Capitolo 5 parte 2

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La sala in cui si trovava aveva la forma di una cupola dorata con le pareti costituite da ingranaggi che giravano con essa. Il pavimento era dorato e liscio e si guardò in giro estasiata. La Sala del Bifrost. Nella sua mente era convinta che si trattasse di una qualche grotta adagiata su una scogliera o un vero arcobaleno da percorrere a piedi. Niente di tutto ciò, era una struttura adagiata per davvero su un pezzo di roccia in mezzo al mare ma più simile a un osservatorio. Concentrata com'era a guardare la meraviglia che la circondava, si accorse solo per caso dell'imponente figura che la guardava dalla cima di un podio. Un uomo di colore, in armatura che reggeva una spada e con due occhi ambrati e brillanti.

Fu scossa da un brivido quando i suoi occhi incrociarono quelli dell'uomo.

Thor indicò l'uomo con una mano «Lui è Heimdall, il guardiano del Bifrost».

Lise si riscosse alla voce del Tonante e alzò timidamente una mano per salutare «Salve...».

Il guardiano le sorrise «Benvenuta ad Asgard, ti aspettavo».

«Davvero?» Chiese inizialmente stupita, poi ricordò il motivo del perché si trovava lì, per un momento l'aveva scordato, ma l'anello era ancora al suo dito e difficilmente si sarebbe staccato da lì senza aiuto da parte degli Asgardiani. Del resto, era stata portata su Asgard per una ragione «Ah già, è vero».

Heimdall guardò Thor e il suo volto si fece serio «Il re attende, sarebbe saggio non farlo aspettare ancora».

«Grazie, vieni.»

Thor le fece cenno di seguirlo, Lise annuì e gli andò dietro senza guardare più il guardiano, poiché il solo incrociare i suoi occhi le metteva ansia, sembrava quasi che volesse trapassarle lo sguardo per leggerle l'anima e questo la fece rabbrividire.

Per fortuna la sensazione sgradevole durò poco, il tempo di guardare ciò che le si parava davanti, oltre l'ingresso, ed era spettacolare.

Asgard.

La città era illuminata da svariati lumi e il palazzo reale spiccava sopra quelle case in tutta la sua grandezza. C'era un lungo ponte luminoso sorretto da piloni di pietra che collegava l'osservatorio alle grandi porte in fondo, ma soprattutto il cielo.

Questo era ciò che aveva colpito Lise maggiormente. Le costellazioni luminose, le mille galassie e i numerosi pianeti che spiccavano nel cielo violaceo sulla città. Era qualcosa di magico, neanche in Norvegia era possibile vedere certe cose.

«È bellissimo!»

Thor sorrise, nel vedere la faccia di Lise, la sua reazione non era niente di meno di quella che si era aspettata da parte sua. Del resto, era la prima volta che la vedeva «Come già detto, benvenuta ad Asgard».

«Credo che non me lo scorderò mai più»E desiderò tanto che anche sua madre fosse lì per vederlo, perché era qualcosa di meraviglioso che lasciava senza parole.

Il silenzio attorno a loro fu scosso da un rumore metallico che spaventò Lise. Qualcosa cominciò ad avvicinarsi e la ragazzina ne distinse la forma solo quando fu abbastanza vicina da guardare meglio. Era una navicella simile a una nave vichinga sebbene di dimensioni notevolmente ridotte, fatta di metallo e illuminata da dei lumi rossastri. Alla guida c'era un uomo dalla folta barba e capelli rossi, vestito con un'armatura del medesimo colore.

Thor gli si avvicinò, salutandolo.

Lise non capì niente di ciò che si stavano dicendo poiché i loro erano bisbigli pronunciati a voce talmente bassa da giungere a stento alle sue orecchie. Rimase perciò ferma a guardarli finché Thor non le fece cenno di avvicinarsi. Annuì e lo fece, trovandosi a disagio nel camminare sulla superficie liscia del ponte colorato e si avvicinò alla navetta con gli occhi dell'uomo puntati addosso. Thor la aiutò a salire a bordo, la suola delle scarpe rimbombava sul metallo dello scafo e il Tonante indicò l'uomo che stringeva le mani su quella specie di strano timone «Lise, lui è Volstagg. Guerriero di Asgard e mio amico».

Swan Ice- L'Anello del NibelungoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora