Capitolo 71

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Le nubi nere e cariche di pioggia, ricoprivano il cielo di Niflungar quella mattina e i lampi illuminavano la sala del trono e il profilo dell'Incantatrice, concentrata nell'eseguire un qualche incantesimo sconosciuto a Sigfrid, che stava in attesa di qualcosa che non gli era stata spiegata.

Muoveva freneticamente le mani dietro la schiena e batteva il piede sul pavimento di pietra mentre aspettava che lei si decidesse, nello stesso tempo non poteva non impedirsi di sospirare pesantemente e di fremere dall'impazienza. Non aveva idea da quanto tempo fossero lì, chiusi in quella sala, con lei che se ne stava immobile a eseguire una qualche magia invisibile ai suoi occhi e lui che la guardava annoiandosi.

Solo dopo un lungo periodo di attesa, lei sembrò finalmente riscuotersi e intravide un sorriso sulle labbra, che lo fece accigliare «Allora?»

«Thor e Loki non hanno sospettato niente, i miei corvi magici sanno confondersi molto bene tra quelli reali che sorvolano Asgard, e ho delle informazioni molto interessanti per te.»

«E quali sarebbero?» Fu curioso, sempre nei limiti giusti perché con una donna che dopo un mese si ostinava a celare la propria identità accrescendo la sua curiosità e il suo sospetto, non bisognava mai essere del tutto ingenui e fidarsi del tutto. Comunque fosse, aveva bisogno che lei gli dicesse qualcosa.

La seguì mentre si avvicinava alla vetrata, fermandosi lì, a guardare il panorama esterno, sempre se tale poteva definirsi la desolazione che circondava il suo povero palazzo e la città «Sembra che a breve Ailìs Swan e la regina partiranno per Alfheim. A quanto ho capito, hanno trovato un modo per intervenire sul tuo prezioso anello, un certo Elrond a quanto dicono».

Sigfrid si ritrovò a sgranare i grandi occhi neri per poi fremere di rabbia al sentire nominare Alfheim «Che cosa? Sei sicura?»

Alfheim era il luogo dal quale aveva ottenuto aiuto per forgiare quell'anello, antichi rituali compiuti nel vulcano mischiavano la magia alla lava bollente che scorreva e ribolliva al suo interno e per mantenere la segretezza, aveva ucciso quegli Elfi gettandoli nel fiume di magma fuso. Non poteva essere un caso che si stessero recando lì per il suo anello, dovevano aver scoperto qualcosa.

«Io riporto solo ciò che sento. Sembra comunque che abbiano parlato con degli Stregoni che hanno dato loro quest'indicazione, più di questo non ho capito. Comunque sia, la ragazzina sarà lontana dal palazzo.»

Cominciò a camminare lungo il pavimento, avanti e indietro come se volesse consumarlo, rimuginando su quanto detto dalla sua misteriosa alleata. Stregoni, aveva già avuto a che fare con loro durante la guerra, la loro maledetta magia aveva spazzato via metà di esercito che da millenni giaceva sotto terra, adesso accompagnato da quasi tutto il resto delle sue truppe, massacrate a Vanaheim.

Non pensava che fossero così furbi da cominciare a indagare sulle origini del suo prezioso tesoro, aveva fatto sparire ogni traccia di conoscenza sulle antiche magie ma il terrore che potessero scoprire più di quanto dovevano iniziò a tormentarlo. C'era una persona che era informata dell'anello, ed era la traditrice di Karnilla.

Ebbe il terrore che potessero risalire a lei, l'unica persona che lo aveva aiutato, e che poteva vendere informazioni a riguardo «Alfheim non è una coincidenza, se la vogliono portare lì, devono aver scoperto qualcosa».

«Su che cosa?»

«Sul mio anello. Mi rivolsi a degli Elfi Chiari per forgiarlo, ma mi ero assicurato di fare sparire ogni traccia a riguardo e se loro hanno Alfheim come punto di riferimento, è probabile che possano trovare un modo per distruggerlo e non posso permetterlo. Devo averlo prima che me lo portino via. Adesso.»

«Adesso è prematuro, il mio piano non è ancora...»

«Non m'importa del tuo piano!» Urlò, folgorandola con lo sguardo «Ho detto che lo voglio adesso, prima che quell'elfo maledetto riveli agli Asgardiani qualcosa. Hai detto che mi avresti aiutato a riprenderlo, dimostramelo adesso».

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora