Capitolo 63 ~ Umberto Saba

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"Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile."
(Umberto Saba)

7 ANNI PRIMA


ELIA


100.

Ce l'ho fatta.

Sembra incredibile ma ce l'ho fatta.

Nonostante il lutto subito e ciò a cui questa perdita mi ha portato, sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo, diplomandomi con il massimo dei voti e non potrei esserne più felice.

Così come sono contento che Giulia abbia preso un bel 90, seppur nell'ultimo mese, non sia stata tanto bene nemmeno lei.

Peccato solo che quello che dovrebbe essere un giorno di festa, verrà drasticamente rovinato e ne sarò io stesso la causa.

Si, perché in queste ultime settimane, ci ho provato, mi sono sforzato, ho valutato tutte le alternative, ma non posso più aspettare.

Ora che finalmente gli esami sono finiti, me ne devo andare o potrebbe finire per mancarmi il coraggio e non posso proprio permetterni di deludere mia madre.

Non per niente, ieri sera, dopo aver preparato la valigia, ho scritto di getto quattro righe, che mi permetteranno di essere, fino all'ultimo, un codardo.

Righe che, con il cuore in mano, rileggo un'ultima volta.

«Cara Giulia.
So che ora dovrei essere lì con te, a festeggiare il nostro - tanto atteso - diploma, quello per cui abbiamo sudato per anni e che io ho preso solo grazie a te, ma vedi, purtroppo, come forse avrai ormai capito, non sarà così, perchè quando starai leggendo questa lettera - bella come il sole, nell'abito scelto per il party, al quale dovevamo partecipare - io sarò già su un treno, diretto altrove.
Non ti rivelerò dove, perchè so già che mi raggiungeresti di corsa e non posso permetterlo, non posso rischiare che tu metta me, davanti al radioso futuro che ti aspetta, mi limiterò solo a chiederti scusa, anche se so perfettamente che non sevirà a nulla.
Sono consapevole che ti sto spezzando il cuore, perchè tu, in noi e nella nostra relazione, ci ha sempre creduto un po di più, ma in fondo, lo sapevamo bene entrambi che non sono fatto per questo, io sto bene da solo e solo devo restare...
L'amore, quello struggente, descritto dal tuo amato Shakespeare, non lo merito ed è stata già una fortuna poterlo vivere, anche se solo per qualche mese... ma ormai, non posso più andare avanti.
Non posso piú fingere di stare bene, quando mi sento perso, svuotato da tutto.
Il mio futuro e la mia carriera, sono troppo importanti e non posso permettermi di metterli a rischio, così come, al contempo, non posso finire per condizionare il tuo e anche se al momento, non lo puoi capire, ti assicuro che faccio per entrambi.
Più per te che per me.
Sii felice.
Tuo per sempre, Elia».

Una lettera che Alex, arrivato circa mezz'ora fa per aiutarmi a sistemare le ultime cose, consegnerà per me, seppur estremamente contrariato.

«Elia ne sei proprio sicuro?»

«Si Alex.
Io non merito l'amore, mentre lei merita molto piú di quanto potrò mai darle.
É la decisione migliore, per tutti quanti» ribatto, quasi rassegnato

Tanto che, dispiaciuto, con tono arrendevole, lui risponde «Non credo lo sia, ma ho capito da tempo che tentare di dissuaderti è inutile, quindi eviterò.
Spero solo non si riveli un errore»

«Non lo sarà, credimi.
Giulia capirà ben presto che è la cosa migliore, si trasferirà a Roma, per frequentare la scuola dei suoi sogni e sarà felice.
Desidero solo il meglio per lei, ma non sono io e ora ti prego, aiutami a caricare le valige in auto e accompagnami in stazione, prima che mio padre si penta e scelga di rapirmi»

«E va bene, amico.
Ma solo perché sei tu.
Andiamo su».


Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, ambientato di nuovo nel passato e in cui, ricollegandoci al prologo, scopriamo maggiori dettagli sull'addio di Elia.
Detto ciò, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora