Capitolo 31 ~ Le paure più grandi

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I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
(William Shakespeare)

GIULIA

Maledetta sia mia sorella...

Non solo mi ha incastrata, trasformando quello che doveva essere un semplice "dolcetto o scherzetto" per il quartiere con la mia bambina, in un'uscita al luna park della città, appositamente allestito a tema, ma per di più, mi ha anche nascosto di aver invitato Alex - con cui, a distanza di anni, non ho ancora ben capito che rapporto abbia, seppur lei insista siano amici - e soprattutto Elia.

Elia che, essendo, negli ultimi giorni, stata poco bene, non vedevo da ormai circa una settimana, quando ha accompagnato me ed Audrey in ospedale e con cui, una volta rincasata, ho siglato una sottospecie di tacito accordo di pace, ma che quest'oggi, dopo avermi salutata, si é chiuso in un mutismo a dir poco angosciante.

Un silenzio che però viene ben presto spezzato proprio da mia figlia, la quale, mentre passeggiamo tra le bancarelle di cibo, essendoci appena fermati a prendere un paio di simpatici cupcake decorati come dei mostriciattoli, esclama «Mamma mamma! Mentre la zia e Alex vanno su quella giostra, noi possiamo andare nel tunnel dell'orrore?».

E nuovamente, io non posso che prendermela con Ginevra.
Visto che non solo ha dato vita, per chissà quale motivo, a questa assurda situazione, ma da qualche minuto se ne è pure andata con Alex verso una giostra per nulla adatta ai bambini, lasciandoci così sole con Elia.

Oltretutto io ammetto di essere piuttosto fifona, quindi mi ritrovo a ribattere «M..ma amore, non c'è qualche giostra un po meno spaventosa?».

«Meno spaventosa? Ma se è Halloween» risponde però lei, quasi con ovvietà, mentre Elia ridacchia di sottecchi.

Sbuffando, io perciò sono costretta ad insistere «Lo so tesoro, così come tu ben sai che la mamma tende a spaventarsi per la qualunque».

L'espressione derisoria e compiaciuta del mio ex però mi irrita e la cosa peggiore è che non si limita solo a quello, visto che commenta «Oh se lo so...
Emh, intendo dire che è evidente che tu sia una che si spaventa facilmente, ma se Audrey ci tiene, dovresti accontentarla».

«Visto mamma, lo ha detto anche Elia...
Eddai, ti pregooo!!».

Dannazione!
Ci mancava solo che si coalizzassero...
Io però non ho alcuna intenzione di smuovermi.

«Audrey io non...»

Ma furbescamente, lei mi interrompe, esclamando «Eddai, tanto ci viene pure lui e con la sua presenza non ci accadrà nulla, puoi stare tranquilla...
Perchè tu vieni con noi, vero?».

Una domanda, quella che con naturalezza mia figlia porge ad Elia, capace di scioccarlo.

«Oh emh, io...» non sa proprio cosa rispondere e io mi trovo a constatare come mia figlia abbia ereditato da me la capacità di metterlo all'angolo.

Poi però, accorgendomi di cosa significherebbe farlo venire con noi, cerco di intervenire, prima che sia troppo tardi «Audrey, ma cosa...».

«Eh va bene, si, ci vengo.
Su Giulia, andiamo, facciamo contenta tua figlia».

Ecco appunto, maledizione!

«Oh eh va bene, andiamo» mi arrendo alla fine, sospirando.

Elettrizzata, Audrey invece grida «Yeee... spaventose creature del tunnel, stiamo arrivando!».

Che dire? Se non altro, ameno una di noi é contenta.

🎭💖🎭

«Ok, v..va va tutto bene amore, non aver paura, la mamma è qui con te».

Ripeto a mia figlia, quasi come una litania, mentre, sedute in una delle cabine del trenino, attendiamo - lei trepidante, io terrorizzata - la partenza del giro dell'orrore.
Ma non so se voglio convincere più lei o me.

«Emh mamma, ti rendi conto che qui l'unica impaurita sei tu?» mi risponde quindi, ridacchiando.

«C..cosa?
Io? Impaurita? Ma quando mai...
Tutto sommato sto anche iniziando a godermi il momento» fingo, come se potessi davvero convincere qualcuno della mia tranquillità.

Ma qualcun altro interviene dandole man forte «Giulia, mi spiace deluderti, ma tua figlia ha ragione, stai tremando».

«E' perchè fa freddo ok?!
Io non ho paura e ora che questo giro partirà, ve lo dimostrerò» ribatto perciò, con freddezza, non voltandomi neanche a guardarlo, sentendo montare dentro di me un senso di rivalsa.

Che purtroppo però ha vita breve.

Avrei voluto dimostrarglielo, dico davvero, se non fosse che...

«Oh mio Dio! Oh mio Dio!
Quello ha una sega insanguinata, gli ha appena tagliato la testa e i prossimi siamo noi!»

Ci ho provato a mostrarmi forte, lo giuro, ma sono fin troppo paurosa e giunti ormai a metà del giro, constato che da quando siamo partiti, non ho fatto altro che urlare e coprirmi gli occhi.

Come se non bastasse, Audrey decide di infierire «Ma mamma! Non era nemmeno tra i peggiori».

Mentre il mio ex, seduto al mio fianco, non fa che ridacchiare, risultando sempre più irritante.

«Basta, voglio uscire!
Ora mi alzo e me ne vado» sbraito quindi io.

Al che Elia esclama «Emh Giulia, mi spiace darti questa triste notizia, ma non puoi farlo finché il percorso non è finito».

«Ah no? Vuoi vedere?» ribatto però io, sentendo l'adrenalina a mille, per poi slacciare la cintura ed alzarmi.
Peccato che nel frattempo, esattamente di fronte a me, compare un terrificante clown insanguinato e io odio i clown.
«Ahhh!» urlo quindi, sbilanciandomi e finendo per cadere dritta dritta sulle sue gambe.
Ci ritroviamo così con i volti a pochi centimetri di distanza, le sue braccia a circondare la mia vita, le mie mani appoggiate sulle sue possenti spalle.

E improvvisamente non so più dire se la mia paura sia causata da quel terrificante clown o dall'inaspettata vicinanza con Elia.

Siamo così vicini che posso sentire il suo respiro fondersi col mio.
Così vicini che potremmo persino ba...

«Il giro è finito, potete scendere».

Ma ecco che il momento viene presto interrotto dal gestore della giostra, che annuncia il termine del giro... grazie al cielo.

Al che, imbarazzatissima, scuoto il capo e ringraziando tra me e me il buio che ci avvolge e non permette ad Elia di notare il rossore che colora le mie guance e a mia figlia la compromettente situazione venutasi a creare, mi alzo di scatto e mi rimetto a sedere al mio posto, proprio una attimo prima che si riaccendano i fari e la luce torni ad avvolgerci, mentre, tutta contenta, Audrey esclama «E' stato bellissimo, lo rifacciamo?».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, nel quale, tornati nel presente, vediamo come - anche grazie all'intervento di una furbissima Audrey - volenti o nolenti, Elia e Giulia sembrino sempre più uniti.
Inoltre, nuovamente, mi scuso per il tardo orario, ma sono ancora in vacanza e lo sarò per tutto il mese.
Detto ciò, se vi va stellinate e lasciatemi i vostri pareri.
Un bacio e ci vediamo domenica/lunedí o già giovedí con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora