Mi alzo subito in piedi con lo sguardo diretto a quella finestrella, quasi dimenticando il dolore che provavo fino a qualche secondo fa. Di fatto non appena mi rimetto in posizione eretta le gambe danno segno di cedere e per un pelo non ricasco a terra. Mi sembra di sognare. Per quanto stia provando a realizzare la cosa, non riesco seriamente a credere che Kim Namjoon e Min Yoongi si trovino dietro una porta in questo momento e che solo una decina di metri ci sta separando, è assurdo. Dò istintivamente un pizzicotto sul mio braccio destro, giusto per essere sicura che sia la realtà. Ebbene lo è.
Namjoon mi guarda dall'altra parte del vetro e accenna a quel suo solito sorriso genuino e luminoso. Una volta accertato che la sua meravigliosa espressione di cordialità mi abbia trapassato il corpo, abbassa lo sguardo distrattamente verso quella che credo sia la maniglia della porta per poter entrare. Fatto sta che mi ritrovo a fare un passo indietro in modo istintivo, decisamente incredula dal tutto. Non riesco che a tenere il mio corpo rabbrividito dalla sorpresa e la mia mente fissi sul momento. L'unica cosa che mi sta distraendo è il mio riflesso sullo specchio: il viso arrossito, gli occhi lucidi e la bocca spalancata dicono tutto. Quasi non mi accorgo che decine di paparazzi si sono piazzati con fare goffo e frettoloso dietro di me in fondo alla sala, incominciando a scattare innumerevoli foto e il flash quasi mi acceca. Nel colmo della confusione cerco di ricompormi per quanto possa fare. Passo velocemente le mani sulle spalle e sui fianchi come se provassi a scacciare via la polvere da me, sebbene nella testa non riesco a non immaginarmi ai loro occhi come qualcuno di tremendamente sudato e sgradevole. Il tutto accompagnato dal mio fragile cuore, che sento nei timpani dimenarsi dentro di me ad ogni passo che fanno verso il centro della sala. Abbasso gli occhi, tremendamente imbarazzata dall'idea che la prima volta che mi vedono -insieme a chissà quante decine di migliaia di persone tralaltro- sia dopo il risultato di un allenamento durato tre estenuanti ore. Un particolare che inevitabilmente non sfugge al mio sguardo basso è il numero dei piedi che si moltiplica: da due diventano quattro, poi sei, poi otto.. la cosa mi spinge ad alzare la direzione della vista. Mi accorgo che Yoongi e Namjoon non erano gli unici dietro quella porta, bensì stavano entrando tutti e sette.
Jungkook's pov
Non appena Namjoon apre la porta la vedo, e mai, mai mi sarei aspettato che fosse così. "wow..." penso tra me e me. Non so proprio che altro pensare, come altro esprimere il mio stupore. I suoi capelli ondulati color miele ricadono sul suo corpo sudato morbidamente, nel momento in cui li lascia cadere dalla coda che teneva tra le mani. Dire che non riesco a togliere lo sguardo da lei sarebbe un eufemismo. Nonostante sia relativamente esile ha delle curve che risaltano in un modo molto attraente, il tutto accentuato poi dagli abiti che indossa. Per non parlare dei suoi occhi..a distanza di metri riesco a percepire la loro luminosità. Sono di un verde misto marroncino, paiono quasi i colori della natura. Provo con tutto me stesso a mantenermi serio, per evitare di dare a vedere l'effetto fulmineo che sta avendo su di me, ma la sua espressione mi sta decisamente mettendo a dura prova e per poco non rimango incantato. Il suo viso è così dolce..sembra abbia visto un angelo dal modo in cui sbarra e apre rapidamente gli occhi e da come si morde il labbro inferiore per non piangere, scrutandoci ad uno ad uno palesemente incredula. Sorpreso e intenerito mi giro verso gli altri e noto dai loro sguardi che la pensano allo stesso modo, sopratutto Taehyung . Tiene le braccia incrociate e le mostra il suo tipico sorriso flirtante, cosa che non mi fa particolarmente impazzire. Non perchè giudichi i suoi modi di fare o altro, ma siamo tutti consapevoli di quanto bravo sia ad atteggiarsi in modo affascinante e le varie riviste di moda e classifiche mondiali l'hanno messo a punto abbastanza da farmelo tenere in testa.
