Il breve tratto di Brifost permise alle tre navette di poter comparire nella desolata brughiera di Svartalfheim, circondata da alte montagne nere e perennemente avvolta nell'oscurità che da sempre caratterizzava il cielo del pianeta, a stento rischiarata dal cupo sole coperto da densi nuvoloni neri.
L'atmosfera era cupa e pesante, il silenzio regnava attorno a loro mentre viaggiavano sopra il fiume paludoso che scorreva sotto di loro, in quella brughiera sterile contornata da qualche albero spoglio o pieno di foglie secche e morte. Era stato già una volta in quel pianeta e provava la stessa sensazione di pesantezza e di disagio, l'aria era malsana, irrespirabile per via del vento che si solleva attorno a loro e che le navi contrastavano. Un ambiente ostile paragonabile solo a Niflheim, non si meravigliava che per lungo tempo gli Elfi Oscuri avessero covato invidia nei riguardi degli altri reami dell'Yggdrasil, creature nate nella perenne oscurità non potevano che desiderare di rendere il resto dell'Universo in tale modo. Era spaventoso e la città che si palesava davanti a lui, vasta e affollata, un insieme di case ammassate le une accanto alle altre, circondate da alti muri di cinta e che si estendeva ai piedi della gola sulla cui cima della montagna si ergeva il tetro e oscuro castello di Alyon, una costruzione immensa, nera e fortificata, con alte torri a spioventi singole o doppie e di diverse grandezze e altezze, muri merlettati e molte vetrate. La torre più alta era collegata a quella adiacente mediante un ponte di pietra.
L'illuminazione interna conferiva la possibilità di scorgere le statue che abbellivano alcune torri, rappresentati demoni umanoidi con grandi ali che davano l'impressione di essere appollaiati lungo le merlature o i tetti.
Fu scosso dai brividi.
«Maestoso e terribile allo stesso tempo, non trovi?»
La voce di Volstagg giunse come lontana per quanto egli fosse al suo fianco e annuì, dopo aver deglutito «Sì, terribile».
Le navette sorvolavano la città per dirigersi verso la montagna su cui il castello era costruito, girarono attorno ad esso per fermarsi e atterrare di fronte le grandi mura principali, sorvegliate da guardie e con un cancello di ferro a sbarrare la strada a chiunque volesse entrare.
Le guardie erano ferme lungo la muraglia, armate di balestre e di lance.
Scesero dalle navette, Thor si avvicinò a fece ricorso a tutta la sua voce «Sono Thor di Asgard, Figlio di Odino e Principe dei Nove Regni. Sono stato invitato qui da re Alyon di Svartalfheim».
La sua voce fu un eco nel silenzio che risuonò per alcuni istanti scandendo o ripetendo le sue parole, poi accompagnate dal lento sollevarsi del cancello principale che vide l'uscita di una piccola legione di soldati capitanata da un Elfo Oscuro con indosso una rigida armatura di cuoio e una maschera bianca che mostrava solo il viola intenso dei suoi occhi, unica cosa visibile del suo volto, come degli altri soldati «Re Alyon vi attende. Le navette saranno trasportate all'interno del castello. Seguitemi».
Annuì.
Seguì l'uomo all'interno delle mura, Volstagg al suo fianco e i soldati a fargli da scorta. Osservò il cortile interno, spoglio e privo di verde, affollato di servitori che si muovevano da una parte all'altra nei loro abiti neri, pallidi e dai lunghi capelli bianchi legati in diverse trecce con lacci di cuoio.
La corte di Svartalfheim era radunata dinanzi alle porte principali, Alyon in prima linea spiccava nei suoi abiti di cuoio e velluto e al suo fianco spiccava la figlia, Alenna, fasciata in un ampio abito blu dal corpetto talmente stretto che si chiedeva come facesse a non soffocare. Era stata agghindata con preziosi gioielli dalle gemme scintillanti, adeguatamente acconciata ma nonostante quel tripudio di stoffe e di preziosi, non era facile nascondere lo sguardo rassegnato e intimorito.
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Swan Ice- L'Anello del Nibelungo
Fiksi PenggemarTre anni dopo la Battaglia di New York, tutto procede tranquillamente, questo fin quando Ailìs Swan, una ragazzina di dodici anni, non entra in possesso di un antico e pericoloso oggetto che spinge Thor a dover mettere da parte le divergenze con Lok...