capitolo 26

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Com'era possibile che fino a qualche minuto fa avevo ben a mente il discorso che le avrei fatto per chiarire e chiudere una volta per tutte questa strana cosa che c'era tra noi, anche se un "noi" non esisteva affatto

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Com'era possibile che fino a qualche minuto fa avevo ben a mente il discorso che le avrei fatto per chiarire e chiudere una volta per tutte questa strana cosa che c'era tra noi, anche se un "noi" non esisteva affatto. Ed ora che avevo la sua figura di fronte a me, con quel vestito nero striminzito che le stava dannatamente bene addosso, e una pelliccia bianca che ricadeva sulle sue spalle esili, ero andato in tilt. Non sapevo che dire, tutte le mie convinzioni di un attimo prima erano andate a puttane e mi sentivo uno stoccafisso mentre la guardavo senza saper che dire.

«Ragazzi, tutto bene?» ci chiese Will dall'altra parte del capo. «sì, si è solo bloccato il forno» risposi.

«Allora, di cosa vuoi parlarmi?» disse con indifferenza e incrociò le braccia al petto facendo risaltare il suo piccolo seno più di quanto già fosse messo in risalto con quel vestito che la faceva da seconda pelle.

«Volevo parlarti del bacio dell'altra volta» farfugliai completamente imballato davanti alla sua figura fin troppo sexy, che disconnetteva il mio cervello alla lingua.

Era bella. La mia Crudelia possedeva quel tipo di bellezza che ti privava della tua facoltà mentale, ti disarmava del tuo volere. Emanava una bellezza sensuale, dalle sfumature erotiche e peccaminose come l'orchidea di cui parlava Lord Henry.

"Era una mirabile cosa ed era efficace come i sette peccati mortali."

È lei era l'orchidea che mi avrebbe indotto a peccare. Ancora.

«È stato un errore, lo so. Tranquillo, non ho bisogno che me lo ripeti. Ho afferrato la prima volta» sputò con freddezza, e poi, con un movimento fluo del capo spostò da un lato i suoi lunghi capelli e alcune ciocche bianche che aveva tra i capelli, mettendo in risalto il suo collo.

«Non mi sembra che tu l'abbia presa bene però» mormorai continuando a scrutarla. Voleva mostrarsi indifferente, ma i suoi occhi verdi emanavano tutta l'ostilità e i risentimenti che nutriva nei miei confronti. E non ne facevo una colpa.

«L'ho presa benissimo invece»

«Se lo dici tu» non ero convinto di ciò, ma non avevo assolutamente voglia di litigare con lei.

«Hai detto alla tua ragazza quel che è successo al cinema» la sua non era una domanda, probabilmente Davina ne aveva parlato con lei. «le hai raccontato come mi hai baciato?» la sua voce era diventata bassa e suadente, mentre avanzava in mia direzione con un sorrisetto provocatorio sulle sue labbra carnose e sporche di un rosso accesso.«O di come mi hai toccata?»

«Brianna» la ammonii serio. «Smettila con questi giochi, sei un'adulta»

«Non sto giocando, voglio solo sapere se la tua ragazza sa che te lo faccio venire duro con un solo bacio»sussurrò con timbro di voce caldo e sensuale, provocandomi con quel ghigno che contornò le sue labbra e accese uno strano luccichio in quei smeraldi verdi che mi guardavamo da sotto le ciglia finte.

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