Capitolo 90

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Fu a seguito di un tocco improvviso sulla guancia che Lise si svegliò ritrovandosi a guardare il viso sorridente di sua madre, che stava chinata su di lei ad accarezzarle i capelli con una mano. Strinse gli occhi mugugnando, stiracchiandosi sotto le coperte mentre lei rideva e le sfiorava la punta del naso con il proprio «Buon giorno, mamma».

«Buon giorno.»

Lo sussurrò e Lise aprì del tutto gli occhi, stropicciandoseli con il dorso della mano per poi sbadigliare e tirarsi su con la schiena, appoggiandosi alla spalliera di legno per guardarsi attorno. La tenda blu scuro era stata tirata e la luce del giorno illuminava la stanza, sua madre era già pronta e ben vestita, con un lungo abito bianco posto sotto un lungo abito bianco senza maniche con un sopravvestito altrettanto smanicato colore oro con ricami dalla tonalità più scura, stretto alla vita con una cintura di metallo argenteo.

Al collo brillava la sua solita collana con lo zaffiro e i capelli erano sciolti, fatta eccezione per alcune ciocche intrecciate sopra la nuca e abbellita da un filo d'oro con piccoli fiori fatti di diamanti e topazi.

«Come stai?»

Scosse la testa e strinse gli occhi «Bene credo, che cos'è successo?»

Ricordava poco della sera prima, i suoi ricordi si fermavano alla discussione avuta con Loki su sua madre, a quella strana scena sulla balconata che ricordava a stento ma che ancora le dava fastidio. Poi, il vuoto totale tranne che per qualche scena o voce più confusa che non trovava alcun riscontro nei ricordi più delineati che aveva. Probabilmente, era stata di nuovo male per via dell'anello, non ne aveva dubbi.

«Sei svenuta e Loki ti ha portato subito qui. Per fortuna hai dormito tutta la notte. Mi ha lasciato un infuso da farti bere.»

Sbuffò, soprattutto quando le fu dato il calice dorato che conteneva un liquido verdolino dal pessimo odore. Lo prese e ingoiò tutto d'un fiato, disgustandosi poco dopo per il sapore amaro e fastidioso che le riempiva la bocca. Non vedeva l'ora di fare colazione per toglierselo. Comunque fosse, si sentiva molto meglio e aveva voglia di alzarsi.

«Le ancelle sono qui. Ti fai un bel bagno e poi mangiamo, va bene?»

Annuì e la guardò alzarsi, stringendosi attorno alle braccia una lunga stola di seta bianca, e uscire dalla porta d'ingresso per sparire oltre l'angolo del muro.

Scostò le coperte e si alzò, il freddo del pavimento la fece rabbrividire essendo a piedi nudi ma non le importò, perché le ancelle furono già pronte a dividersi i compiti. Due iniziarono a sistemare il grande letto, altre due la portarono nella sua vecchia sala da bagno e cominciarono a riempire la grande vasca esagonale, in muratura, e a spogliarla. Quando tutti i suoi indumenti furono presi e raccolti, s'immerse all'interno dell'acqua fumante e profumata con svariate essenze.

Le lavarono accuratamente i capelli, strofinandoli con oli che creavano una grande quantità di schiuma sulla testa durante l'insaponamento, le strofinarono la pelle con una morbidissima spugna dal colore bianco.

Andarono avanti così fino a quando non fu il momento di alzarsi e fu avvolta in un grandissimo telo di cotone. Una cosa che osservava mentre la accudivano come la principessa che non era, fu la rilassatezza e la calma con cui lavoravano. Si vedeva che non c'era Loki a stare su di loro con il fiato sul collo, di solito entravano e uscivano con una rapidità sorprendente, come se non vedessero l'ora di andare via.

Quella mattina erano più tranquille e si presero anche il loro tempo per ripulire il bagno e vestirla. Le fecero indossare una tunica di un arancione chiaro con degli intarsi decorati di un arancione più scuro, in rilievo al tatto delle dita, un paio di pantaloni marrone scuro e i suoi soliti stivali di cuoio nero.

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora