La freccia andò a colpire uno degli anelli esterni al bersaglio centrale, aveva sbagliato mira, per la decima volta a giudicare dal numero di frecce che non avevano centrato neanche una volta il cerchio rosso che spiccava al centro del bersaglio di legno. Colpa dello stupido arco di allenamento che le avevano prestato per potersi esercitare all'interno di quel padiglione, era pesante e scomodo ma non aveva intenzione di prendere quello che lui le aveva regalato, non più almeno e chi se ne importava se avrebbe sbagliato sempre o se le avessero fatto male le braccia, a un certo punto preferiva fare questo che avere a che fare con lui.
Non aveva lasciato i suoi appartamenti per ritrovarsi quelle facce davanti agli occhi tutte le mattine quando si alzava o quando andava a dormire, erano giorni che stava in pace e in serenità e chi se ne importava anche dei banchetti. A un certo punto, a Odino importava meno di zero della sua presenza e poi non voleva essere coccolata da Frigga o tormentata da Thor, che erano giorni che ci provava ad andarle dietro per parlare.
E di che cosa poi?
Di quanto anche lui fosse un bugiardo?
Di quanto poco l'avesse considerata se non fosse stata sua nipote?
Senza queste cose, lei sarebbe stata come tutti gli altri ragazzini salvati, una perfetta sconosciuta e non a caso, la sua ombra fu proprio quella che comparve sulla soglia del padiglione. Finse di non vederlo per quanto impossibile data la sua stazza. Sguardo basso e incerto, gli intarsi di metallo sulle placche metalliche riflettevano la luce del sole che entrava dalla finestra.
Non era sereno.
Lo guardò chiudere la porta ed entrare nel padiglione, camminando fino al suo fianco. Non era felice di vederlo, non lo era neanche Fenrir che cominciò a emettere bassi ringhi nella sua direzione puntandogli contro i suoi occhi rossi, la stupiva sempre di più quel lupo, come se capisse il suo stato d'animo, doveva davvero provare molta simpatia per lei per agire in quel modo. Qualunque cosa volesse, continuò nel suo unico obiettivo, scoccare frecce contro il bersaglio e puntualmente sbagliare, forse perché non stava seguendo i vecchi consigli del suo ormai ex allenatore e non gliene fregava nulla.
«I gemelli mi hanno detto che eri qui» Disse «Volevo sapere come stavi».
L'aveva guardata ma non negli occhi, lei invece aveva mantenuto lo sguardo sul suo viso teso come un violino e pallido, tutto ciò le causava solo altra rabbia e contribuiva a farle sbagliare persino la forza che metteva per tendere quel dannato arco troppo grande e duro per lei, sbagliando a lanciare l'ennesima freccia che volò via, rimbalzando contro il legno.
Ci fu silenzio inizialmente, accompagnato dal suo sospiro.
Lei continuò, sfilando un'altra freccia dalla faretra ormai in via di esaurimento e incoccò la stecca di legno nella corda, tirandola per cercare di prendere almeno una volta il bersaglio. Aveva le braccia che tiravano per la forza con cui tendeva quella corda nel tentativo di centrale il punto rosso e di colpirlo.
«Senti Lise, io volevo...»
«Non dire niente!» Ordinò, scoccando e finalmente centrando anche il bersaglio in questione seppure non in maniera precisa, perché riuscì a prendere il bordo. Sfilò un'altra freccia dalla faretra, incoccandola e tendendo l'arco «Non m'interessa. Ho capito, se non fossi stata quello che sono, tu non mi avresti mai guardato in faccia per più di un secondo. Non sarei stata altro che un altro dei testimoni delle tue eroiche imprese sulla Terra e avresti tirato dritto senza neanche calcolarmi. Forse neanche mi ricorderesti a quest'ora».
Scoccò ma la freccia finì a terra.
«Lise, adesso sei arrabbiata ma...»
«Quel giorno,» disse, sfilando una delle ultime frecce dalla faretra « Mi hai salvato da quel grattacielo e mi hai portato in quel rifugio improvvisato dall'esercito insieme a tutti gli altri cittadini. Mi ricordo, che tantissime persone ti hanno ringraziato per averle salvate o per averlo fatto con i loro figli, quante di loro sono tue amiche?»
STAI LEGGENDO
Swan Ice- L'Anello del Nibelungo
FanfictionTre anni dopo la Battaglia di New York, tutto procede tranquillamente, questo fin quando Ailìs Swan, una ragazzina di dodici anni, non entra in possesso di un antico e pericoloso oggetto che spinge Thor a dover mettere da parte le divergenze con Lok...