Capitolo 9 ~ Shakespeare

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"La brevità è l’anima del senno, e il parlar troppo un fronzolo esteriore"
(William Shakespeare)



7 ANNI PRIMA

ELIA

Dannazione!

In questo momento, mentre - fradicio dalla testa ai piedi - mi accingo a raggiungere il tavolo della biblioteca, al quale Giulia è seduta, mi vengono in mente solo imprecazioni.

Si, perchè questa mattina, subito dopo l'ora di letteratura, la mia compagna di lavoro, mi ha dato subito appuntamento per iniziare ad elaborare il progetto.
Il che sarebbe apprezzabile, se non fosse che non solo non mi ha lasciato il suo numero, ma non mi ha nemmeno detto quale fosse la biblioteca dove intendeva vederci.
Tanto che io, stupidamente, pensando si trattasse di quella più vicina alla scuola, subito dopo pranzo mi ci sono diretto, ritrovandomi cosí a fare un viaggio inutile.

Già, perchè non si trattava affatto di quella e per venire qui, ho dovuto attraversare mezza città, col risultato che avendo, nel frattempo, iniziato a piovere, mi sono totalmente infradiciato.

Al contrario suo, che oltre ad essere completamente asciutta, appare serena e rilassata.
Persino quando, finalmente, distoglie l'attenzione dall'Ipad, su cui sta lavorando e mi nota.

«Ehi, eccoti finalmente!
Non lo sai che è maleducazione lasciare attendere, tutta sola, una signorina?».

«Scusa?».

Ho sentito bene?
Si sta sul serio lamentando?

«Hai capito perfettamente, è quasi un'ora che lavoro da sola...
Fortuna, almeno, che la letteratura e il teatro sono la mia passione».

Si, lo sta facendo davvero.
Lo dimostrano le braccia incrociate al petto, i pugni chiusi e lo sguardo irritato che mi sta rivolgendo.

Al che, altrettanto stizzito, io ribatto «Se è per questo, sono anche la mia. Ma lasciando perdere ciò, hai almeno notato che sono fradicio dalla testa ai piedi?» e nel mentre indico i vestiti zuppi.

«Si e allora? Mica è colpa mia se fuori piove.
Controllo tante cose Rossini, ma il meteo, purtroppo, non é ancora tra quelle»

Basta, mi arrendo, è una causa persa.

«Ohh, lasciamo perdere, vado un attimo in bagno a ricompormi e iniziamo»

Al momento, ho solo una parola per descrivere Giulia De Micheli: insopportabile.

Poco più tardi, quando la raggiungo nuovamente e lei mi mostra il lavoro fatto finora, però mi tocca ammettere che è davvero brava.
Non ci avevo mai fatto caso, durante le lezioni, forse perchè a differenza mia, dall'ultimo banco al quale è stabilmente seduta dal primo giorno, del primo anno, si espone poco, ma in realtà, almeno in letteratura, sa il fatto suo.

«Allora, che ne dici? Ti piace questo Power Point?
É solo una bozza, intendiamoci, ma mi pare una buona base per la presentazione»

«Molto...
Odio Shakespeare, ma devo ammettere che questo tuo schema può sicuramente rivelarsi molto utile per sviluppare il progetto e ti dirò, è quasi bello quanto i miei» le rispondo, annuendo e abbozzando un sorriso.

«Tu odi Shakespeare? Ma se è il padre della letteratura inglese ed uno dei più grandi autori della storia!» ribatte quindi lei, incredula.

Al che io scuoto la testa e affermo «Avrei ben altri termini per definirlo, ma purtroppo, mi tocca lavorarci su lo stesso...
Il problema ora però è un altro, quale opera portiamo?».

«Facile, la più grande storia d'amore di tutti i tempi: "Romeo e Giulietta"».

Oh no, che Dio me ne scampi.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui torniamo a sette anni prima e iniziamo a scoprire come é nato il rapporto tra Elia e Giulia.
Che dire, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora