Capitolo 68 ~ Walt Whitman

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"Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perchè io sono
seduto da qualche parte,
ad aspettare te…
e se non mi trovi piú, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te."
(Walt Whitman)

7 ANNI PRIMA

GIULIA

«Salve a tutti e benvenuti sul volo 9422 di Ryanair, diretto a Parigi, aeroporto Charles de Gaulle.
Atterreremo tra un'ora e cinquanta, vi preghiamo quindi di allacciare le cinture e vi auguriamo buon viaggio»

Ebbene si, me ne sto rendendo conto solo ora, che ho sentito la hostess annunciarlo, ma per quanto incredibile, io e la mia pancia, alla 35esima settimana, ci stiamo dirigendo nella capitale francese.

Non nascondo di averci pensato piú e piú volte, prima di acquistare il biglietto, essendo la gravidanza ormai in stato avanzato, ma questi ultimi giorni sono stati devastanti.
Pensieri su pensieri hanno affollato la mia mente, non permettendomi quasi neanche di riposare e tutti i timori, le insicurezze e i rimorsi che avevo tentato di chiudere in un cassetto, mi hanno travolta come un fiume in piena, portandomi a prendere una scelta improvvisa e drastica.

Ho infatti obbligato, aiutata da mia sorella, Alex, a rivelarmi dove abita attualmente Elia e una volta ottenuta l'informazione, ho deciso di raggiungerlo.

In realtà non so neanche io bene come mi presenterò alla sua porta, visto che non ci vediamo da mesi e soprattutto, il mio evidente stato interessante, ma sento di doverlo fare.

Ora però devo riposare... ne ho bisogno, per essere al meglio, una volta atterrata.

🎭❤🎭


«This

«Yes, thanks.
How much do I owe you?»

Il tassista ha appena parcheggiato davanti all'edificio dove, secondo quanto detto da Alex, dovrebbe abitare Elia, per cui io gli chiedo, rigorosamente in inglese, non conoscendo neanche una parola di francese, quanto costa la tratta.

Al che quest'ultimo, cordialmente, mi risponde che gli devo trenta euro.

«Ok» affermo perciò io, affrettandomi a passargli i soldi.
Dopodiché lo ringrazio «Thank you, goodbye» ed esco dal veicolo.

Una volta all'aria aperta, prendo poi un respiro profondo, per farmi forza e mi dirigo verso il palazzo, approfittando di un inquilino che sta uscendo, per entrare senza suonare, visto che, sempre grazie all'intercessione di Ginevra, so anche il piano.

Quando però mi ritrovo davanti all'appartamento, mi prende il panico.

E ora cosa faccio? Cosa gli chiedo? Come glielo spiego...
Oddio, basterebbe aprire il cappotto e mostrarglielo... vabbè, inizio suonando.

Ad aprirmi però non è Elia, bensì una francesina dai capelli neri come la pece e uno sguardo magnetico, che mi domanda «Salut... je peux vous aider

Al che, un po in difficoltà, io rispondo «Hi, I don't speak french, but i'm looking...» lasciando però la frase in sospeso

Tanto che la ragazza chiede «Who

Il fatto è che dietro di lei, nel salotto dell'appartamento, Elia sta studiando con alcuni nuovi amici e anche se non capisco una parola di cosa stanno dicendo, il suo sorriso mi basta e avanza, perchè negli ultimi mesi passati assieme, non gliel'ho mai visto fare.

E allora, improvvisamente, capisco che non posso farlo, non posso rovinargli la vita così, non posso distruggere la sua ritrovata felicità.

Quindi scuoto il capo e rispondo «No one, I was wrong... I'm sorry... goodbye» e senza neanche darle il tempo di rispondere, mi volto e scappo via.

Perchè anche se fa male, è meglio così, per entrambi.

Poi, mentre, sul marciapiede opposto, attendo l'arrivo di un nuovo taxi, accarezzandomi la pancia, affermo «Ciao piccola, so che ti ho fatto fare un volo per nulla e che quando nascerai, il tuo papà non sarà presente, ma ci penserò io a te, saremo sole, ma ci prenderemo cura l'una dell'altra e staremo bene, è una promessa».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, sta volta ambientato nel passato e in cui vediamo l'episodio in cui Giulia é volata a Parigi per dire la verità ad Elia, ma alla fine, non ce l'ha fatta.
Detto ciò, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora