Capitolo 27 ~ Edgar Allan Poe

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"Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete."
(Edgar Allan Poe)


7 ANNI PRIMA

ELIA

Sono trascorse due settimane dal ricovero di mia madre e anche se rispetto ai primi giorni, sta decisamente meglio, la malattia è una gran bastarda e purtroppo non le ha ancora permesso di tornare a casa, anzi, a dir la verità, allo stato attuale, non si sa nemmeno se ciò accadrà mai.

Oggi però non é un giorno come un altro, almeno non per i miei coetanei, questa sera si festeggia infatti Halloween, una celebrazione che in realtà io però ho sempre odiato e che quindi, negli anni scorsi, mi limitavo a trascorrere andando al cinema a vedere il film horror di turno con il mio migliore amico.

Peccato solo che questa volta Alex sarà costretto a portare i suoi due fratelli a fare dolcetto o scherzetto, quindi non potremo fare neanche quello, perciò mi ridurrò a passarlo in solitaria leggendo alcuni brani di uno dei padri della letteratura horror: Edgar Allan Poe.

O almeno, questi sarebbero i miei piani, se non fosse che poco dopo pranzo, ricevo un'inaspettata telefonata, che scombina tutto.

«Pronto»

«Ciao»

«Giulia?» chiedo, leggermente sorpreso, riconoscendo all'istante la sua voce squillante.

«Certo! E chi sennò?» ribatte quindi lei, quasi con ovvietà.

«Scusa, è che oggi non avremmo dovuto vederci, per cui non mi aspettavo nemmeno che mi telefonassi».

«Lo so, lo so, hai ragione, ma vedi... ho un problema Elia... un gigantesco e drammatico problema» risponde, facendosi improvvisamente preoccupata.

«Problema? Che tipo di problema?» domando perciò io, piuttosto confuso e a mia volta agitato.

«Riguarda il progetto, non riesco a trovare il file e temo di aver perso tutta la ricerca».

«C..cosa?
Ma come?! Era tutto salvato sia nel computer che sulla chiavetta»
Ok, è inutile nasconderlo, mi sta ufficialmente prendendo il panico.

«Lo so Elia, lo so! Ma è da stamattina che sto cercando di metterci mano e non trovo assolutamente nulla, nemmeno nel cestino» rivela, turbata.

Al che le propongo la prima ed unica cosa che mi viene in mente «S..senti fai così, vieni qui».

«Davvero?»

«Certo! Vieni qui, porta con te il computer e vediamo di ritrovare questo progetto...
Sennò altro che Halloween, sarà questo avvenimento a farmi spaventare a morte» spiego, cercando di smorzare la tensione, pur essendo in realtà davvero agitato.

«Emh, ti credo sulla parola... mi preparo e arrivo» risponde quindi lei, ridacchiando, per poi riagganciare.

Dopodiché, sempre più in ansia, io mi sedio sul divano e cerco di distrarmi, riprendendo a leggere dal punto dove avevo abbandonato, finché finalmente, lei non arriva.

«Ehi, eccoti finalmente!» la accolgo.

«Si, scusa ma c'era un po di traffico» risponde, entrando e guardandosi attorno, non essendoci mai stata.

Io però sono troppo impaziente «Beh dai, su, che aspetti?!
Dammi il computer.
Così prima controllo, prima posso capire se c'è qualche possibilità di recuperare il progetto».

Al che lei sbuffando, mi passa uno zaino, all'interno del quale, però non vi è il suo portatile, come pensavo, bensì un costume e assieme, una serie di accessori.
«Che..che significa questo?» chiedo quindi, osservandoli confuso.

«Che il mio era solo uno scherzo di Halloween» rivela, ridacchiando.

«C..cosa?» ora la uccido.

«Lo so, lo so, sono stata un po cattiva, ma era l'unico modo per coinvolgerti»  prosegue, sorridendo.

Passata l'agitazione, io però sono sempre piú confuso «Coinvolgermi in cosa?».

«Nella festa alla quale sono stata invitata questa sera e dove vorrei portare anche te».

Io? Ad una festa? Ma è pazza?

«Stai scherzando spero? Mi vuoi dire che ti sei inventata tutta questa storia apposta?».

Lo confermo, oggi lo commetterò io un omicidio.

«Si, proprio così e ora che sono qui, non puoi più esimerti, quindi via al restyling!».


Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, piuttosto corto e di passaggio, ma di preparazione per quello che verrà.
In ogni caso, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo o già giovedì oppure domenica/lunedí con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora