Capitolo 69 ~ Gabriele D'annunzio

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Saremo felici o saremo tristi, che importa? Saremo l’uno accanto all’altra. E questo deve essere, questo è l’essenziale.”
(Gabriele D’Annunzio)

GIULIA

«Amore, mi spieghi perché mi stai portando a teatro?» esclamo, rivolgendomi al mio fidanzato, mentre usciamo dalla sua macchina e mano nella mano, ci incamminiamo verso l'edificio in questione, visto che oggi non é giorno di prove

Sbuffando, lui quindi ribatte «Me lo hai già chiesto in auto, poco fa»

«Si, ma te mica mi hai risposto»

«Non è proprio vero, ti ho detto che lo avresti scoperto quando saremmo arrivati»

«Si, ma tu lo sai che io non so pazientare» mi lamento, sciogliendo l'intreccio delle nostre mani e incrociando le braccia a petto, visto che la pazienza non é mai stata il mio forte

Al che lui sospira e ribatte «Uffa amore, siamo qui.
Ti basterà entrare e raggiungere il palco, per scoprirlo»

«Mhh... e va bene» rispondo perciò io, arrendendomi e seguendolo dentro il teatro.
«Eccoci, ora che siamo sul palco, puoi...
Elia dove sei?» mi tocca constatare però, una volta raggiunto il palco, avendolo clamorosamente perso di vista
«Amore non fare scherzi, che lo sai che mi spavento facilmente.
Elia»

«Mi cercavi?» esclama però lui, pochi secondi dopo, sbucando dal finto balcone costruito per la scenografia di "Romeo e Giulietta"

Tanto che, scioccata, ma anche divertita, io non posso fare a meno di chiedergli «Ma che diavolo ci fai sul balcone di Giulietta?
E soprattutto, i ruoli non dovrebbero essere invertiti?»

«In effetti é vero.
Dai, raggiungimi su» risponde quindi il mio fidanzato, incoraggiandomi a salire

Al che mi dirigo verso il retro della scenografia, per salire sul finto balcone, tramite le apposite scale, posizionate in modo da non essere visibili dagli spettatori «Eccomi qui.
Amore se questo é uno scherzo, sappi che non é divertente» mi lamento però subito dopo, constatando la sua assenza

«Nessuno scherzo, anzi... non sono mai stato cosí serio in vita mia» risponde però lui, dal basso, inginocchiandosi improvvisamente e lasciandomi di stucco

«Ma cosa... non starai mica...»

«Giulia, amore mio, in questi ultimi sette anni ne abbiamo passate di ogni e so che tu hai pensato, per lungo tempo, che avresti cresciuto Audrey da sola, ma grazie al nostro amore, le abbiamo superate tutte e ora io sono qui e non ho più alcuna intenzione di andarmene, quindi mi vuoi sposare?»

«Io... io...»

Improvvisamente un mutismo assoluto mi colpisce.
É come se non riuscissi più a parlare, come se le parole non fossero piú in grado di fuoriuscire dalla mia bocca.

«Mamma! Rispondi o no?» grida però, a quel punto, Audrey, sbucando da dietro uno dei sedili della platea e raggiungendo suo padre sul palco

«Beh si... si, certo che si! Ovvio che voglio sposarti» rispondo quindi io, riuscendo finalmente ad aprire bocca, per poi correre giú e saltargli letteralmente addosso

«Ti amo Giulia»

«Anche io Elia, da morire».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, il penultimo del romanzo, se escludiamo l'epilogo, in cui, tornati nel presente, assistiamo alle dolce proposta di matrimonio di Elia a Giulia.
Scusate del ritardo, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora