Brianna
«Cosa?!» mi alzo di scatto, coprendo i miei seni con il lenzuolo e lo guardo incredula.
Lui invece al contrario mio, è divertito nel guardarmi così. Mi sfila delicatamente il lenzuolo dal petto, così da esporre il mio seno ai suoi occhi «Ho detto che dovrei finire la ricerca che ci hanno assegnato quando siamo andanti al museo» ripete, raccogliendo il mio seno nella sua mano, accarezzando con il pollice il capezzolo destro.
«Io non sapevo che avremmo dovuto fare una ricerca» farfuglio cercando di ignorare le sensazione che mi danno le sue dita, che giocano con il capezzolo.
Abbiamo da poco finito di consumare nella mia stanza, e invece che fare quello che fanno tutte le coppie dopo aver fatto sesso, mi tocca andare in panico.
«Perché ci hanno portato in un museo secondo te?» domanda ironico, per poi dare le stesse attenzioni all'altro seno.
«Perché volevano farci annoiare? Io non ho studiato nulla» lo informo, sistemandomi delle ciocche di capelli dietro le orecchie.
«Sarebbe stato strano se lo avessi fatto» ridacchia ed io lo spingo dalle spalle. «Sei uno stronzo» bofonchio mettendomi seduta sul letto, e cerco le mie mutandine.
«Se vuoi ti aiuto a scegliere un argomento e con le ricerche» propone, mentre io mi infilo gli slip e mi alzo dal letto.
«Tranquillo, mi farò aiutare da Will» mormoro prendendo una canotta bianca dall'armadio, per poi infilarmela.
«Non vedo perché preferisci l'aiuto di William invece che il mio» replica con un pizzico di acidità.
Sbuffo e lo guardo divertita, dove lui è disteso sul mio letto; coperto dalla vita in giù con delle lenzuola rosa, che lo rendono buffo. Prende il pacchetto delle sigarette, per poi posarlo subito dopo, probabilmente perché si sarà ricordato che in camera mia non voglio che fumi.
«Quante probabilità ci sono che io e te, chiusi in una stanza, terminiamo le ricerche?» domando ridacchiando. «Possiamo studiare in biblioteca se proprio non riesci a resistermi» replica con un tono arrogante.
«Non ti resisterei nemmeno se fossimo a cerchiati da un branco di sfigati come te» ammetto ridacchiando «E anche tu non ci riusciresti, scommetto che in quella testolina hai già pensato a qualcosa» aggiungo con un tono divertito.
«Al contrario tuo, io sono molto controllato» ribatte ed io scoppio a ridere «A volte ammetto che fai delle battute davvero divertenti» lo prendo in giro. Alza gli occhi al cielo divertito.
Il mio cellulare prende a suonare e mi affetto a rispondere «Dimmi Taylor» dico squillante.
Appena siamo tornati a Manhattan è venuta da me per scusarsi e per far pace. Sinceramente avrei voluto essere io quella a scusarsi, perché in fin dei conti sono stata io ad averle dato uno schiaffo per prima, ma tra tutte le cose successe in questi giorni, risolvere le cose con lei non mi era passato nemmeno per la testa.
«Ti va di andare a fare shopping più tardi? Chiamiamo anche Amanda e Roxanna?» propone ed io accetto volentieri. «Perfetto, ci vediamo questo pomeriggio» riattacca senza aspettare una mia replica. Tipico di Taylor.
«Questo pomeriggio esco con le ragazze» lo informo posando il cellulare sul comò.
«A me continua a sembrare strano che Taylor ti abbia chiesto scusa» bofonchia mettendosi a sedere, infilandosi i boxer.
«Siamo amiche da diversi anni, abbiamo avuto sempre alti e bassi» mormoro cercando di non sbavare mentre l'osservo vestirsi.
«Questo non spiega la sua improvvisa gentilezza e ammirazione nei tuoi confronti, l'hai vista in mensa? Non faceva altro che assecondare ogni cosa che uscisse dalla tua bocca» sbuffo alzando gli occhi al cielo, e mi avvicino a lui.
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Different
Romance"L'incontro tra due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati." Brianna Johnson è una diciassettenne superficiale ed egocentrica. Lei è la studentessa più popolare del lice...