Mi svegliai per colpa del mio iPhone che non smise di trillare nemmeno per un secondo. Diamine, ieri mi ero completamente dimenticata di metterlo in modalità silenziosa.
Ancora mezza addormentata, allungai un braccio verso il comodino e aprii un solo occhio per guardare che mi stava chiamando: Blake. Prima di rispondere controllai che ore fossero: 10:49. Mi avrebbe uccisa.
«Pronto» cercai di nascondere la mia voce impastata dal sonno con scarsi risultati. «È la terza volta che ti chiamo! Non dirmi che stai ancora dormendo» era infuriato.
«Come? No! Certo, che no! Mi stavo truccando e non ho sentito il telefono» mentii alzandomi in fretta dal letto e mi recai in bagno.
«Faccio finta di crederti, tra dieci minuti scendi che sono quasi sotto casa tua» chiuse la chiamata senza darmi il tempo di replicare. Stronzo.
Dieci minuti? Come facevo a prepararmi in dieci minuti? Peggio per lui, avrebbe aspettato tutto il tempo che mi serviva.
Girai la manovella dell'acqua calda prima di lavarmi i denti, e poi tolsi il pigiama di seta rosa e la biancheria intima, mettendoli dentro il cesto dei panni sporchi. Raccolsi i miei capelli in una crocchia disordinata ed entrai dentro il box doccia, sotto il getto dell'acqua calda. Non c'era modo migliore per iniziare la giornata, ok, forse una colazione con dei pancake era decisamente meglio, ma anche una bella doccia calda non scherzava.
Dopo cinque minuti, abbondanti decisi di non far patire troppo quel gorilla presuntuoso. Avvolsi il mio corpo in un telo e tornai in camera mia.
Presi il mio telefono che trillava sul comò, sapendo già di che fosse il messaggio.
Blake: "scendi, non farmi aspettare."
Era uno stronzo anche tramite un messaggio. Risposi che tra cinque minuti sarei scesa consapevole che i miei cinque minuti si sarebbero trasformati in molto di più. Dovevo ancora scegliere l'outfit, vestirmi, truccarmi, avevo un sacco di cose da fare in quei lunghi e interminabili cinque minuti.
Indossai dei jeans stretti a vita alta e un top aderente a maniche lunghe di un bianco avorio. Misi ai piedi un paio di dottor Martens e iniziai a truccarmi.
Qualcuno bussò alla porta, dedussi fosse Rose, la governante. Entrò solamente dopo il mio "avanti" e disse: «Fuori c'è un ragazzo che chiede di lei, signorina»
«Adesso scendo anzi, fallo salire Rose» risposi, applicando la crema idratante sul viso.
«Non l'ho mai visto, è il tuo ragazzo?» mi domandò curiosa. «No, è solo...un amico» non era decisamente un amico, non lo reputavo tale.
Rose se ne andò, e dopo qualche minuto bussarono di nuovo alla porta.
«Ma sei scema o cosa? Mi hai fatto aspettare venti minuti qui sotto come un coglione» sbottò incazzato entrando nella mia stanza.
STAI LEGGENDO
Different
Romance"L'incontro tra due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati." Brianna Johnson è una diciassettenne superficiale ed egocentrica. Lei è la studentessa più popolare del lice...