"Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro, quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera."
(Erica Jong)
7 ANNI PRIMA
GIULIA
Non é un giorno come un altro, quello in cui, dopo aver sentito suonare alla porta e aver aperto, esclamando «Ciao Kris» accolgo, fremente, quella che é ormai diventata la mia migliore amica, in casa
«Ciao tesoro, ho fatto prima che ho potuto... come stai?» mi chiede infatti lei, con tono preoccupato, entrando e stringendomi a sè
Al che, con aria sconsolata, io rispondo «Domanda di riserva?»
«Beh, comunque, io te l'ho preso... secondo la farmacista, è il più attendibile» afferma quindi, porgendomi un sacchettino, che afferro con mano tremolante
«Grazie, mi hai salvata... non avevo le forze di andare io stessa»
«Figurati... vuoi che vengo in bagno con te?» domanda poi, mentre raggiungiamo proprio la toilette, tentando di infondermi tranquillità
Io però rispondo «No, è meglio che lo faccia da sola... aspettami fuori» per poi afferrare la maniglia della porta del bagno e aprirla
«Va bene, ma se hai bisogno, sappi che sono qui» dice quindi lei, annuendo, prima che io mi chiuda dentro.
Mentre mi siedo sul gabinetto e abbasso le mutandine, pronta per effettuare quella classica opzione, che un po tutti conoscono, anche solo per averla vista nei film, però continuo a pensare e ripensare al possibile risultato e inizio ad agitarmi sempre di più.
Dannazione! Non può essere vero! Tutto questo è un dannato incubo.
Non posso avere un ritardo... non posso essere...
No! Non ci devo neanche pensare.
Non sarà così... ora farò questo benedetto test e la realtà sarà ben diversa da ciò che temo... si rivelerà tutto un errore.
Si, sarà così.
Ed è con questa rinnovata positività che inizio a fare la pipì sul bastoncino.
Per poi attendere, fremente, i tre classici minuti.
Terminato il tempo previsto, non avendo il coraggio di guardare, esco poi dal bagno e lo passo a Krista
«Puoi leggerlo tu, che io non ce la faccio?»
Ma la sua espressione, gelida e allarmata, risponde al posto suo.
«Giu è...»
«Positivo, vero?»
«S..si... mi dispiace tesoro» risponde, tirandomi a sé e abbracciandomi forte
Io però non riesco a crederci e scoppiando in lacrime, affermo «Dio santo... io non... non posso... siamo sempre stati attenti.
Non può succedere a me, non ora che sono a tanto cosí dal realizzare tutti i miei sogni!»«Giulia, non agitarti.
Hai pur sempre più di un'opzione, ricordatelo.
L'importante è che prima ne parlai con Elia».Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui, nel passato, scopriamo come si é sentita Giulia quando ha scoperto di essere incinta.
Se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
RomanceIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...