"Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa,
anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo"
(William Shakespeare)ELIA
«Wow, Alex ma è bellissimo!» esclamo, il giorno seguente il mio ritorno a Firenze, nel visitare il piccolo ma accogliente teatro della famiglia del mio migliore amico, totalmente messo a nuovo, rispetto all'ultima volta in cui vi ero stato, ormai ben sette anni fa.
Uno spazio, quello i cui ci troviamo, che riaprirà al pubblico solo tra circa un paio di mesi, giusto in tempo per rappresentarvi il nostro spettacolo, essendo rimasto inutilizzato per dieci lunghi anni.
«Già, ci è voluto del tempo, ma finalmente siamo riusciti a riportarlo agli antichi albori» risponde quindi lui, abbozzando un sorriso e stringendomi una spalla, mentre con l'altra mano, accarezza una delle morbide e carminie poltrone.
Al che io ribatto «E ora capisco anche perchè hai lasciato Milano e sei tornato a vivere qui... insomma, guarda in che diavolo di gioiellino potrai lavorare!» girando in tondo per ammirare meglio i fregi e gli affreschi alle pareti.
«Potremo amico, potremo come co-direttori di questo spettacolo» risponde però lui, sorridendo e calcando il verbo plurale, a suggellare la proposta grazie alla quale ho scelto di tornare.
«Si e te ne sono estremamente grato, era da tempo che stavo valutando l'idea di tornare in Italia, avendo ormai terminato l'università...
La tua inaspettata proposta mi ha dato il coraggio di prendere questa decisione, in via definitiva».«Non c'è di che...
Ora però andiamo, che ti presento il cast» afferma, per poi condurmi giù per le scale.«Non vedo l'ora» rispondo quindi io, sorridendo a trentadue denti, non stando ormai più nella pelle, mentre attraversiamo la platea.
«Solo, ti prego, trattameli bene, sono quasi tutti esordienti, ma ci tenevo che fosse così» si premura di dire Alex, quando finalmente raggiungiamo il palcoscenico, visto che per avere una visuale migliore, prima ci trovavamo al livello superiore, nell'unico ed ampio palco.
Al che, mentre ci accomodiamo alla scrivania, posta esattamente davanti al palcoscenico, io rispondo «Il teatro è tuo e tua è stata l'idea di mettere in scena quest'opera, anche perchè, come ben sai, non è che quell'inglese mi vada proprio a genio, quindi a te...» indicando poi la sceneggiatura tra le sue mani.
E da quel momento, si susseguono via via Capuleti e Montecchi, Mercuzio e Tebaldo, Fra Lorenzo, Rosalina, Benvolio e tanti altri, visto che - con mio sommo dispiacere - il mio migliore amico ha scelto di portare in scena una delle opere principali della drammaturgia mondiale, che però io ho sempre mal digerito: "Romeo e Giulietta".
E sono proprio i loro interpreti gli ultimi ad entrare e se Jacopo, ovvero l'attore che interpreterà il giovane Montecchi, mi è già capitato di sentirlo nominare nell'ambiente, rimango sconvolto nello scoprire l'identità di Giulietta.
«Ok, amico, ora ti chiedo di non alterarti.
So che sarà difficile e che probabilmente mi odierai, ma...»«Eccomi, scusate il ritardo ma ho avuto un...»
«Giulia?!».
Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo terzo capitolo, in cui assistiamo al primo incontro tra Elia e Giulia, che primo non é... ma ci arriveremo.
Scusatemi inoltre per l'orario, ma oggi sono stata piuttosto impegnata e non sono riuscita a pubblicarlo prima.
Se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.
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Come Shakespeare e la sua Giulietta
RomanceIN REVISIONE Elia Rossini, un nome d'altri tempi, per un ragazzo - ormai uomo - decisamente all'antica, che ai videogiochi e allo sport, ha sempre preferito una sana e coinvolgente lettura e alle serate nei locali, ampliare le proprie conoscenze cul...