capitolo 35

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Il Babbo Natale segreto

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Il Babbo Natale segreto.

Erano ormai da quattro anni che io e le mie amiche ci organizzavamo ogni anno per scambiarci regali senza rivelare chi fosse il mittente al momento dello scarto. L'anno scorso Amanda mi aveva regalato una sveglia che regalava piacere e orgasmi anziché risvegli traumatici, che tenevo ancora nascosto nell'ultimo cassetto della biancheria intima. Solo lei era l'unica tra le quattro ad essere così malata di mente da potermi regalare un sex toys.

Mancavano otto giorni per Natale e, quindi, questo pomeriggio sarei dovuta andare a casa di Taylor per estrarre il nome della persona per cui avrei dovuto fare da Babbo Natale segreto, qualsiasi delle tre ragazze che mi sarebbe capitata avevo già in mente che regalo farle.

Scesi le scale che mi condussero al piano inferiore per pranzare con i miei genitori e il mio sguardo cadde sull'albero di Natale che avevo addobbato qualche giorno fa con Rose, dato che i miei genitori erano troppo impegni per farlo. Negli anni passati era sempre e solo Rose ad addobbare l'albero ma l'altro giorno, quando mi aveva chiesto se avessi avuto voglia di aiutarla non ero riuscita a dirle di no. L'albero era alto più di due metri e non era quello tradizionale, era bianco con gli addobbi natalizi sui colori freddi dell'argento e il blu, illuminato dalle lucine blu e con una stella argentata in cima all'albero. Io e Rose ci avevamo messo ore per montarlo e decorarlo, ma ne era valsa la pena perché ero soddisfatta del risultato ottenuto.

Entrai in sala da pranzo dove i miei genitori sedevano a tavola con lo sguardo chino sui fogli che avevano in mano e con addosso i loro miglior capi eleganti mentre Rose posava i piatti fumanti che aveva appena preparato sotto i loro nasi.

«Credevo che questa fosse la sala da pranzo» che cosa avevano a fare i loro due studi di lavoro se poi finivano sempre per spargere i fogli di lavoro in giro per casa?

I loro sguardi si sollevarono su di me, nel mentre io presi posto accanto a papà che sedeva a capo tavola mentre mamma era difronte a me. «Grazie» ringraziai Rose appena mise la mia insalata di pollo sul tavolo. Le avevo chiesto di prepararmi qualcosa di dietetico a parte questa mattina, dato quanto avevo sgarrato con il mangiare ultimamente.

«Fai poco la spiritosa perché sei già in guai grossi» corrugai la fronte confusa davanti al commento di mio padre. Che avevo fatto questa volta? «E perché mai sarei ne guai?» entrambi misero via i fogli, appoggiandoli sul pezzo di tavola dove veniva sfruttato solamente quando avevamo ospiti.

«Cos'è successo ai tuoi voti a scuola? Hai due insufficienze e il tuo comportamento non è dei migliori a quanto pare ultimamente» rammentò la mia scenetta in mensa.

Dannazione, da quando avevo umiliato in mensa in quel modo Willa, non l'avevo più sentita e di rimando i miei voti sono scesi drasticamente dato che io ero sempre stata indaffarata e poco invogliata a passare del tempo con il naso tra i libri.

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