Brianna
Presa dall'agitazione mi alzo dalla sedia, e per quanto mi sia possibile, cerco di stare attenta a dove metto i piedi. Nella stanza non percepisco nessuno suono, quindi posso dire con certezza di essere legata e bendata in una stanza da sola.
«Non voglio giocare a questo gioco di merda, potete gentilmente liberarmi?» alzo la voce stizzita, un gemito di dolore esce dalle mie labbra appena vado a sbattere contro qualcosa di duro, e subito dopo inciampo su i miei stessi piedi e finisco con il culo per terra. Cazzo.
Nonostante le mani legate dietro la schiena e i tacchi alti, cerco di mettermi in piedi, ma senza riuscirci. Impreco in tutte le lingue contro quella maledetta strega.
Che gioco di merda è?!
Smetto di brontolare e alzo il mento all'insù, captando una porta aprirsi e dei passi pesanti nella stanza. Finalmente!
«Appena sarò fuori da questo posto, andrò dalla polizia e vi denuncerò tutti voi branco di imbecilli» li informo aspra.
Appena la persona, a me sconosciuta, si avvicina, una fragranza molto familiare entra nelle mie narici. Nonostante sia sicura che non sia lui, il mio cuore prende a battere più velocemente.
Percepisco le sue mani slegarmi la benda e subito dopo la patetica stoffa che copriva la mia visuale scende lentamente sul mio naso, mostrandomi la persona che mi ha aiutata.
Resto di sasso e senza parole nel rivederlo dopo due settimane, in una stanza dei giochi oltretutto.
Mentre io, anche senza volerlo, cerco un contatto visivo con lui, lui schiva i miei sguardi guardando altrove. Si rimette in piedi ignorando il fatto che io sia legata e in ginocchio su un pavimento squallido, e inizia a guardare la stanza curioso.
«Potresti aiutarmi eh» mi lamento cercando di mettermi in piedi da sola, fallendo miseramente. Continua ad ignorarmi prestando attenzione a una scritta nera su una parete.
«Hai sessanta minuti prima che torni Azog e ti becchi dentro la sua stanza preferita» Legge ad alta voce il contenuto del foglio. Siamo in una escape room, oh cazzo. «Io Shane lo uccido» lo sento dire a bassa voce mentre rovista nella stanza.
Io, dal canto mio, non posso fare granché seduta su un pavimento e con le mani legate, quindi navigo con lo sguardo, guardando curiosa la stanza.
La prima cosa che cattura la mia attenzione è un letto a baldacchino, stile principesco e con le lenzuola rosa. Sarebbe molto carino se non fosse per le chiazze di sangue finto sulle lenzuola e il piumone sradicato, che giace sull'angolo del letto. Accanto al baldacchino ci sono diverse mensole appese in alto, con sopra delle bambole di qualsiasi genere invece, sulla parete destra giace un cassettone vintage di color verde menta, con altre bambole sopra e un grosso specchio accanto. Il pavimento invece è di un legno scuro, mentre le mura sono riviste da una carta da pareti di un giallo spento con dei fiori azzurri.
«Potresti aiutarmi invece che stare lì, come una mummia» dice acido. «Se non vedi sono legata, non riesco nemmeno ad alzarmi, e tu nemmeno vuoi aiutarmi» replico usando il suo stesso tono.
«Non mi va di aiutare le persone come te» afferma con un tono disinteressato, continuando ad ignorarmi con lo sguardo. Bene.
«Le persone come me? Intendi quelle persone che si fidano dei coglioni traditori come te?» domando sarcastica. Mi getta uno sguardo veloce, così veloce che non riesco nemmeno a decifrarlo.
«Ma ti ascolti quando parli? Un po' d'aria a quel povero cervello lo fai entrare?» Mi domanda tranquillamente, come se mi stesse domando come sia andata la mia giornata. Brutto stronzo.
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Different
Romance"L'incontro tra due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati." Brianna Johnson è una diciassettenne superficiale ed egocentrica. Lei è la studentessa più popolare del lice...