"Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno."
(Fëdor Dostoevskij)
ELIA«Toc Toc... posso entrare?» esclamo, bussando alla porta della cameretta di Audrey e riproducendo, a voce, il classico rumore delle nocche che battono sul legno, visto che, dopo aver scoperto la sconvolgente verità sulla mia paternità, quest'ultima ci si é chiusa dentro
«No» grida però lei, dall'interno
Ma io non ho intenzione di arrendermi facilmente, non ora che sono a tanto cosí dall'ottenere ciò che in fondo ho sempre desiderato «Sei sicura?»
«No» risponde quindi, sta volta con un tono piú morbido
«Allora posso?»
«Dipende... sei solo?»
«S..si» dico, visto che, effettivamente, conoscendo sua figlia come le sue tasche, Giulia ha mandato solo me, anche se mi spiace non possa essere al mio fianco
«Non mi sembri convinto»
«Lo giuro Audrey, la mamma è rimasta giù.
Sai che di me ti puoi fidare»«Mhh... e va bene, ma augurati di non star mentendo» accetta, a quel punto, per poi far scattare la maniglia.
Dopodiché, appena mi vede, con un velo di tristezza, esclama «Ciao»«Ciao piccola... ci sediamo e parliamo un po?» affermo quindi io, indicando il suo lettino con lo sguardo
Apparentemente, lei però é ferma sulle sue posizioni «Come vuoi, ma sappi che non servirà a nulla.
Lei è stata cattiva e io non la voglio perdonare»«Non è cattiva e non lo é mai stata, è tua mamma e ti ama da morire...» ribatto perciò, con estrema serietà
Mia figlia, che in quanto a cocciutaggine, non ha nulla da invidiarmi, però scuote la testa ed insiste «Non è vero»
Ma come ho detto, io non mi arrendo facilmente «Invece si... tu sei la sua vita Audrey»
«Allora perché mi ha portata via da te?» mi chiede quindi lei, quasi in lacrime
Al che io confesso «Ma lei non l'ha fatto, sono io che me ne sono andato...
Si certo, quando é accaduto, non sapevo la verità, non sapevo lei fosse incinta, ma se tua mamma mi ha mentito, se me l'ha tenuto nascosto, è stata solo colpa mia e della mia incoscienza »«Ma se lo avessi saputo... sei tu lo avessi saputo, mi avresti... mi avresti voluta?» domanda perciò, a quel punto, lei, quasi temendo la mia possibile risposta
Al che io esclamo subito «Si piccola, certo che si... ma purtroppo il passato non può essere cambiato.
Il futuro però è tutto da scrivere Audrey ed io, da ora in poi, voglio essere presente sempre, senza lasciarti mai più»Ed é allora che, di slancio, lei mi abbraccia, con tutta la forza che ha in corpo e io ricambio, tenendola stretta a me, come credo di non aver mai fatto prima
Dopodiché, imbarazzata ma speranzosa, lei mi chiede «Quindi posso... da adesso posso chiamarti papà?»
Ed emozionato, io rispondo «Certo tesoro, sarebbe un onore... però perdona la mamma... ti prego»
«Mhh... facciamo che ci penserò»
«Lo prendo come un si».
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, ambientato sempre nel presente e in cui vediamo Audrey iniziare a metabolizzare che Elia é suo padre e a gioire della notizia.
Detto ciò, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
RomanceIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...