capitolo 33

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Il mio cuore aveva la testa dura

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Il mio cuore aveva la testa dura.

Più gli dicevo di non pensarlo e più lui lo pensava.

Erano passate più di due settimane, ma non riuscivo a togliermi dalla mente l'ultima conversazione con Blake. E faceva sempre più male ripensare a quanto mi odiasse.

Ogni volta che lo incontravo nei corridoi di scuola era una pugnalata allo stomaco: seppur non volendo cercavo il suo sguardo, un minimo contatto con lui per cercare di capire se gli fosse passata o meno l'incazzatura nei miei confronti, ma lui semplicemente mi ignorava; fingeva che non esistessi. Ed io cercavo di auto convincermi convincermi che quello che provavo per lui sarebbe passato tra un momento all'altro, che dovevo solamente lasciare che il tempo si portava con sé quello che provavo per lui. Continuavo a ripetermi che dovevo andare avanti, che restare bloccata su una parsona che non ricambiava i miei sentimenti non serviva a nulla, ma la verità era che non ci riuscivo.

I miei sentimenti erano sempre lì, avevo solo imparato a metterli in modalità offline quando c'era lui nei paraggi.

Era così buffo che io sentivo la mancanza di una persona che non avevo mai vissuto, che non sapevo quasi nulla di lui e che non era mai stata mia. Mi sentivo una perfetta sciocca.

Da quando era entrato nella mia vita mi sembrava di non riuscire più a godere pienamente delle cose che prima mi facevano stare bene: mio padre, dopo che ero tornata a casa la notte in cui avevo dormito da Amanda, mi aveva messo in punizione per una settimana sequestrandomi le carte di credito e le chiavi della macchina, ma quando ieri mi aveva restituito tutto, invece che saltare di gioia andando subito a fare shopping, ero tornata in camera mia e avevo posato tutto sul comodino per poi tornare a sdraiarmi sul mio letto. Ultimamente passavo molto tempo a deprimermi nel letto e sotto il mio caldo e consolatore piumone.

Non sapevo dire con esattezza che quello che provavo per lui fosse un sentimento forte o che fosse solo infatuazione, ma era comunque riuscito a farmi a cambiarmi. Mi sentivo così diversa dalla ragazza dall'inizio scuola, e non ci avevo fatto caso fino a che mi era successo qualcosa dentro che mi aveva scosso, che mi aveva preso per le spalle e mi aveva costretto a pensare e a rivedere me stessa, i miei sentimenti, le mie emozioni. Mi sentivo come se la Brianna di una volta stesse scomparendo, un po' alla volta e stesse lasciando posto ad una nuova Brianna.

È la domanda mi sorse spontanea: era solo un periodo o sarebbe stato sempre così adesso?

Sapevo che era inutile porgermi delle domande adesso, se poi non riuscivo a trovare delle risposte.

Perché questo sentimento era così invadente e travolgente? Perché la mia testa mi poneva sempre la stessa domanda: ma ne vale la pena?

Sollevai lo sguardo verso la sveglia dove segnava le sei del mattino, mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi. Il sonno mi aveva abbandonato del tutto, le occhiaie pronunciate erano parte dell'outfit ormai.

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