"Ogni giorno è un nuovo giorno"
(Hernest Hemingway)GIULIA
«Maledizione!
Quando mi deciderò finalmente a cambiare quella dannata sveglia, sarà sempre troppo tardi!» mi lamento, mentre mi alzo dal letto e indosso la vestaglia e le ciabatte, maledicendo la mia sveglia, che essendo piuttosto vecchia, ogni tre per due, decide di bloccarsi nel cuore della notte e di conseguenza, di mattina, non suona.
Purtroppo però è un ricordo e non prendo mai la decisione di sostituirla.Dopodiché, uscendo dalla stanza, senza perdere tempo, urlo
«Audreyyy, vuoi alzarti si o no?
E' tardi e fra un po inizia scuola» bussando alla porta della stanza adiacente alla mia.Nonostante abbia ormai quasi sette anni e sia già piuttosto matura per la sua età, infatti, in certi momenti, mia figlia mi fa proprio disperare e la mattina è uno di questi, visto che faccio sempre una fatica assurda a svegliarla.
D'altra parte, tale padre tale...«Ehi, sorellona! Si può sapere che hai da urlare di prima mattina?» mi interrompe però mia sorella minore, uscendo dal bagno, la quale potrebbe benissimo sembrare la mia gemella, se non fosse che ha la carnagione decisamente più pallida ed i capelli lisci come spaghetti, mentre io ho la pelle più olivastra ed i capelli castani più mossi
«Audrey.
Non si vuole alzare e io sono già in ritardo per il primo giorno» rispondo, irritata«Allora senti, facciamo così, visto che oggi non ho lezioni, all'università, che ne dici se la accompagno io, così tu hai tutto il tempo di prepararti, senza rischiare di arrivare tardi?»
«Lo faresti davvero Gin?»
«Ma certo, Giu, ovvio» risponde, accarezzandomi la spalla
«Grazie, ti devo un favore» affermo quindi io, abbozzando un sorriso
«Questo è certo» ribatte perciò lei, ridacchiando, mentre io entro in bagno al posto suo.
Quando poi, vestita, truccata e pettinata a dovere, mi dirigo al piano di sotto, in particolar modo in cucina, attorno al tavolo, non trovo più solo mia sorella minore, ma anche mia madre e mia figlia, intenta a bersi una bella tazza di latte e biscotti
«Ah, ma allora ti sei svegliata» esclamo perciò, in direzione proprio di quest'ultima, la quale, con finta aria dispiaciuta, risponde
«Si mamma, scusa... comunque sai che oggi sei bellissima?!»
«Si e tu invece sei una ruffiana» ribatto, avvicinandomi e posando un tenero bacio sui suoi capelli, leggermente più chiari dei miei
«E tu nuovamente in ritardo, va su» interviene però mia madre, che lavorando come cuoca in un ristorante, fa spesso tardi e la mattina, di conseguenza, si sveglia sempre dopo tutte noi
«Avete ragione, fatemi un in bocca al lupo»
«In bocca al lupo tesoro»
«In bocca al lupo mamma»
«Viva il lupo.
Ci vediamo stasera» le saluto, sorridendo, per poi uscire di casa.Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazze e ragazzi e benvenuti nel secondo capitolo, in cui, dopo Elia, iniziamo a conoscere anche Giulia e la sua pazza famiglia di sole donne.
Quindi, se vi va, stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
Lãng mạnIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...