"Amore non è Amore che muta quando scopre i mutamenti o a separarsi inclina, quando gli altri si separano.
Oh no... è un faro irremovibile che mira la tempesta e mai ne viene scosso."
(Jane Austen)GIULIA
"Frozen" è terminato da circa mezz'ora e finalmente Audrey si è addormentata, al contrario mio, che invece non riesco a fare altro che pensare e ripensare ad Elia e al nostro incontro, dopo tutto questo tempo, alternando emozioni contrastanti che vanno dal dolore, alla rabbia, fino ad un accenno di gioia.
Un mix di sentimenti che mi stringe il cuore, così tanto che sento mancarmi l'aria.
Quindi, nonostante la stanchezza, attenta a non svegliare mia figlia, mi alzo dal letto, indosso una felpa e scendo al piano di sotto, dove chiamo, con un fischio, Bella, la dolce meticcia nata dall'incrocio tra un Husky e un Golden Retriver, che ho adottato circa un anno prima della nascita di mia figlia e che è parte integrante della famiglia.
Ovviamente, intuendo le mie intenzioni, lei non si fa attendere, ma mentre le allaccio il collare, vengo raggiunta da mia sorella, che era in camera sua a studiare per un importante esame, la quale mi domanda«Ehi Giu, che stai facendo?».
«Non si vede? Porto fuori Bella» rispondo quindi, quasi con ovvietà.
Al che lei ribatte «Si, questo lo avevo capito, è solo che ci ha già pensato la mamma prima di cena».
«Si, lo so, ma ho bisogno di prendere una boccata di aria fresca, perciò già che ci sono, le faccio fare una passeggiata bonus».
«Mhh, sei proprio sicura che va tutto bene?».
Uffa, la mia sorellina mi conosce davvero troppo bene, ma l'ultima cosa che voglio é doverle dare delle spiegazioni, su qualcosa che fatico a comprendere io stessa, quindi, con voce tremolante, rispondo «S..si, va tutto alla grande, a dopo...
Beh sempre che al mio ritorno, tu sia ancora sveglia».Dopodiché, senza attendere la sua risposta, mi volto, esco di casa e mi dirigo, con Bella al seguito, verso il parco dietro casa, che ha anche un'area cani.
Stranamente però, non faccio in tempo a condurla all'interno di essa, che Bella inizia ad agitarsi, cosa assolutamente non da lei, volendo a tutti i costi andare nella direzione opposta.
Così, confusa, mi volto per capire cosa stia puntando e...«Bella?!».
No, non ci credo, non può essere vero!
«Mio Dio! Piccola quanto sei cresciuta e quanto sei diventata... beh... bella.
Ciao anche a te, Giulia».«Elia» lo saluto, mentre, in ginocchio, lui coccola la cagnolina che, a onor del vero, era stato lui stesso a regalarmi per uno dei nostri mesiversari.
«Emh, come mai qui?» mi chiede poi, con tono distaccato.
«Ho portato Bella a fare i bisogni, ma ora me ne vado» rispondo, altrettanto freddamente.
Al che lui balbetta «Giusto... i suoi bisogni...
Poi si alza e afferma «Beh allora tolgo il disturbo, cosí potete andare.
Ciao Bella, è stato fantastico rivederti dopo tutti questi anni».Peccato che la mia cagnolina proprio non abbia intenzione di mollarlo.
«Bella dai, ti prego, dobbiamo andare» inizio quindi a richiamarla io, tirandola verso di me con il guinzaglio, ma nulla da fare, stranamente non mi vuole ubbidire.
Al che, seppur con leggera titubanza, il mio ex propone «Emh, senti, visto che Bella non sembra essere molto d'accordo con la tua scelta, che ne dici se ti faccio compagnia mentre lei si fa un paio di corsette dentro l'area cani e poi andiamo via insieme?».
«Non ho ancora capito come mai tu sia qui, visto che questo parco è dall'altra parte della città, rispetto a casa tua, ma ok...
Anche perchè, non ho altra scelta» sono perciò costretta ad arrendermi io.Tento però, quanto meno, di evitare di parlargli oltre, avviandomi rapidamente verso l'area cani...
Peccato solo che quando la raggiungo, realizzo che, come se non bastasse, vi è una sola panchina, quindi sono costretta a sedermi al suo fianco.Mannaggia a me che ho pensato di uscire a prendere una boccata d'aria.
«E' cresciuta così tanto...
Non ricordavo nemmeno fosse così bella» commenta poi, sempre Elia, quasi a voler rompere il ghiaccio, sedendosi dal lato della panchina opposto al mio.«Beh, c'è un motivo se le abbiamo dato questo nome, no?» ribatto quindi, abbozzando un sorriso.
«Già, le si addice perfettamente».
«Per una volta, siamo d'accordo» rispondo, cercando di mascherare la naturale contentezza che questo momento, così simile a tanti altri già vissuti insieme, mi sta provocando.
«E sono davvero felice che stia bene e che vi siate fatte compagnia, in tutti questi anni» continua però lui, spezzando il momento e riportandomi al presente, un presente in cui lo odio con tutto il mio cuore.
«Anche perchè, se avessi aspettato te...» commento infatti, mandandogli una frecciatina velata.
Poi però una folata di vento mi provoca un inaspettato brivido ed accorgendosene, lui esclama «Metterti qualcosa di più pesante di una semplice felpa no?».
Per poi alzarsi in piedi, togliersi il cappotto in loden e posarmelo sulle spalle.Un tocco, il suo, che è come una scossa ed esattamente come nel pomeriggio, mi porta a ritirarmi.
Per cui lui esclama «Giulia io...».«No guarda, lascia stare, è stato un errore fermarmi a parlare.
Come ho già detto, da ora in poi, io e te non avremo altro che un mero rapporto lavorativo» ribatto, lasciando scivolare il cappotto giù dalle mie spalle e richiamando la mia cagnolina «Bella, amore, andiamo!».«Aspetta!
Permettimi almeno di darti un passaggio» tenta quindi di fermarmi lui, amareggiato.Peccato che a me non interessi «No Elia, hai già fatto anche troppo, ci vediamo al lavoro».
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui, per puro caso, Elia e Giulia si rincontrano al parco, ma lei continua a voler mantenere, com'è ovvio che sia, un certo distacco.
Che dire, spero vi sia piaciuto se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo o giovedí o tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
RomanceIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...