Capitolo 55 ~ Un compleanno da ricordare

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"Casa è dove si trova il cuore"
(Plinio il Vecchio)

GIULIA

«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri ad Audrey, tanti auguri a te» canticchio, assieme a mia madre, mia sorella, Elia e gli amichetti di mia figlia, alla sua festa di compleanno, mentre la stessa Ginevra porta in salotto la torta a tema "Frozen", per poi abbassarmi a darle un tenero bacio sulla guancia e sussurrarle teneramente all'orecchio «Buon compleanno tesoro mio»

«Grazie mamma» esclama quindi lei, voltandosi sulla sedia e abbracciandomi lateralmente.

Poi, dopo aver spento le candeline, mentre tutti i bimbi si affrettano a passarle i pacchetti regalo, precedentemente accatastati all'ingresso, si avvicina a farle gli auguri anche il mio fidanzato «Tanti cari auguri Audrey, sono felice di poter essere qui, a festeggiare il tuo settimo compleanno, in veste di compagno di tua madre»

«Grazie Elia, ne sono felice anche io» risponde perciò la mia bimba, sorridendo a trentadue denti e rendendo sia lui, che me, altrettanto felici

«Per il mio regalo però dovrai aspettare tra un po» afferma però poi, sempre Elia, incuriosendomi, visto che a riguardo, non ha voluto dirmi nulla

Tanto che mentre mia figlia annuisce, io gli chiedo «Cos'è, un altro cane?» buttandola sul ridere e ricordando quando, per il mio compleanno, mi aveva regalato Bella

«No, assolutamente no, per quello è ancora presto... ma potrebbe sorprendervi ugualmente» risponde quindi lui, ridacchiando

Al che, rivolgendomi verso mia figlia esclamo «Mhh, adesso però siamo curiose... ma sappiamo aspettare, vero tesoro?» anche se, curiosa e imoaziente come sono, non ci credo nemmeno io

«Si mamma, ora però vado ad aprire i regali dei miei amici».

🎭❤🎭

«Ma si può sapere dove diavolo hai lasciato questo regalo, che siamo in giro ormai da mezz'ora?!»

Che vi dicevo? Difficilmente io riesco ad essere paziente e questo girare, in auto, per la città, da ormai mezz'ora, senza nemmeno sapere dove siamo diretti e quando sono già piuttosto stanca dalla festa, mi sta mandando ai matti

«Ma come, non avevi detto che sapevi pazientare?» ironizza quindi Elia, seduto alla guida, al mio fianco, ridacchiando

Al che io incrocio al braccia a petto e borbotto «Uffa! Come sei pesante... ho solo timore tu abbia esagerato come al tuo solito»

«Nulla è troppo per voi due e comunque tranquilla, perché siamo praticamente arrivati» risponde perciò lui, con tono confortante

«Meno male, sarebbe anche ora»

«Eccoci qua» annuncia infatti, alla svolta successiva

Io però rimango interdetta «Mhh... io vedo solo delle case»

«Appunto... Audrey, ti piacerebbe avere una camera grande, piena di giocattoli, solo per te?» propone quindi lui, dopo essere uscito dall'abitacolo e aver preso mia figlia in braccio

Tanto che Audrey, confusa, risponde «S..si»

«Allora corri là dentro» la incoraggia quindi, mettendola a terra e indicando la villa proprio di fronte a noi.
E così mia figlia fa, trovando la porta già aperta

Al che, sempre piú sconvolta, io balbetto «Elia, ma cosa...»

«Significa? Semplice, questa è casa nostra» rivela, concludendo la frase al posto mio e sorridendo a trentadue denti

Tanto che io, incredula, chiedo «C..cosa?»

«Proprio così.
Questo è il mio regalo per Audrey e per te... per iniziare una nuova vita, assieme».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui, dopo il compleanno di Giulia, abbiamo, nel presente, anche quello di Audrey.
Detto ciò, scusate del ritardo nella pubblicazione, ma la scorsa settimana sono stata molto impegnata.
Se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana, con il prossimo 📖🖋

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora