L'improvviso bussare di qualcuno alla porta mi fa girare il viso inevitabilmente verso di essa e stringere con un po' più di forza il cellulare tenuto all'orecchio fino ad ora "E' arrivato" avviso chi ho dall'altra parte "ti chiamerò più tardi, sappi che comunque sto bene, grazie a Dio" un piccolo sospiro mi esce dalle labbra "Ti amo Jungkook, ti amo da morire" aggiungo infine e, dopo aver sentito la sua risposta, riattacco. Appoggio il telefono di fianco a me e mi do immediatamente una spinta con le mani per alzarmi dal pavimento, affrettandomi ad aprire. Come pensavo, un paio di poliziotti si sono presentati davanti a me armati di tutto punto e senza neanche proferire parola si dirigono verso il centro della mia camera per ammanettare senza pensarci due volte il ragazzo steso a terra, fortunatamente ancora privo di sensi. Guardo tutta la scena senza sbattere palpebra e mi faccio da parte per non ostacolare i due agenti mentre lo trascinano fuori. Ho superato anche questa. Per fortuna. Ho avuto seriamente paura di morire in quegli istanti. Una mano mi si posa senza preavviso sulla spalla, facendomi voltare. Per quanto sia seria la situazione, lo devo ammettere: l'espressione facciale che Sun mi sta mostrando in questo momento è quasi divertente. Sapete quei sorrisi accompagnati dagli occhi spalancati dalla confusione? Le sopracciglia corrugate, lo sguardo sconvolto "un calcio..." borbotta, senza togliere la vista da me. "Un calcio" mi limito a ribattere, facendo spallucce. Si fa scappare un intenso sospiro e passa le mani sul suo viso esterrefatto. Con le dita ancora posate sulle guance, le allarga per permettere ai suoi occhi di vedermi un rapido, ma infinito secondo. Li alza poi al soffitto e cambiando atteggiamento mi afferra per il polso attirandomi a lui, abbracciandomi forte. Lo lascio fare. Non oso nemmeno pensare quanta paura si deve essere preso, con tutta la responsabilità che ha su di me. Appoggio le mani all'aria sulla sua schiena e ci do qualche colpetto consolatorio, mentre le sue braccia mi stringono ancora più forte. "dimmi che almeno stai bene" sussurra con il viso nascosto nei miei capelli. "tranquillo, sto bene, sto bene" ripeto sorridendo nel suo petto. "dimmi che hai sentito Jungkook e che non mi ammazzerà per averti lasciata da sola.." mormora poi con voce colma di sensi di colpa. Mi stacco da lui e lo guardo male "non ho mica cinque anni".
"lo so, lo so" e mi riabbraccia sollevato. "Ha detto che ti appena ti vede ti strangola, comunque" mento "oh merda" sussurra ed io scoppio a ridere. "sto scherzando".
Jungkook's pov
Abbasso il finestrino e continuo a fissare quei due che passeggiano come se nulla fosse, mentre la rabbia e la confusione prendono il sopravvento su di me. Provo a convincermi che mi sto sbagliando, che forse non è lui. Però me lo ricordo bene, e mi sembra proprio suo padre sebbene stia camminando con un bastone e non è fermo a letto come l'avevo visto l'ultima volta.
"muovi quella cazzo di macchina coglione" sento dirmi di colpo da un tizio che mi passa di fianco con la sua auto e solo ora mi accorgo della sfilza di veicoli che mi stanno suonando dietro. Alzo una mano con segno di scuse e parto immediatamente, continuando a guardare con la coda dell'occhio il signor Park e Aiden. Non posso andarmene così però. Non posso lasciare che i dubbi mi investano, che le conferme rimangano solo delle supposizioni. Così mi decido, trattengo il respiro e giro di colpo il volante, facendo inversione a U nella corsia affianco. Per poco non rischio di tamponare un autobus in movimento, ma torno in carreggiata senza troppi problemi e riesco a fermare la macchina in un parcheggio posto sul ciglio della strada, a pochissimi metri da me. Slaccio la cintura e scendo immediatamente, correndo verso i due uomini. Li scovo poco dietro che chiacchierano tra di loro. Non appena li raggiungo, vengo accolto da espressioni scioccate. Non ci posso credere, è davvero lui.
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