelli rossi e gli occhi castani e l'altra mora con gli occhi verdi, entrambe con due sorrisi smaglianti in volto, che riconobbe coma Magda Andersson e Ingrid Nilsson, due socie veterane delle scuderie. Le aveva conosciute per caso diversi anni prima e si erano insinuate nella sua vita senza che fosse richiesto e si ostinavano a non volerla lasciare in pace mai quando si recava a Bergen.

Trovarsele davanti era sconvolgente, in altre circostanze ne sarebbe stata lieta ma per il momento avrebbe preferito cacciarle. Stravedevano per Lise come se fosse una loro nipotina, la ricoprivano di regali anche se non necessario e per questo aveva deciso di non farsi vedere in giro da loro, specialmente in un periodo così delicato «Magda. Ingrid. Che cosa ci fate voi due qui?»

I sorrisi di entrambe andarono scemando lentamente, fino a ritrovarsi con l'essere guardata con gli occhi storti, come se le avesse in qualche modo offese e demoralizzate.

«Tesoro, mi aspettavo almeno una finta più credibile» Fu l'acido commento sarcastico della rossa, Ingrid.

«Concordo, almeno fingi» Rispose l'altra.

Sigy sbatté di nuovo le palpebre, per altre due volte, guardandole dalla testa ai piedi. Sotto i vestiti eleganti e i cappotti di pelliccia sintetica, indossavano un paio di calze nere che non sembravano riscaldarle per niente, perché tremavano come due foglie.

«Poiché hai aperto, possiamo entrare? Si gela» Supplicò Ingrid e Sigy aprì la porta per farle entrare, facendosi da parte.

Entrambe piombarono dentro casa, ignorando le due macchine parcheggiate nel vicolo che riconobbe come quelle dei loro rispettivi mariti, Thomas e Adrian, che salutò nonostante non si vedesse niente, scorgendo appena i loro saluti da oltre i vetri oscurati.

Chiuse la porta, udendo i loro gridolini di piacere nel trovare l'ambiente interno riscaldato e si diresse da loro, che avevano preso possesso del divano, su cui poggiarono i loro cappotti per rivelare l'eleganza degli abiti da sera che portavano, forse un po' troppo luccicanti per i suoi gusti. Si armò del sorriso più cortese che sapesse fare e andò loro incontro «Allora, a che cosa devo la visita»

«Uscire, è ovvio!»

Spalancò gli occhi per l'ennesima volta davanti all'esclamazione sorridente di Magda «Cosa?»

«Esatto cara,» asserì Ingrid «Tu esci con noi, abbiamo prenotato in un ristorante molto carino con tanto di dopo sera musicale. Si mangerà da dio e si ballerà tutta la notte, perciò togliti quella palandrana orrenda che porti e vai a farti carina».

«Quale palandrana?»

La rossa le si avvicinò e tirò con due dita il tessuto del maglione grigio scuro che portava, guardandola come se fosse disgustosa «Questa! é orrenda».

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora