capitolo 27

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«Troppo rosa»«Troppo appariscente»«Troppo scollato» Amanda scartò tutti i vestiti appesi che le capitavano sotto il naso

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«Troppo rosa»
«Troppo appariscente»
«Troppo scollato» Amanda scartò tutti i vestiti appesi che le capitavano sotto il naso.

Io, lei e Roxanna eravamo al centro commerciale da almeno un'ora, in cerca di un vestito da metterci per la festa di compleanno di Davina.

I vestiti che avevo nell'armadio li avevo già messi tutti e non volevo presentarmi ad una festa di compleanno con un vestito già usato per altre occasioni. Ogni scusa era buona per finire in un centro commerciale a fare shopping, ne ero consapevole, ma non potevo presentarmi davvero con un vestito che, molto probabilmente, mi avevano già visto addosso. Dovevo pur sempre mantenere la mia reputazione e lasciarli a bocca aperta.

«Hai almeno in mente che tipo di vestito vuoi indossare?» le chiese Roxanna sbuffando. Lei, al contrario mio e di Amanda, aveva già scelto cosa voler provare, stava aspettando solo che scegliessimo anche noi per dirigerci. «No! Non ho assolutamente idea di cosa mettermi» sospirò disperata la mora.

Davina avrebbe dato una festa a casa sua, nulla di troppo eccessivo; una semplice festa con i parenti e amici, quindi servivano abiti adatti alla serata: nulla che non gridasse la parola "sgualdrina" ma nemmeno nulla che mi facesse sembrare una che aspettasse il matrimonio per spassarmela.

«Non so nemmeno se voglio qualcosa di lungo o corto» piagnucolò Amanda. «Voi che mettete? Così vi copio» ci domandò subito dopo. Sia io, che Roxanna rispondemmo che avremmo indossato qualcosa di lungo. «Bene, metterò anch'io qualcosa di lungo, almeno posso scartare quelli corti»

Preso in mano due vestiti che più mi avevano incuriosito e andai in camerino per provarli, dopo che anche Amanda aveva scelto una pila di vestiti da provare.

Provai per prima un vestito di un rosa cipria che ricadeva fino ai piedi in morbide pieghe; aveva una scollatura profonda a V, e grazie al mio seno inesistente, non mi faceva apparire per nulla volgare. Mi piaceva, ma mi dava tutta l'aria di una ragazza timida e ingenua. A tratti sembravano Davina con quell'abito.

Lo scartai subito dalla mie scelte, ma uscii ugualmente dal camerino per mostrarlo alle ragazze solamente per avere la confermava che mi faceva apparire una santa.

Erano entrambe sedute su un divanetto di pelle bianco, a sorseggiare dello champagne offerto dalla proprietaria con la quale avevamo preso confidenza, a furia di venir spesso nel suo negozio.

«Mi piace, ti sta benissimo, ma prova anche l'altro così posso paragonare quale ti stia meglio» fu quello che disse Roxanna. «Sembra che tu non scopa dall'ottocento con quel vestito» fu invece la risposta di Amanda, con tanto di smorfia alla vista del vestito che indossavo. «Effettivamente non scopa da un bel po'» replicò Roxanna. «Già, probabilmente avrà fatto la muffa lì sotto»

«Forse dovremmo organizzarle un appuntamento»

«Proviamo ad iscriverla su Tinder?» mi presero in giro, fingendo che non fossi lì presente.

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