Capitolo 31

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La strada del ritorno era noiosa, Sleipnir avanzava lentamente davanti ad Arvakr tra gli alberi fitti. Loki e Lise erano tornati ai cavalli attraverso uno dei sentieri segreti del dio che lei aveva già dimenticato e la ragazzina era stata in ansia nel momento cui gli occhi di Loki si erano posati su Arvakr. Aveva temuto che reagisse male, che urlasse o che potesse fare del male a quel cavallo e invece, si era limitato a sorridere senza dire niente, proprio come stavano facendo adesso, mentre camminavano lungo quel sentiero stretto che il dio aveva assicurato condurli velocemente al palazzo.

Il viaggio era silenzioso e il sole sulle loro teste era al suo picco, era senza dubbio ora di pranzo e Lise era in ansia, il pensiero di tornarci e di andare in contro a una qualche aspra punizione era tornato ad assillarla nel momento cui aveva messo piede nella staffa per mettersi in sella e le attanagliava lo stomaco.

Non sapeva come avessero preso la sua fuga e temeva che Thor o Odino potessero essere furiosi, Loki aveva detto che quei corvi erano le spie di suo padre e che la stavano controllando, quindi l'avrebbe pagata aspramente ed era sicura che lui non le avrebbe dato una mano e non vedeva il perché dovesse farlo, a un certo punto era stata colpa sua tutto questo, però aveva avuto i suoi vantaggi.

Se aspettava che Thor le facesse vedere quello che lui le aveva mostrato, poteva anche invecchiarci nel palazzo e poi era un'altra esperienza che poteva raccontare a Meredith se sarebbe tornata sulla Terra. Guardò l'anello argentato che le brillava al dito e tutto le tornò in mente, a volte scordava perché si trovava lì ad Asgard. Forse era il momento di affrontare la situazione «Posso chiederti una cosa?»

«Ormai l'hai fatto!» Rispose lui.

Roteò gli occhi al cielo ma non ribatté, sebbene odiasse quelle risposte «La prima sera che sono arrivata qua, mi è stato detto che avrebbero trovato un modo per togliermi quest'anello. Com'è finita?»

«Ci vuole tempo, ragazzina. Questa non è comune magia. La cultura Nibelunga doveva sparire qualche secolo e mezzo fa.»

«Quindi, non c'è modo di toglierlo per adesso? Non mi piace l'idea di essere un morto che cammina, non so se capisci» Non si erano verificati altri svenimenti dopo l'ultimo che aveva avuto, nelle scuderie, e non era più stata male, ma quando si erano presentati, le era sembrato di soffocare e di morire, era il momento preciso in cui tutto le tornava in mente e le ricordava che la sua vita era legata a un filo e che ogni respiro affannato poteva essere l'ultimo.

Quando la sua vista si era oscurata, aveva avuto il terrore che non sarebbe più riuscita a svegliarsi e che poteva essere davvero l'ultimo suo momento di vita. Le venivano i brividi al solo pensarci a un'eventualità del genere. Finora era stata fortunata, perché c'era sempre stato qualcuno al suo fianco, tranne l'ultima volta, ed era stata aiutata ma quante altre volte si sarebbero verificati dei momenti del genere?

E in quante sarebbe stata insieme con qualcuno che poteva darle una mano?

Da quando Odino le aveva detto la verità sull'anello, non riusciva a stare tranquilla.

«Oh, mi dispiace tanto, ma non dipende da me!»

«E non si possono fare degli esperimenti?»

Se ne pentì subito di quello che aveva appena detto sia per la portata sia perché Loki fermò il cavallo e si voltò a guardarla accigliato «Tu vuoi che io usi la mia magia su di te, in qualunque modo, basta che quell'anello ti sia rimosso?»

La guardava allibito e Lise poteva comprenderne il motivo, ricordava lo sgradevole avvertimento e si rese conto di avergli messo la propria vita nelle sue mani di sua spontanea volontà. Ne era certa, Thor l'avrebbe ammazzata per quello che aveva appena fatto e la cosa tragica era che non sapeva se il suo stupore fosse sincero oppure no.

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora