Different

Capitolo 47

I primi raggi caldi del sole filtrano dalla finestra,  disturbando il mio sonno e infastidendo i miei occhi ancora assonati.

Apro lentamente gli occhi per poi stropicciarli, con il dorso della mano, per la troppa luce in camera.

Ieri sera Amanda non ha abbassato le tapparelle? Mi alzo con il busto, piantando i miei gomiti sul letto.

La prima cosa che noto è che Amanda non si trova accanto a me e che la sua parte del letto non è nemmeno sfatta. La seconda è che indosso ancora il vestito di ieri sera. Ero così stanca che mi sono addormentata mentre Will mi parlava.

Un leggero sbadiglio lascia le mie labbra mentre trascino i miei piedi fuori dal letto.

Che ore sono?

Cerco il mio cellulare con lo sguardo con scarsi risultati, sbuffo e guardo la sveglia; 07:45.

Ed io che pensavo fosse pomeriggio.

Pigramente mi alzo dal letto e trascino il mio corpo in bagno.

Non curandomi nemmeno del mio aspetto allo specchio, mi spoglio di ogni indumento che indosso e lego i miei capelli disordinati in una crocchia. Leggeri brividi di freddo ricoprono il mio corpo nudo.

Entro dentro il box doccia e giro la manovella dell'acqua calda, il getto dell'acqua scende con impeto sul mio corpo.

Chiudo gli occhi rilassandomi, sentendo i miei nervi sciogliersi poco a poco mentre l'acqua scorre sul mio corpo. Porto le mani sul collo, massaggiandolo con lentezza.

Nella mia testa si insinuano i ricordi di ieri, dove Blake mi baciava il collo.

Prendo il falcone del bagnoschiuma alle orchidee e ne verso un bel po' sulla spugna rosa.

Incomincio ad insaponarmi il corpo e noto le mie tette leggermente cresciute, scommetto che tra qualche giorno dovrò pagare le rate.

Appoggio la spugnetta sul piccolo ripiano deposto in doccia e continuo a strofinare il mio corpo con le mani, passandole sui miei seni.

Ansimo leggermente ricordandomi l'episodio di ieri, in terrazza.

Di come Blake soffiava, leccava e mordicchiava i miei capezzoli e di come questi diventavano duri e tesi.

L'acqua calda scende sulla mia pelle, rendendola ipersensibile e nella mia testa si insinua l'idea di fare qualcosa che non faccio da tempo.

Spinta da un desiderio lussurioso, con le mie dita accarezzo la pelle nuda e bagnata del mio ventre liscio per poi risalire racchiudendo a coppa uno dei miei seni.

Il contratto della mia mano contro il seno, fa si che i miei capezzoli diventino turgidi e affamati di attenzioni.

Con l'altra mano passo a toccarmi l'altro seno, voglioso anche lui di ricevere attenzioni.

Chiudo gli occhi e applico più pressione, immaginando che siano altre mani a toccarmi così, e inizio a sentire la sensazione di umidità tra le mie gambe.

Mi mordo il labbro inferiore, cercando di non ansimare.

Con il pollice afferro i miei capezzoli bramosi, tirandoli leggermente e loro si induriscono e allungano in risposta. Reprimo un gemito e lo ingoio.