Y/N's pov
" c-ciao, oddio"borbotto mentre mi chino ripetutamente per rispetto, senza togliere per neanche un secondo lo sguardo da loro. Questi ricambiano il saluto in modo sincronizzato, proprio come vedevo fare sui social e quasi non mi metto a saltare dall'emozione. C'è però qualcosa di strano nella maggior parte di loro. Mi scrutano con uno sguardo che non riesco a decifrare, e si scambiano occhiate sospette a vicenda. Provo ad ignorare la cosa, ma la paura che mi stiano trovando rivoltante, per quanto astratta, mi sta perseguitando tra le tempie. Una forte confusione mi porta a girare il viso verso il signor Park. E' sempre stato il mio punto di riferimento e colui che consultavo quando avevo ansie o dubbi. Voglio capire se sapesse già del loro arrivo e dallo strano modo in cui prova a sorridere ne traggo conferma. D'un tratto sento le loro voci fare un countdown sottovoce, prima di incominciare a cantare una canzone d'auguri. Come caspita fanno a sapere che oggi è il mio diciannovesimo compleanno? Qualcuno deve averglielo detto sicuramente, mamma mia. Ascolto le loro melodiose voci pronunciare il mio nome e l'emozione prende il sopravvento, affiancando il tremendo imbarazzo. In caso ve lo stiate chiedendo, sì, sto parlando dell'imbarazzo da canzoncina. Proprio come quando fai delle feste in famiglia e non sai cosa dire nè fare mentre i parenti stonano il tuo nome. Solo che il posto della zia e della cugina è stato preso da celebrità dannatamente troppo popolari e i soliti frastuoni di corde vocali spezzate dall'incompetenza vengono sostituiti da un dolce suono musicale che inebria i miei timpani. Una volta finito il paradiso armonico sceso in terra si ricompongono e il leader fa un passo avanti "la nostra agenzia ha voluto farti una sorpresa dopo aver scovato il tuo talento tra le centinaia di concorrenti nelle precedenti gare, e sapendo il tuo amore per la nostra musica -e di questo ti ringraziamo-"viene interrotto da qualche mugolio di approvazione ed enfatizzazione degli altri -"ha proposto e organizzato un momento per venirti a trovare di persona, conoscerti e sapere di più sul tuo meraviglioso talento" finisce.
Non riesco a crederci, mai avrei immaginato di vedere i ragazzi dal vivo, non potendomi nemmeno permettere i biglietti per i loro concerti. Figuriamoci incontrarli in modo così diretto. Se proprio volete la verità, devo dire di essermi rassegnata in questi ultimi anni, sotto quel punto di vista. Erano diventati una sorta di obiettivo. Uno scopo che mi avrebbe spinto a dare sempre il meglio di me, andando contro al mio stesso subconscio che continuava a dirmi che la mia era solo una lontana, astratta utopia. E invece eccoli qui. Sento le mie mani tremare e la testa scoppiare dall'eccitazione. Sbatto più volte le palpebre per cercare di scacciare via le lacrime. Se mi mettessi a piangere renderei tutto più imbarazzante, così provo con tutta la mia anima a trattenermi. Guardandoli noto che Taehyung e Jungkook tengono ancora lo stesso sguardo di prima, sempre fisso su di me, mettendomi lievemente in soggezione. Scuoto la testa per scacciare via tutti i film mentali che mi stanno viaggiando davanti e mi ritrovo a saltellare un pochino sul pavimento, tenendo i pugni lungo i fianchi per trattenere l'euforia "giuro che correrei ad abbracciarvi, ma in questo stato..non vorrei, insomma... avete capito" ridacchio nervosamente. Mi aspettavo sguardi imbarazzati e risatine incresciose, invece vedo si avvicinano sempre di più sotto la mia confusione e si accerchiano felici attorno a me. Mi abbracciano tutti, sebbene mi stiano sfiorando appena e la cosa mi commuove come non mai. Sono così gentili e dolci, proprio come hanno sempre dato a vedere.
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𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️
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