Capitolo 153

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Riuscire a sedersi sulla poltrona nonostante l'aiuto di Thor fu ugualmente difficile, percepì un dolore simile a uno strappo che le mozzò il respiro causando lo sbarramento dei suoi occhi che strinse poco dopo.

«Aspetta, fai piano. Ecco, così.»

Si aiutò con i piedi e con le braccia per toccare il sedile imbottito e si sedette lentamente, lasciandosi andare a un respiro che sciolse la sua tensione ma non il dolore. Sorrise a Thor «Grazie, ora va meglio».

Come risposta, le strinse la spalla.

«Metti questo attorno alle spalle» Frigga, le poggiò uno scialle lungo la schiena.

La ringraziò con un sorriso.

Thor si sedette sul divano, le mani incrociate davanti al volto e i gomiti puntati sulle ginocchia, era nervoso e la punta del piede cominciava a battere sul pavimento. Si lasciò andare a un respiro profondo «Questa non ci voleva, con i problemi che abbiamo, dovevamo avere a che fare anche con Odino. Siamo fortunati che non abbia ordinato di cacciarla da Asgard folle com'è».

«Non lo farà» Rispose Frigga «Ciò che mi chiedo é come abbia fatto Sif a trovare quei documenti. Credevo che fossero stati ben nascosti o distrutti dopo che Lise li aveva presi».

Una buona domanda, persino lei credeva che Loki avesse distrutto quei documenti dopo che era accaduto il fatto, non li aveva più visti in giro ne lui aveva mai fatto altra menzione alle fotografie o al certificato di nascita. A dire il vero, nessuno aveva più toccato l'argomento da quando Lise era sparita nel nulla.

«Infatti, erano ben nascosti.»

Si voltò verso Loki.

Stava in piedi davanti alla vetrata bagnata di pioggia, le mani unite dietro la schiena che si muovevano freneticamente e che tradivano la sua apparente calma.

«Prima che li spostassi nello scompartimento segreto e da lì nel camino, li tenevo chiusi in un cassetto tra varie scartoffie e mai nessuno in quattordici anni é riuscito a trovarli, perché mai nessuno ha aperto la mia scrivania eccetto me. Me e te!» Si voltò e la direzione del suo sguardo indicava Thor, il quale rimase sorpreso «Mi hai detto di averli trovati in un cassetto della scrivania quando me li hai sbattuti in faccia, eri riuscito a trovarli e in qualche modo anche a prenderli per farci una copia ma nessuno è mai entrato o uscito dai miei appartamenti. Così, dopo aver portato Sigyn qui, ho deciso di fare un piccolo controllo e ho trovato le impronte digitali di Sif sull'involucro. Ci ho riflettuto a lungo su come fosse possibile e poi ho capito, quando l'hai mandata nelle mie stanze a chiamarmi. Mentre io ero con te, lei stava frugando nei miei cassetti, mi era sembrata strana la sua presenza essendo lei da sempre restia persino a parlarmi. Sbaglio, fratello?»

Puntò le mani contro la superficie del tavolo davanti a loro, sporgendosi con fare minaccioso verso Thor, i cui occhi erano spalancati fino all'inverosimile e il colore del voto si era fatto subito pallido.

Lei stessa ne fu incredula dell'accusa che Loki stava muovendo, perché ciò significava che Thor era in parte responsabile di quanto si era verificato, che lui aveva dato a Sif la chiave per permettere a Odino di scoprire la sua vera identità. Guardò il Tonante, che a sua volta guardava Loki in silenzio.

«Thor, é vero?» Chiese Frigga.

Il Dio del Tuono non parlava ma era sconvolto e balbettava senza emettere un suono. Forse voleva giustificarsi ma riuscì solo, dopo diversi tentativi, a cedere poiché si lasciò andare a un respiro pesante e si prese il volto tra le mani, scuotendo la testa.

«Questo sarebbe un sì?» Chiese.

Inizialmente fu silenzioso, poi sospirò e annuì «Sì, ma non pensavo che avesse sbirciato fino al punto da farsi una copia personale dei documenti, mi sembra tutto assurdo».

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora