Capitolo 5 ~ Verga

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Tutte le gioie del mondo lasciano infine un senso di amarezza... tutte!”
(Giovanni Verga)

GIULIA

Quando, circa un mese fa, Alex, un mio vecchio amico del liceo, mi ha contattata su Facebook, dopo anni in cui non ci vedevamo né sentivamo, per propormi di fare un'audizione per uno spettacolo che avrebbe presto messo in scena, non avrei mai immaginato che mi sarei ritrovata in questa situazione.

Oggi è infatti il primo giorno di produzione, ma mentre Alex parla, spiegando a me e al resto del cast come procederemo, già da domani, per le prove e rivelandoci i grandi piani che ha in serbo per questa rappresentazione teatrale, anche se so che dovrei solo che essere al settimo cielo, per l'opportunità ricevuta - l'occasione che aspettavo da tempo, ma che, per tutta una serie di motivi, non avevo ancora mai ottenuto - io non faccio che osservare lui, pensare a lui, ricordare lui.

Lui, che mi ha ferito più di chiunque altro in tutta la mia vita.

Lui, che ha saputo trasportarmi dal paradiso, dritta all'inferno.

Perchè anche se i capelli biondo-rossicci sono più corti e rasati ai lati, rispetto al setoso ciuffo che portava una volta e in cui io amavo passare le mie dita e il suo corpo è più massiccio, segno evidente che nel tempo ha iniziato ad allenarsi, nonostante ricordo benissimo, non fosse per nulla portato per lo sport, Elia è rimasto lo stesso di sempre.

Serio, chiuso, freddo come una distesa di ghiaccio, perché niente e nessuno, è in grado di sciogliere il suo cuore...
Una volta io credevo di esserci riuscita, ma ormai so che mi ero solo illusa.

Ciò nonostante, tento quantomeno di recepire i passaggi chiave del discorso e una volta terminato l'incontro, me la filo, nel tentativo di evitarlo, sennonché lui intuisce il mio intento e mi segue, bloccandomi all'uscita.

«Giulia».

«Signorina De Micheli, per lei e comunque, mi scusi signor Rossini, ma l'incontro è finito, perciò non credo abbiamo altro da dirci» rispondo, continuando a dargli le spalle, mentre pian piano, tutti gli altri attori, leggermente straniti, passandoci di fianco, lasciano l'edificio.

Lui però insiste «Giulia io...».

«Come ho già detto, non credo ci sia altro da dire e ribadisco che vorrei essere chiamata per cognome».

«Va bene, scusa, ma almeno, prima di andare, dimmi come stai, non ci vediamo da tanto, ma ti trovo... si insomma ti trovo be...».

«Bene? Si, in effetti, dopo anni, finalmente, posso dire di stare bene, ma questi non sono affari tuoi, non lo sono più da tempo» ribatto, sta volta voltandomi di scatto e fulminandolo con lo sguardo.

Un gesto che lo lascia interdetto, tanto che, non sapendo bene come comportarsi, lui annuisce e con aria mesta, afferma «Certo, capisco.
Sappi solo che non potrebbe esservi attrice più adatta di te per questo ruolo e che sono molto felice Alex ti abbia scelta»

«Anche io» ammetto, sincera.
Se infatti non sono ancora fuggita o peggio, non gli ho sputato addosso tutto il mio risentimento, é solo perché tengo troppo a questa opportunità.
«Ma ora, come ho già detto, devo proprio andare» proseguo poi, voltandomi nuovamente e muovendo qualche altro passo verso l'uscita.

Ma lui non ha alcuna intenzione di arrendersi, tanto che si frappone tra me e la porta girevole ed esclama «Giulia per favore, voglio solo...».

Io però sono altrettanto ferma sulle mie posizioni.
Già una volta mi ha ferita, non accadrà nuovamente, non glielo permetterò.
Per cui, dopo essermi assicurata che attorno a noi non vi sia più nessuno, con tono adirato, esclamo «No! Hai perso il diritto di pretendere da me qualunque cosa vada oltre il normale rapporto professionale, quando, sette anni fa, mi hai lasciata con quella stupida lettera, anzi ringrazia che non ti abbia già mandato a quel paese».

«Hai... hai ragione.
Anzi scusa se ti ho intrattenuta più del dovuto, a domani».

Dio, mi sembra di essere finita in uno dei tanti romanzi fatalisti di Verga.
Che fottuto scherzo del destino.


Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, che consiste nel proseguo del terzo, ma sta volta, non piú dal punto di vista di Elia, bensí da quello di Giulia, che questo strano scherzo del destino, l'ha preso decisamente peggio.
Vi chiedo inoltre scusa se ho pubblicato cosí tardi, ma é stata una giornata un po incasinata.
Che dire, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora