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Y/n's pov

Lascio da parte la tristezza e accolgo con carica e prontezza il viaggio di nove ore che mi tocca fare. Punto a favore della cosa? Non è la prima volta che lo affronto. Mi guardo indietro, le porte del gate si chiudono, nascondendomi definitivamente il viso di Jungkook e degli altri. Tornerò ragazzi. Prometto che tornerò.

"Allora, hai bisogno di qualcosa prima di imbarcarci?" mi chiede Sun in modo molto amichevole, posandomi una mano sulla schiena per farmi spostare dal centro dell'enorme corridoio e non andare quindi a sbattere contro la gente frettolosa "da mangiare o altro intendo" aggiunge mentre ci fermiamo in prossimità dei posti d'attesa. Faccio no con la testa "se l'aereo è lo stesso, dovrebbero passare praticamente ogni ora con il carrellino degli alimentari, oltre i pasti regolari" rispondo mentre controllo l'orario del volo. Parte alle nove, quindi abbiamo ancora mezz'ora. Analizzando meglio i dettagli sul pezzo di carta noto che non viaggeremo con la stessa compagnia dell'ultima volta "ritiro quello che ho detto" ridacchio alzando gli occhi dal biglietto. Mi guardo attorno: dove diavolo è finito Sun. Faccio un piccolo giro in tondo con la testa per cercare di scovarlo da qualche parte, ma non lo vedo da nessuna parte: solo gente che va e viene e mi copre la vista. Una leggera ansia incomincia a pervadermi, fino a quando "tieni". mi giro. Mi guarda sorridendo e mostra fieramente che regge in mano un paio di caffè lunghi d'asporto, presi da un bar poco distante da noi, su cui evidentemente ho solo dato un'occhiata sbadata per non averlo visto. Un breve sospiro esce dalle mie labbra "mi hai fatto prendere uno spavento" rido prendendone uno gentilmente porto. Ne prendo un sorso ascoltando le sue scuse. La schiuma tiepida del cappuccino mi manda letteralmente in estasi, ci voleva proprio. Lo perdono immediatamente. "incominciamo ad avviarci?" chiede allora ed io annuisco. Oggi è una giornata abbastanza fresca sebbene sia quasi luglio. E' incredibile come il tempo cambi da un giorno all'altro, non mi ci sono ancora abituata.

Minuti d'attesa più tardi arriva il momento di salire sull'aereo. Tutto procede con tranquillità e riusciamo a salire dopo poco, una volta imbarcati i bagagli. Fortunatamente non c'è molta gente con la stessa partenza prevista e camminando nello stretto corridoio verso i nostri sedili non mi è capitato di incrociare nessun bambino. Bene, queste ore dovrebbero teoricamente passare in pace. "io ho il posto B, di conseguenza...signorina tu sei dal finestrino" mi avvisa Sun, lasciandomi il via libera per passare. Lo ringrazio con un sorriso e mi siedo al mio posto, allacciandomi da subito la cintura di sicurezza. Lui mi si affianca immediatamente, avendo avuto cura di sistemare i bagagli a mano sopra di noi. Solo ora mi accorgo veramente di lui: sebbene sia molto più grande di me, ai quaranta non ci arriva di sicuro. Ha un'aria abbastanza matura nei suoi modi di fare, ma goffa per come si esprime. Porta sempre degli occhiali rotondi sul naso che si alza con il medio ogni tre per due. Dicono che è molto bravo, se non il migliore nel suo campo. E sinceramente ci credo. Mi fido molto di lui. "prova a dormire, arriveremo circa alle nove di sera là, contando il fuso orario. Ti sveglierò non appena atterriamo" mi allunga uno di quei piccoli e scomodi cuscini bianchi tipicamente offerti dalla compagnia. Abbiamo preso il primo volo della mattinata e non disponeva che dell'economy class, quindi niente comfort da prima classe. "Ma senti come parli y/n.. ti stai abituando troppo alla vita agiata" sussurra testardo il mio subconscio. Scaccio via il pensiero e mi limito ad annuire. Sebbene non riesca a dormire sugli aerei, ho intenzione di sviare l'imbarazzo di affrontare un viaggio con una persona che conosco poco e così fingerò di riposare senza fare troppe storie. "Signore e Signori, desideriamo richiamare la vostra attenzione su alcune dotazioni di sicurezza di questo velivolo"...inizia a dire un'assistente di volo, che con incredibile lentezza spiega ogni singola cosa da fare in caso di esplosione, di caduta nell'oceano, dei metodi di uscita e bla bla bla. Finito il noioso discorsetto infilo un paio di auricolari nelle orecchie e metto su una delle playlist preparate appositamente ieri sera in vista del viaggio. Abbasso il finestrino e chiudo gli occhi.

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora