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[nota dell'autore: cari lettori, vi prego di leggere questo splendido paragrafo con la canzone "Letter (Words on Bathroom walls)"]

Y/n's pov

Tutto ciò che si presenta davanti al mio sguardo pare sbiadito. L'unica cosa che riesco a mettere a fuoco qualche secondo più tardi, sono le onde del mare. Un mare calmo, sereno, che abbraccia la sabbia con il fresco della sua spuma. Il profumo che emana è dolce, tanto buono da attirarmi verso le sue acque. E così, i miei piedi si muovono da soli, e passo dopo passo sono a tanto così da toccare il suo bianco, intento ad accogliermi dentro di lui. Chiudo gli occhi. Mi sembra tutto così magico, non sembra la realtà. Li riapro. I raggi del sole colpiscono la superficie, mettendo in risalto l'azzurro cristallino e limpido dell'oceano, che mitiga il caldo dell'isola. Una dolce voce pronuncia il mio nome improvvisamente, portandomi a girare il volto. Mia nonna mi viene incontro, con il suo solito sorriso genuino e con lo stesso fiore di ibisco rosa tramonto che era solita a tenere e portarsi ovunque. "nonna.." sussurro, mentre lascio che le nostre dita si incrocino. E' qui, di fronte a me, eppure non riesco a percepire il suo tocco completamente "tesoro mio" ricambia lei, accarezzandomi una guancia e scacciando via una lacrima insolitamente sfuggitami. "è così bello qui, sono contenta di incontrarti" sorrido, intenta ad abbracciarla. Erano anni che non la vedevo, e mi mancava da impazzire. I suoi occhi rimangono fissi nei miei, e senza distoglierli per neanche un secondo continua a parlarmi con il tono delicato e tenero che tanto la caratterizza "tesoro mio, tesoro di nonna. Lo so, lo so che qui è così bello, pacifico, ma non è il tuo posto. Piccola mia.. sei così bella a nonna. Guarda i tuoi occhi, guarda che visino. Non sei ancora pronta a...questo" geme piano, mentre lascia che i suoi occhi si lucidino dalla commozione e che le sue mani accarezzino i miei capelli "tu hai tutta una vita davanti, là fuori, Ci sono tutte le persone che ti amano, che ti aspettano impazienti. Te la ricordi la leggenda che ti raccontavo sempre quando eri piccola?" chiede in tono pacato. "la leggenda dell'ibisco?" mormoro guardandola e asciugandole coi pollici gli occhi. In risposta, lei annuisce "tu ora sei come lei, Kalea. E io sarò la tua fata" dice, entrando in acqua "dobbiamo andare ora, dobbiamo superare l'oceano, piccola mia. Coraggio". Non so cosa rispondere, così mi limito ad ascoltarla. Ci addentriamo nell'oceano stringendoci, allungando gambe così diverse l'una dall'altra, ma nello stesso tempo uguali. Finchè i nostri visi non vengono circondati dalle acque del mare. Non riesco più a respirare, ma riesco ancora a vederla bene. I suoi lunghi capelli grigi fluttuano attorno a lei nel limpido azzurro, addobbati dal fiore non intento ad abbandonarli, neanche alle onde create dagli innumerevoli pesci colorati che ci stanno accerchiando. Non sto provando dolore, non mi sento soffocare, non mi sento male. Non riesco solo a parlare, ma riesco a sentirla chiaramente. "Devi vivere, piccola mia. Il tuo posto è là fuori..." e tutto sbiadisce.

Apro gli occhi.

Davanti a me si figurano il viso di Jungkook e di Taehyung, che cambiano espressione non appena incrociamo lo sguardo. Jungkook scoppia immediatamente a piangere, e si fa abbracciare dall'altro mentre con le mani prova a toccarmi, senza però sfiorarmi minimamente "amore mio" ride, con le lacrime che gli rigano le guance "sei sveglia, finalmente ti sei svegliata" geme commosso.

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𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora