Capitolo 36 ~ Ho un desiderio di te stasera

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In questo capitolo sono contenute scene esplicite 🔞

"Ho un desiderio desolato di te stasera. Ahimè stasera e sempre.
Ma stasera il desiderio è di qualità nuova.
È come un tremito infinitamente lungo e tenue.
Sono come un mare in cui tremino tutte le gocciole,
tremano tutte le ali dell'anima,
tremano tutte le fibre dei nervi,
tremano tutti i fiori della primavera
e anche le nuvole del cielo
e anche le stelle della notte
e anche la piccola luna trema.
Trema sui tuoi capelli che sono una schiuma bionda.
Ho la bocca piena delle tue spalle,
che sono ora come un fuoco di neve tiepida disciolta in me.
Godo e soffro.
Ti ho dentro di me e vorrei tuttavia sentirti sopra di me.
Non mi hai lasciato tanta musica partendo.
Stanotte tienimi sul tuo cuore,
avvolgimi nel tuo sogno,
incantami col tuo fiato,
sii sola con me solo.
Oh melodia melodia...
Tremano tutte le gocciole del mare"
(Gabriele D'Annunzio)

7 ANNI FA

ELIA

E' passato ormai un mesetto da quando io e Giulia ci siamo fidanzati e anche se ormai viviamo la nostra relazione - Dio, mi fa ancora un certo effetto dirlo - alla luce del sole, senza alcun timore dei giudizi altrui - non che, in vita mia, io mi sia mai preoccupato di cosa la gente potesse pensare - purtroppo, essendo fin troppo presi dal progetto di letteratura, la cui data di presentazione é ormai alle porte, non siamo ancora mai riusciti ad avere un vero e proprio appuntamento, né a prenderci un attimo di intimità, solo noi due.
C'è sempre stato qualcosa a distrarci o qualcuno ad interromperci.

Non che io voglia affrettare le cose, sia chiaro, é solo che sono ben conscio delle numerose, precedenti, frequentazioni della mia fidanzata.
Al contrario mio, che invece non ho alcuna esperienza e vorrei solo essere alla sua altezza.
Vorrei solo trasmetterle tutto ciò che provo e dimostrarle che mai prima d'ora mi sono sentito così.
Farle capire che con lei farei di tutto, perché Giulia... Giulia mi... Giulia mi sta chiamando.

Al che scuoto il capo, afferro il cellulare, adagiato sul comodino, mi metto a sedere sul letto, in cui, fino a una decina di minuti fa, stavo ancora dormendo, lo porto all'orecchio e rispondo
«Buongiorno!
Come sta la mia attrice pref...»

«È un disastro!» mi interrompe però lei, allarmata.

Al che inizio a preoccuparmi «Emh, Giù, tutto a posto?».

«No che non è a posto!
Elia, tutt'altro, è l'apocalisse in terra!» grida lei, dall'altro capo, in parte agitata, in parte abbattuta.

«Ok, non ti seguo.
Mi vuoi spiegare che sta succedendo?» insisto perciò, sempre più in ansia, iniziando ad alzarmi e a vestirmi, con i primi capi che mi capitano a tiro.

«Il costume.
Ci ho messo così tanto a realizzarlo e mia sorella, lei...
Dio, se la becco!
Quando si deciderà ad uscire dalla sua stanza - e prima o poi lo farà - io.... io...».

É fin troppo turbata per esprimere una frase di senso compiuto ed io ci sto capendo sempre meno, quindi tento almeno di tranquillizzarla e a spingerla a spiegarsi meglio.

«Giulia non ti sto capendo.
Per favore respira e spiegami con più calma».

Al che lei sospira e seppur con voce tremolante, inizia a raccontare «Hai ragione, scusa.
Vedi, stamattina mi sono svegliata prima del solito ed essendo sabato, ho pensato di andare a fare un po di jogging.
Nel frattempo però, mia sorella deve aver avuto la brillante idea di provarsi l'abito di Giulietta, che ho realizzato per la presentazione».

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora