꧁90꧂

271 29 12
                                        

Y/n's pov

Le mie gambe si muovono, nonostante un masso grande come una casa, anzi, grande come il mondo intero, mi stia schiacciando. E sta premendo su di me, il più forte possibile. Il mio corpo contro il cemento più freddo, il mio respiro che si perde, sprofondata nei fondali più profondi e bui. il terrore si cela nei miei occhi non appena l'urlo di Taehyung trapassa i miei timpani, tramutati nella mia testa in grida spezzate dalla paura e trucidate dalla violenza, grida che ricordo molto bene. Di nuovo bastoni contro il polpaccio, lame di coltelli taglienti sul viso, corse disperate. "cosa! cosa!?" Chiedo, rischiando quasi di scivolare contro il bordo della porta nel tentativo di raggiungerlo. Lui però non risponde, lo guardo fermo, in silenzio, immobilizzato dallo spettacolo più atroce e disgustoso a cui abbia mai potuto assistere. Non oso girare gli occhi. L'odore però dice tutto, il mio viso si gira in modo autonomo, tremante, per cercare conferma allo scenario peggiore formato nella mia testa. Il gemito strozzato di Jungkook risuona in tutta la stanza. Una stanza colma, piena, fitta di..cadaveri.

Il loro aspetto è a dir poco obbrobrioso, le loro facce consumate dalla decomposizione ormai in atto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il loro aspetto è a dir poco obbrobrioso, le loro facce consumate dalla decomposizione ormai in atto. Una forte nausea mi persuade, costringendomi a tappare bocca e naso, nonostante tutte le mie forze spingano a farmi coprire gli occhi. I movimenti delle mie dita si ritrovano essere come esploratori sul mio viso, che cercano di coprirlo per intero, lasciando qualche fessura per poter vedere quello che mi circonda. Taehyung fa un paio di passi indietro, prima di correre via in preda al vomito, cosa che fa anche qualcun altro di noi. I loro passi e i loro rigurgiti sono tutto ciò che risuona nell'intero piano, mentre niente riesce a togliermi da lì. "papà..." sussurro, mentre il mio braccio percepisce qualcuno afferrarmi "allontanati, y/n" sussurra Jungkook, tentando di portarmi via. Non riesco a fare niente che pronunciare "papà..", il collo in fiamme, gli occhi lucidi. Non può essere. Non può essere. Mio padre non può essere qui. Mio padre non può essere uno di q-questi..

E poi.

Perdo le staffe.

La mia mente si contorce.

Lo strazio mi ingloba.

"PAPA'!" Inizio a gridare, con tutta la voce che il mio corpo possa sopportare di fare uscire. I miei piedi incominciano a muoversi, dopo essermi discostata con forza da colui che mi teneva. Mi dirigo verso ogni singolo corpo. Lo guardo, cerco solo lui. La paura passa in secondo piano, quando il bisogno di trovare mio padre non rimane che l'effimera speranza, l'effimero desiderio, la più grande importanza. Nonostante sia uno spettacolo scioccante e ogni singola persona sembra mi stia accoltellando come se fosse l'ultima cosa che avrebbero voluto fare, continuo a cercare. Si parlerà di dieci, quindici persone. Morte. E con loro, la loro storia. Hanno lasciato all'oblio un possibile fratello, un padre, un amico. Costretti ad abbandonare tutto. Vorrei abbracciare ognuna di queste persone, scusarmi con tutto il cuore, nonostante il mio subconscio continui a gridarmi che non è colpa mia.

Cristo, non riesco a trovarlo, non riesco a scovarlo in nessuno di questi. Mio padre non è qui. "Ora basta!"

Percepisco una forte stretta attorno ai miei fianchi: due braccia, di cui una tatuata, mi prendono e alzano all'aria i miei piedi, facendomi inarcare la schiena in modo tale da impedirmi di compiere alcun movimento. Il giorno del concerto mi torna in testa, due uomini mi prendono allo stesso modo, mi tappano la bocca, mi colpiscono. "lasciami! Lasciami!" Scoppio a piangere. Ammetto che ho paura, ammetto che sto per avere un mancamento e il calore di Jungkook è l'unica cosa che mi sta facendo tenere i piedi per terra, seppur non letteralmente. Smetto praticamente nell'immediato di divincolarmi e mi abbandono alla confusione, all'incertezza, al dubbio. Dove diavolo è mio padre? Sento Jungkook ansimare e deglutire faticosamente un paio di volte, prima di uscire dal posto e condurmi fuori. Mi lascia andare non appena capisce di stare iniziando a perdere l'equilibrio, la nausea ha preso il sopravvento anche su di lui. Si copre con foga la bocca con una mano, prima di correre via sbadatamente e nascondersi dietro un cespuglio poco lontano da noi. Io, seduta a terra, non posso che prendermi la testa tra le mani. Non riesco a smettere di tremare, nella testa il buio più totale. "Y/n" sento chiamarmi. Alzo gli occhi: mio padre è davanti a me.

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora