Capitolo 57

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Brianna

«Ho detto di no, è inutile che insisti» ribadisce con quel tono noioso, continuando a guardare lo schermo del suo telefono, fregandosene dei miei continui brontolii .

«Ma perché? Ho chiesto alle ragazze di andarci oggi, così da andarci  insieme e tu, prontamente non vuoi venirci» bofonchio sbattendo i piedi per terra come se fossi una bambina.

Sono due giorni che io e le ragazze ci stiamo organizzando per andare ad una festa sulla spiaggia, fuori Manhattan, ma il mister sono asociale a quanto pare non vuole venirci.

«Brianna puoi andarci tranquillamente anche senza di me» alza le spalle con nonchalance. Lo guardo stupefatta.

«Vuoi che vada in un locale pieno di ragazzi che ci proveranno con me? Perché sai che ci proveranno con me, vero?» domando con un tono teatrale e assumo un'espressione scioccata. Alza lo sguardo su di me e mi guarda corrugando la fronte.

«Mi fido di te» dice solamente, accennando un sorriso. «Ho il fidanzato rotto» sbuffo allargando le braccia, per poi andarmi a sedere  sulle sue gambe.

«Ti prego, non fare la scimmia asociale. Domani farò tutto quello che vuoi tu» lo supplico, insinuando le mie dita tra i suoi capelli setosi e li accarezzo dolcemente, cercando di persuaderlo.

«Hai detto la stessa cosa l'altro giorno» mi ricorda, posando il cellulare sul mio letto e mi guarda serio «Un'ora sono stato dall'estetista per causa tua» mi ricorda brontolando. «Mentre tu ti facevi le unghie, io ho aspettato seduto su una sedia scomodissima» aggiunge lagnoso.

«Sì ma» mi interrompe con una mano davanti alla bocca «Non ci vengo è inutile che insisti, odio stare vicino a gente ubriaca che si appiccica tra loro. Soprattutto con questo caldo» spiega per la millesima volta. Gli lecco il palmo della mano sperando che la tolga, ma no lo fa «Non mi fa schifo la tua saliva» ride, per poi toglierla.

Mi alzo dalle sue gambe e decido di giocarmi l'ultima carta «Vorrà dire che non ci andrò neanch'io» assumo un'espressione da cucciolo bastonato e sospiro teatralmente.

Lo guardo di sfuggita notando quell'espressione di chi si sente in colpa sul suo viso. «Puoi andarci ugualmente Brianna, sono serio, non mi infastidisce la cosa» ripete.

«Tutti ci andranno in coppia, non avrebbe senso andarci da sola soprattutto perché io volevo andarci per passare una serata con te, ma potremmo fare altro, tranquillo» spiego facendo finta di auto consolarmi.

«Tanto lo so che stai facendo finta, ma va bene, ci vengo anch'io» si rassegna sbuffando ed io strillo entusiasta, andandogli incontro e tuffarmi tra le sue braccia. Cadiamo sul mio letto, con io distesa su di lui.

«Ti adoro» dico iniziando a dargli dei baci a stampo su tutto il viso «Sei fantastico» dico tra un bacio e l'altro. «E tu sei una stronzetta» replica scherzoso ed io mi fermo da dargli i baci, e lo guardo facendo la finta offesa.

Trattengo una risata notando di aver lasciato le impronta delle mie labbra su tutto il suo viso, grazie al rossetto rosso che indosso.

«Dovresti vederti, sei un vero schianto» rido non riuscendo a trattenermi oltre. Mi accascio sul suo petto ridendo come una scema.

Sento il sul petto vibrare, chiaro segno che si sta trattenendo dal ridere. Mi ha rivelato qualche giorno fa che la mia risata asmatica lo contagi e che lo faccia ridere anche a lui, che a differenza della mia risata la sua è bellissima. Fortunatamente questa risata asmatica la riservo solo ed esclusivamente a lui, mi immagino ridere in questo modo davanti a tutti, sono sicura che mi guarderebbero straniti.

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