Capitolo 46

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I molti rotoli di seta disfatti rivestivano il grande tavolo del salotto, metri di merletti e di stoffe pregiate erano adagiati sulle poltrone o qualunque superficie che potesse essere utile mentre osservava come le ancelle prendevano le misure della sua circonferenza, delle braccia e della sua altezza per appuntare tutti sui piccoli registri virtuali. Uno dei privilegi di essere la regina, era di non essere costretta a dover per forza recarsi nelle affollate sartorie di corte per prendere una semplice misura o provare i vestiti commissionati. Era un sollievo soprattutto per le sue orecchie, le cucitrici erano giovani ragazze frivole e dalle lingue lunghe, che non si facevano scappare l'occasione per spettegolare delle dame di corte.

Era capitato molto spesso di essere stata infastidita da quelle chiacchiere inopportune, essendo lei per natura una persona che non amava molto perdersi nei pettegolezzi o sprecare tempo nell'udire i discorsi altrui. I suoi appartamenti erano luoghi isolati, privati e considerati sacri da chi doveva prestare servizio per lei. Lo sapeva ed era uno dei molti motivi che l'aveva spinta a decidere di svolgere tutto il lavoro proprio lì, il silenzio e il lavoro sarebbero filati lisci e senza alcun genere di noia, almeno per lei.

«Potete scendere Maestà.»

All'invito della cucitrice, una donna non più giovane di lei, dai capelli scuri raccolti in uno chignon dietro la testa e occhi del medesimo colore, scese dallo sgabello e una delle sue ancelle la aiutò a rivestirsi. Le fu mostrato un sostanzioso metro di tessuto rosso fuoco dai ricami argentati, molto lucidi e brillanti. Purtroppo un colore che Frigga non era solita gradire e che scartò con un cenno di negazione con la testa. La ragazza raccolse il metro di stoffa e il rotolo da cui esso proveniva per metterlo via e le mostrò in secondo campione. Azzurro cielo con dei riflessi argentati, molto delicato sulla tonalità e questo incontrò maggiormente il suo gusto «Questo lo gradisco molto di più del precedente. Potete già considerarlo parte delle stoffe».

«Va bene, Maestà» Fu la sua risposta.

Il rotolo in questione fu messo da parte, accanto alle stoffe che aveva già scelto per il primo abito, un broccato acquamarina e un delicato color glicine. Il contrasto di colori già in evidenza, era gradevole all'occhio, specialmente per il modello che aveva deciso di farsi cucire. Altro suo privilegio, era la possibilità di poter scegliere non solo le stoffe ma anche le tipologie di abiti da far cucire.

Era più una sua personale abitudine, portata con sé dai tempi della sua fanciullezza trascorsa a Fensalir che una vera e propria possibilità conferita dal suo rango. Dai suoi primi tempi alla corte reale come semplice fidanzata dell'allora nuovo re, aveva fatto conoscere la sua volontà di voler decidere per se stessa che cosa indossare e soprattutto in che modo e con quali stoffe. Una novità che molti non avevano apprezzato, come la sua richiesta di decidere lei come doveva essere il suo abito da sposa.

Aveva causato scalpore, sebbene non allo stesso livello di Farbauti, la quale aveva fatto parlare di sé per la sua bizzarra volontà di voler addirittura cucire per conto proprio i suoi abiti. Era rimasta sorpresa la prima volta, quando l'aveva trovata a confezionare un vestito per se stessa, nelle sartorie di corte.

Tagliava e misurava con la praticità di una vera sarta, lavorata all'arcolaio con destrezza, ricamava da sola per ore e disegnava di suo pugno i ricami sulle stoffe mediante il telaio a mano. Ore e ore seduta su uno sgabello, senza alcuna ragazza ad aiutarla, eccetto che per prelevare quelle misure più difficili. Non c'era dama in tutta Asgard che indossava abiti come quelli, mantella che presentava spille di diamanti o bordi di perle, orli di strascichi ricamati a mano con forme e linee varie.

Conservava tutti i suoi bozzetti, custoditi gelosamente in uno dei suoi cassetti nel proprio studio privato. Odino, aveva fatto strappare tutto ciò che la ricordava, ogni suo abito era stato dato alle fiamme, i gioielli erano stati sciolti o smontati, fatta eccezione per una coppia di orecchini di smeraldo e una collana di perle con diamanti e zaffiri blu, un suo personale regalo che molto spesso indossava nelle occasioni importanti.

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora