Y/n's povIo e Sun nascondiamo di soppiatto i nostri visi dietro il menù non appena gli occhi di Jun e dell'uomo che lo accompagna si posano nella nostra direzione. "se ne sono andati?" chiedo dopo qualche secondo, alzando leggermente la testa da lì. Con la coda dell'occhio l'investigatore analizza i dintorni e mi avvisa il via libera. "se ne sono andati. Pensavo ci avrei messo parecchio per trovarli." sospira storcendo la testa "è stato più facile del previsto" butto lì ironicamente. Lui annuisce e chiama il cameriere per ordinare. "due carrè d'agnello e un'insalata di contorno. Da bere un bianco e" gira il viso verso di me. Con il dito indico velocemente il mio bicchiere "altro rosso, per favore." gli sorride. "sarete serviti tra pochissimo" risponde l'altro facendo un piccolo inchino prima di andarsene. Una volta che si trova a debita distanza distolgo lo sguardo da lui e mi metto una mano sul petto. Ho ancora il cuore che batte all'impazzata da prima. Sinceramente erano le ultime persone che mi aspettavo di trovare in un posto simile, specialmente considerando che a pochi minuti da qui dista una caserma. Invece passeggiavano come se nulla fosse. Ci mancava un bel gelato in mano o una macchina fotografica appesa per il collo. Ora più che mai non riesco a smettere di pensare a mio padre. Mi sento improvvisamente chiamare per nome. Alzo gli occhi dal bianco panna della tovaglia "tuo padre starà bene, te lo prometto. Farò di tutto per salvarlo" dice lui, passando l'indice velocemente sul mio mento con fare confortante. Mi limito ad annuire e a sperare che abbia ragione.
[....]
La pancia mi sta scoppiando mentre prendo l'ultimo boccone e l'ultimo sorso di vino. Era tutto troppo buono per essere vero. "che mangiata" geme Sun slacciandosi la cintura davanti a tutti. Il vino deve aver sicuramente fatto effetto ad entrambi. Per quanto la situazione sia imbarazzante di per sè non riesco a trattenermi e scoppio a ridere come non mai. "non qui!" gli sussurro dandogli una leggera pacca sulla spalla. Il suo sguardo si fa esageratamente serio "se non l'avessi fatto sarei morto imploso sul posto. Era un'azione irreversibile e di estrema importanza e come tale andava eseguita". Questo suo modo impacciatamente formale non fa che divertirmi ancora di più. "andiamo signor morto imploso, voglio sdraiarmi su qualcosa di morbido ora" mi alzo dalla sedia con fare leggermente sbronzo. Sun annuisce e dopo un discorsetto di cui non ho ascoltato mezza parola si alza e ci avviamo. Ringrazio il cameriere e prendiamo l'ascensore. Dopo pochi secondi passati a ridere per non so cosa usciamo e tiriamo fuori le chiavi delle nostre camere "ognuno nella sua o stiamo un po' assieme?" chiede lui cercandole nelle tasche. "che ne dici se ci guardiamo un bel film in camera mia?" propongo girando la mia nella serratura senza dare importanza alla sua risposta "andata!".
"mi devo togliere le scarpe?" chiede mentre varchiamo la porta. Gli dico di no e lo invito ad entrare, facendogli abbastanza spazio per passare. Mi ringrazia con un sorriso più ampio del dovuto e si getta sul letto così com'è, mentre io invece infilo le ciabatte. Sembrava stesse prendendo il volo prima di saltare. Comunque lo seguo e mi metto dalla parte opposta. Sebbene siamo nello stesso materasso siamo separati da quasi mezzo metro. Mi allungo e prendo il telecomando. Lo guardo stranita. E' la prima volta che ne vedo uno così moderno, non ha neanche un tasto d'accensione. "y/n" mi giro "quello è il tuo cellulare" mi dice lui prima di scoppiare in una forte risata. "oh..." sussurro. Forse sono più ubriaca del previsto. "ci penso io" aggiunge prendendo il vero telecomando tra le mani. annuisco, sdraiandomi del tutto. Già che ci sono controllo l'ora: sono quasi le undici di notte. A pancia in giù incrocio le braccia davanti a me come se stessi prendendo il sole e giro il viso verso di lui "domani dobbiamo svegliarci presto?" gli chiedo mentre lo guardo mettere su qualcosa in televisione. "domani devo andare in centrale a prendere le informazioni necessarie su dove si trova quel bastardo, però mi hanno detto che aprono poco dopo le due di pomeriggio quindi non c'è fretta." risponde, mettendosi comodo e incrociando le braccia dietro la testa, con la schiena appoggiata sulla testiera del letto. Gira gli occhi su di me "mi seguirai ovunque andrò?" chiede accennando ad un sorriso "solo se non sarò in mezzo alle scatole" rispondo. Non sono venuta qui per fare vacanza, sono qui per prendere mio padre e riportarlo in Corea sano e salvo, ciò implica che non passerò le giornate con le mani in mano e farò di tutto per aiutare l'investigatore nella sua ricerca. "d'accordo". Lo guardo stranita "huh?".."se non sarai in mezzo alle scatole potrai accompagnarmi" ride, ritornando con gli occhi sulla tv. Seguo il suo sguardo e noto che ha messo un vecchio film romantico. La protagonista è una bellissima donna dai capelli castano scuro e dal nome Francesca. Credo sia una storia d'amore tra lei e un fotografo passato davanti a casa sua mentre raggiungeva il ponte del paesino statunitense. "non ti facevo un tipo da questi generi" lo guardo girandomi lateralmente, riposando la testa sul braccio allungato. "sono un tipo molto romantico, invece." mi fa l'occhiolino. "mi dispiace per te ma sono già prenotata da qualcun altro" ridacchio mettendomi a pancia in su, fronteggiando il soffitto da cui pende un lampadario nero circondato da finta edera verde chiaro. La luce è tenue e non mi acceca. "lo hai sentito, Jungkook?" chiede. "sì, ci siamo scambiati un paio di messaggi e penso che lo chiamerò più tardi". lui annuisce "come l'ha presa? il fatto che sei partita intendo." un piccolo sospiro esce dalle mie labbra "bhe, se sono qui" mi sfugge una piccola risata "anche se penso ci sia rimasto un po' male. E' terrorizzato dall'idea che non torni." lo guardo scorrendo le foto della galleria, una volta preso il cellulare. Mentre il mio pollice lo scova qualche volta sorridente, qualche altra buffa, continuo "Insomma, ho 19 anni, so a cosa sto andando incontro. Il pericolo è imminente, ma devo pur agire, no?" poso gli occhi su Sun, che li abbassa immediatamente sul materasso "E' che...conosco mio fratello, e ho visto di cos'è capace Woonu. Non dico che ho paura anche io per te, ma non sarà una passeggiata ecco". Mi alzo a sedere "lo so, lo so benissimo. Ma sono pronta, fisicamente e psicologicamente. Quando mi metto qualcosa in testa difficilmente mi tiro indietro". Lui approva ciò che sto dicendo con espressioni comprensive e continuiamo a guardare il film senza scambiare altre parole.
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𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️
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