"Sappiamo che, se vogliamo veramente amare, dobbiamo imparare a perdonare."
(Madre Teresa di Calcutta)ELIA
Stanco morto, una ventina di minuti dopo aver lasciato l'ospedale, parcheggio davanti all'abitazione di Giulia e sospirando, mi volto verso i sedili posteriori, dove la mia ex stringe tra le braccia la sua bambina, addormentatasi durante il viaggio, per poi esclamare «Eccoci arrivati».
Ricevendo in risposta un sussurrato «Grazie Elia, di tutto» accompagnato da un sorriso appena abbozzato.
«Non ho fatto nulla di speciale... questo è solo il minimo, dopo ciò che ti ho fatto passare» ammetto perciò, sentendomi - dopo le ultime rivelazioni - se possibile, ancora più in colpa.
«Elia non...»
«Shh, è tutto apposto» la interrompo «So che è così e una parte di me non se lo perdonerà mai, quindi non cercare di indorare la pillola.
Piuttosto va ora, che Audrey necessita di dormire nel suo lettino».Quanto sto dicendo fa male a me e fa male a lei, ma è giusto che io lo faccia, perché per quanto magari, al momento, sull'onda della gratitudine, lei voglia cercare di semplificare quanto avvenuto anni fa e ridurlo ad una banale rottura, io so quanto l'ho fatta soffrire e non posso perdonarmelo.
Tanto che confusa, balbettando lei risponde «V..va bene... allora a domani» per poi aprire la portiera.
«A domani, notte Giulia» la saluto io, sospirando.
«Notte Elia» risponde, uscendo dall'abitacolo, sempre con la sua bimba stretta fra le braccia e avviandosi verso l'ingresso della villa.
Proprio mentre sto facendo manovra per poter uscire dal vialetto e tornare finalmente a casa, però la vedo voltarsi e tornare nella mia direzione.
E ora che sarà successo?!
«Ascolta, so che è una richiesta un po' strana, ma per sdebitarmi dell'aiuto, posso almeno invitarti a prendere un tè?
Tanto, preoccupata come sono, non riuscirei mai e poi mai ad addormentarmi, mentre mia madre e mia sorella dormono già.
Consideralo un modo per ricordare dei bei vecchi tempi» mi chiede, apparentemente speranzosa, sporgendosi dal finestrino del passeggero e lasciandomi nuovamente di stucco.Dannazione, e ora che faccio?
Accetto, col rischio di prendermi libertà che normalmente non mi concederebbe mai, cancellando così tutti i miei buoni propositi di poco fa o rifiuto e rispetto le volontà da lei sostenute fino a pochi giorni fa?«Eh va bene» scelgo alla fine, perchè sono un fottuto ipocrita e lei rimane il mio punto debole.
Quando poi la seguo all'interno, mi sembra di vivere un film già visto: stessa casa, stesso mobilio, persino la cuccia di Bella è rimasta la stessa da me regalatole.
Ed è proprio con Bella che mi intrattengo, mentre la mia ex porta sua figlia a letto.
«Ehi» mi richiama poi lei, scendendo dalle scale e raggiungendomi in salotto, mentre io sono ancora intento a coccolare la cagnolina.
Al che alzo il capo nella sua direzione e le domando «Ehi, tutto apposto?» indicando con lo sguardo il piano superiore, così da farle capire che mi riferisco a sua figlia.
Dio, è assurdo, ma sento il bisogno di assicurarmi che Audrey stia bene.
«Si, dorme come un ghiro...
Piuttosto, che dici, lo prendiamo sto tè?».«Sono qui per questo, no?» rispondo, annuendo, per poi alzarmi dal divano e seguirla in cucina, dove mi invita ad accomodarmi su uno sgabello e nel frattempo, con il bollitore prepara la bevanda.
«Ecco a te» esclama poi, una volta terminato, passandomi la tazza, con decori a tema Disney, sicuramente appartenente alla sua bimba, che io prontamente afferro, abbozzando un sorriso.
Dopodiché si siede di fronte a me ed esclama «Ti devo ancora ringraziare Elia.
Senza di te, oggi non so proprio come avrei fatto».«Non ho fatto nulla di particolare Giu...
Come ho già detto, aiutarti era il minimo che potessi fare, dopo tutto il dolore che ti ho causato» ribatto quindi io, accarezzandole istintivamente una guancia.Lei però scuote la testa e afferma «Non è solo per questo...
La verità è che mi ha fatto davvero bene parlarti del mio passato e degli anni che ti sei perso e proprio per questo, volevo proporti una tregua».«Una tregua?» domando, sorpreso, ritraendo la mano.
«S...si» conferma «In memoria dei bei momenti passati assieme, se ti va, potremmo tornare ad essere amici... ci stai?» chiede poi, porgendomi la mano.
Al che, sorridendo, io gliela stringo, sancendo questa inaspettata, ma lieta tregua.
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, che come vi avevo già accennato, é giunto di lunedí, perché a causa dei troppi impegni, non riesco piú a garantire la pubblicazione fissa la domenica e in cui, finalmente, Giulia ed Elia hanno sancito ufficialmente una tregua, che sa di perdono.
Detto ciò, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo o già giovedì oppure domenica/lunedí con il prossimo 📖🖋❤.
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
RomanceIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...