Le ancelle le vorticavano intorno per sistemare ogni fronzolo di quel vestito riccamente decorato che la fasciava, le infilavano i fermagli tra i capelli e le passavano sul volto polveri colorate e ciprie per truccarla e abbellirla. Non aveva dormito, non aveva mangiato e si era lasciata preparare senza dire una parola come se fosse priva di anima o di volontà, quella mattina si sentiva così. Non aveva voglia di ribattere in niente, di scegliere cosa indossare o come pettinarsi, aveva dato loro carta bianca su tutto e onestamente non le importava neanche se l'avessero conciata in modo ridicolo. Era svogliata, colpa della notte insonne trascorsa a guardare quel baldacchino decorato con la testa piena di terribili pensieri che le avevano impedito di chiudere occhio e riposare a dovere.
Chissà se quella bambina si era finalmente svegliata e se la pozione aveva avuto il suo effetto.
Chissà se Eir aveva le risposte al mistero sulle scansioni misteriose che erano state eseguite e se il colpevole fosse venuto fuori.
Chissà.
Una parola che non dava nessuna certezza, nessuna risposta, gettava solo fumo negli occhi e lasciava brancolare nel buio delle incertezze e del terrore. E ora che la verità era venuta fuori, che il segreto più terribile era stato svelato a quella bambina, che cosa sarebbe successo? Purtroppo, mentire aveva il suo carissimo prezzo e Frigga lo sapeva fin troppo bene che cosa portava, soprattutto se la verità si scopriva poi in quel modo terribile. Aveva sopportato per molti, troppi anni le menzogne di Odino su Loki, alla decisione di far di lui un loro figlio per poi metterlo al governo di Jotunheim come alleato, si era sostituita la volontà di volerlo proteggere da qualcosa che lo avrebbe ferito per sempre e allontanato da loro, perché ormai era loro figlio a tutti gli effetti.
Purtroppo Sigyn aveva fatto lo stesso sbaglio.
Non se l'era sentita di condannarla avendo lei stessa portato avanti quel gioco crudele con suo figlio coscienziosamente, sarebbe stato ipocrita e stupido, ma non poteva non attribuire la colpa di tutto ciò a Loki. Da vittima di spietate menzogne, si era trasformato a sua volta in un altrettanto e meschino autore di simili Inganni senza alcuno scrupolo, forse anche peggio perché aveva abbandonato e rinnegato la sua stessa figlia a qualcosa di terribile. Era stato così doloroso vederla in quello stato, colpevolizzarsi per aver voluto proteggere la sua unica figlia da un mondo spietato che Loki purtroppo aveva costruito attorno a lei, e non poteva fare niente purtroppo.
Un filo di capelli le fu strappato, il dolore alla cute fu tale da farle emettere un grido.
«Perdonatemi Maestà.»
Si massaggiò il punto colpito con il dito, guardando l'ancella negli occhi pronta a rimproverarla, cosa che non fece poiché non aveva neanche la voglia di farlo. Lasciò che continuasse il suo lavoro, sforzandosi di concentrarsi sulla realtà che la circondava e ciò le permise di poter guardare il suo riflesso nel grande specchio davanti ai suoi occhi. Era dunque lei quella che si palesava in quel riflesso, stanca, con pesanti occhiaie che neanche tutto quel trucco riusciva a coprire, quel giorno non si sentiva in forze come l'energica regina di Asgard, era così esausta che avrebbe volentieri cacciato tutti per rimettersi a dormire, ma che cosa avrebbe detto la corte?
Perché tutto ciò che avveniva nel palazzo, ogni azione, era sempre sulla bocca di quei nobili da quattro denari che camminavano per i cortili o che sedevano alle loro tavole, che parlottavano dietro ventagli o che ridacchiavano sotto i baffi alle spalle di chiunque, bravi soltanto a criticare e nessuno che li mettesse in riga. Odino, aveva costruito tutto sulla base della corte, comportamento, modo di porsi, di parlare persino. Tutto in funzione di qualche nobile pieno di pregiudizi, non era forse per via della loro presenza che non poteva neanche desiderare una mortale come sua dama di compagnia per qualche giorno poiché recava offesa a giovani damigelle più nobili di lei?
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Swan Ice- L'Anello del Nibelungo
FanfictionTre anni dopo la Battaglia di New York, tutto procede tranquillamente, questo fin quando Ailìs Swan, una ragazzina di dodici anni, non entra in possesso di un antico e pericoloso oggetto che spinge Thor a dover mettere da parte le divergenze con Lok...