Capitolo 45

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Sensazioni contrastanti tra loro si manifesto dentro di me, per via di questo ravvicinamento improvviso con il suo corpo tonico e virile: emozioni belle e terrificanti scuotono il mio corpo.

Terrificanti perché mi rendo conto che queste sono emozioni sconosciute, che non ho mai provato prima d'ora ed è proprio questo che mi spaventa; l'effetto che ha lui su di me, mi terrifica.

Lui riesce a farmi sentire viva e padrona del mio corpo, ma allo stesso tempo sembra che io stia perdendo il controllo di essi.

È possibile sentirsi così nello stesso momento?

Il mio bacino posizionato sopra il suo, mi provoca Una leggera scossa che attraversa tutta la mia schiena, lasciando dietro di sé meravigliose sensazioni.

Avvicino il mio viso al suo, provocandolo con un sorrisetto malizioso sulle labbra, volendo a tutti costi fargli ammettere che sia pazzo di me.

Non lo do a vedere, ma ho un disperato bisogno di baciarlo, di unire le nostre labbra, di intrecciare le nostre lingue e di sentire il suo sapore mischiarsi con il mio.

«Allora? Vuoi giocare?» ripeto nuovamente, dopo non aver ottenuto nessuna risposta.

Nei suoi occhi, riesco a vedere la guerra che sta combattendo con se stesso; mettere da parte il suo autocontrollo del cazzo e lasciarsi dominare dalla irrazionalità o riprendere il controllo di se stesse e porre fine a questo.

Lo stuzzico ancora di più, avvicinando di proposito il mio seno all'altezza del suo viso mentre mi sciolgo i capelli.

Il suo sguardo cade sui miei seni coperti dal reggiseno di pizzo completamente bagnato. Deglutendo alza nuovamente il suo sguardo su di me.

Mi perdo nei suoi bellissimi occhi scuri, talmente scuri da non riuscir quasi a distinguere la pupilla dall'iride.

Ho mai detto quanto io ami la particolarità dei suoi occhi?

La bellezza dei suoi occhi neri penso sia incomparabile, sembrano fatti di velluto e il suo sguardo è intensissimo, riesce a regalarmi brividi su tutto il copro e a farmi perdere in essi, perché la voglia di scoprirlo nella sua profondità è immensa.

«Brianna dai, non iniziare con questi giochetti» mi ammonisce, con un tono supplicante.

Giocherello con il laccio della sua felpa nera, ignorando del tutto le sue parole.

«Perché? Hai paura di mostrarmi quanto in realtà tu sia attratto da me? Perché sappiamo entrambi che è così» replico a tono basso, sicura delle mie parole. Lascio perdere il laccio della felpa e lentamente scendo con la mano, accarezzando il suo addome con l'indice fini a prendere in mano i lacci dei suoi pantaloncini.

Sento l'adrenalina crescere poco a poco dentro di me, pronta a padroneggiarsi del mio copro e a fottere il mio cervello, così da farmi commettere follie.

«Brian-» lo interrompo con un dito sulle labbra e mi avvicino lenta e decisa al suo orecchio «Shh, poco a poco il tuo autocontrollo sta andando a farsi fottere» sussurro con un tono sensuale, prendendo il suo lobo tra le mie labbra.

La sua fragranza intensa di vaniglia e tabacco, insieme al sapore della sua pelle invadano tutti i miei sensi, annebbiando il mio cervello e facendomi ubriacare di lui. Solo di lui.
Mentre continuo a lasciare baci umidi dietro l'orecchio, come una ladra infilo le mie mani nella sua felpa beandomi del calore, che emana il suo corpo.

Sussulta sotto le mie mani fredde ma non mi  interrompe, sembra che la sua adorata resistenza stia vacillando.

Sorrido tra me e me all'idea, che tra qui a poco possa succedere qualcosa di simile al lago.

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