Procedere lungo il corridoio al braccio di Thor le causava un forte senso di nervosismo opprimente che le pesava sullo stomaco come un macigno, portando la sua mano a conficcare le unghie nella carne dura dei suoi muscoli nudi. Il cuore le palpitava nel petto mentre procedeva verso la sala del banchetto, il primo dopo lunghi giorni che la corte aveva trascorso tra le infermerie e i propri appartamenti per curarsi dalle ferite riportate, il lutto sarebbe stato attivo, ancora per qualche altro giorno e dubitava molto che i nobili si fossero ripresi al punto da voler tornare a danzare e a mangiare allegramente ma era meglio di niente, Asgard stava reagendo tutto sommato bene.
Era lei che non lo faceva.
Con Lise scomparsa nel nulla e il peso di quel piano che ancora era in corso di svolgimento con l'immediata partenza entro sera, non aveva molta voglia di mangiare e poi, l'aspettava la sfida più grande, mettere piede in una sala gremita di gente con il suo vero volto ormai privo delle magie di protezione. Solo pensarci le contorceva le viscere fino a causarle nausea e a chiuderle lo stomaco.
Prese diversi respiri, uno più pesante del precedente.
«Tranquilla Sigy, andrà tutto bene» Cercò di confortarla il Tonante.
Lui, tuttavia, scosse la testa «Non credo, i servitori e i soldati mi stanno guardando come se fossi la personificazione della Peste Nera e mi squadrano con odio e indignazione. Non avrei dovuto accettare il tuo invito a presentarmi».
«Neanch'io sono lieto di presentarmi, ma se non lo facciamo Odino, comincerà a sospettare di qualche complotto alle sue spalle e non possiamo rintanarci sempre nei nostri appartamenti per discutere, dobbiamo anche farci vedere in giro e i luoghi affollati sono ideali per scambiare messaggi e informazioni. E poi è già sufficiente che abbiamo corvi e servitori a sorvegliarci, altrimenti non c'incontreremo di nascosto e con protezioni magiche intorno a noi.»
E anche questo era vero. Ormai più nessuno si fidava della servitù da quando quella ragazza aveva venduto la sua identità a Odino anche con la complicità di Lady Sif e si evitava di prendere certi argomenti dinanzi ad ancelle e attendenti, ragion per la quale Loki non le permetteva più di restare sola con le sue dame quando giungevano per aiutarla a prepararsi, era stato montato un paravento nella stanza da letto proprio per tale ragione. All'inizio ne era stata contrariata ma ormai nascondersi non aveva più molto senso, la sua identità era venuta a galla e la storia tra lei e Loki era sempre stata in primo piano agli occhi tutti i nobili di corte. Le voci si erano diffuse anche quando era una comune mortale per i loro occhi e adesso poco importava se dormisse, oppure no con lui, era Sigyn di Vanaheim e ogni cosa era lecita, non doveva più nascondersi ma il peso di ciò era ancora molto marcato e grava ogni giorno sulle sue spalle, soprattutto adesso che si trovava a camminare lungo quel corridoio di palazzo con Thor e in mezzo alla corte.
Gli occhi dei servitori erano puntati su di lei e la squadravano dalla testa ai piedi in silenzio, i pochi nobili o i soldati la evitavano come se soffrisse di qualche malattia contagiosa o bisbigliavano tra loro alle sue spalle, sguardi sgradevoli oppure un netto cambio di direzione quando si avvicinava. Se prima la ignoravano, guardandola con sufficienza poiché una mortale fuori posto, adesso la odiavano e la disprezzavano. Lo sentiva, lo capiva da come le voltavano le spalle e mancavano di salutarla, le sembrava di essere tornata ai primi tempi quando era stata portata lì da Vanaheim, ignorata e detestata da tutti perché figlia di un vecchio nemico e quando era stata arrestata, camminare in catene davanti a loro, scortata da guardie armate come la feccia del Cosmo per essere esiliata, aveva suscitato il loro la medesima reazione. Lei era la feccia e Thor l'aveva portata ad Asgard di nascosto, disubbidendo a Odino, e adesso camminava al suo fianco reggendogli anche il braccio.
Il problema era che non riusciva a guardarli in faccia, poteva solo mantenere la testa bassa e sopportare.
Pensava di respirare aria pulita e si trovava con un macigno sullo stomaco che le causava un disagio enorme, tornare negli appartamenti di Loki non avrebbe cambiato molto, doveva comunque affrontarli tutti alla fine e il solo pensiero di raggiungere quella sala con quell'odore di cibo nelle narici, accresceva il suo senso di nausea. Aveva bisogno di distrarsi, era meglio farlo subito e anche con l'argomento giusto che non riguardasse Lise o il piano d'invasione perché avrebbe ceduto ancora una volta alla depressione o sarebbe scoppiata a piangere e la regola madre era di non toccare determinati argomenti in un luogo affollato e potenzialmente pieno di spie «Chissà come procede sulla Terra, non so più niente di Nick o di Ross. Forse mi staranno cercando per sapere che fino abbia fatto, spero che non ti abbiano escluso da Programma Avengers».
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Swan Ice- L'Anello del Nibelungo
FanficTre anni dopo la Battaglia di New York, tutto procede tranquillamente, questo fin quando Ailìs Swan, una ragazzina di dodici anni, non entra in possesso di un antico e pericoloso oggetto che spinge Thor a dover mettere da parte le divergenze con Lok...