Capitolo 48 ~ Storia di uno schiaccianoci

98 10 0
                                    

"L'inverno è fatto di nasi freddi
e baci indimenticabili."
(Luigi Mancini)


7 ANNI PRIMA

GIULIA

«Suvvia amore, alzati!
Sarà almeno la quinta volta che cadi a terra»

«Credi che non mi sarei già alzato, se ne fossi stato in grado?»

E' dicembre inoltrato e mancano ormai solo un paio di settimane a Natale, così, dopo pranzo, ho proposto ad Elia di accompagnarmi a fare una delle cose che amo di più, in questo particolare periodo dell'anno, ovvero pattinare, peccato che a differenza mia, lui non sia molto portato e per questo, sia già più volte caduto

«Uffa, manco i bambini.
Dai, dammi quella mano, che ti tiro su io» affermo infatti, all'ennesima scivolata, per poi afferragli la mano, racchiusa in un guanto di lana e aiutarlo ad alzarsi

«L'ho già detto che odio pattinare?» esclama poi lui, scrollandosi i residui di ghiaccio dai pantaloni

Al che, ironicamente, io rispondo «Mhh, fammici pensare? Circa un centinaio di volte... come qualunque altro sport del resto, ma ci ho provato lo stesso»

Perciò lui, ancorato alla balaustra che delimita la pista, ribatte «Diciamo che sono più portato per altro, come ad esempio...» e lasciando la frase in sospeso, si china sul mio viso, fino a posare delicatamente le sue labbra sulle mie «Questo»

«Oh, su questo non c'é dubbio, ma io ho voglia di volteggiare ancora un po, quindi andiamo» esclamo però io, per poi tirarlo nuovamente verso il centro della pista, dove bambini e adulti pattinano allegramente.

Dopodiché, quando terminiamo, essendo quasi sera, ormai sul punto di congelare, decidiamo di andare in un chiosco, a prenderci una bella cioccolata calda.

Una volta seduti al tavolo, Elia prende poi a sorseggiare la deliziosa bevanda ed esclama «Mhh, questa si che è una vera goduria... altro che quella stupida pista»

«Hai ragione amore, ci voleva» concordo io, sentendomi subito rinvigorita

Ma ridacchiando, lui afferma «Oh si, decisamente»

Al che, confusa, mi affretto a chiedergli «Mhh, perché lo hai detto in quel modo e come mai stai ridacchiando? E' forse successo qualcosa?»

«Non saprei, forse qualcuna ha dimenticato di farsi la ceretta....» risponde perciò, per poi spostare esattamente di fronte a me il portatovagliolini, tramite cui, specchiandomi, mi accorgo di essermi sporcata subito sopra il labbro, creando cosí delle specie di baffetti

«Oh cavolo! Che imbarazzo» esclamo perciò, afferrandone subito una manciata, per pulirmi

Ma lui mi frena «Ehi! Aspetta...
Cosí rischi solo di peggiorare la situazione.
Da qua, che faccio io» e dopo averli rubati dalle mie mani, li passa sulle mie labbra, con un fare che ha un non so che di sensuale «Ecco qui... perfetta come sempre.
Anche se mi puoi credere, quando dico che con quei baffi, tutto sommato, avevi un certo fascino»

Al che, sorridendo maliziosente, io ribatto «Ah si? Come quello che hai tu ora?» per poi sporcarlo, con il cucchiaino, esattamente come me poco fa

Interdetto, lui esclama perciò «Non l'hai fatto davvero»

«Oh si»

«Se ti prendo...»

«Mai» ribatto, intuendo le sue intenzioni, per poi scattare in piedi e mettermi a correre per la piazza, sfrecciando tra la gente, con persone che mi osservano divertite e altre che rimangono leggermente attonite.

Alla fine però, Elia mi raggiunge e mi bracca «Che ti dicevo? Presa!»

«Solo perché l'ho voluto» ribatto però, per poi voltarmi e legandogli le braccia intorno al collo, adagiare le mie labbra sulle sue, in una danza che scalda i nostri cuori.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, piuttosto di passaggio, ma che spero vi sia ugualmente piaciuto, visto anche che stiamo per entrare nel mese di dicembre, quindi calza a pennello.
Se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo domenica/lunedí con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora