Capitolo 34 ~ Piccole donne

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"Se un'amicizia smette di essere un'amicizia era una amicizia falsa. E se era una falsa amicizia è bene che sia finita."
(Stephen Littleword)


7 ANNI PRIMA

GIULIA

«Ehi Juls»

E' appena suonata la campanella dell'intervallo e io sto riponendo il materiale dell'ora precedente nello zaino, intenzionata a rimanere in aula a telefonare ad Elia, visto che la scorsa notte è stato poco bene e ha preferito rimanere a casa, quando vengo raggiunta al banco da due delle mie compagne e amiche più strette

«Ciao Jess» saluto perciò, quella che per prima mi ha rivolto la parola

Senza però neanche rispondermi, sua cugina Lucrezia interviene, esclamando «Allora, che aspetti? Non ci devi dire nulla?» traboccando curiosità da tutti i pori

«Emh, riguardo a cosa, esattamente?» chiedo quindi io, confusa

Ma la risposta che mi da la mia amica mi sconvolge «Come riguardo a cosa? Al so tutto io, che si sente da sempre superiore, ma in realtà non é altro che invisibile.
Ultimamente passi un po troppo tempo con lui.
Di la verità, ti sei stufata di investire tutto quel tempo nello studio e lo stai sfruttando per avere la possibilità di ottenere la borsa di studio senza fare alcuno sforzo»

«C..cosa?»

«Ma si dai... Giulia l'abbiamo capito che il motivo per il quale, negli ultimi tempi, ci hai snobbate, preferendo trascorrere il tuo tempo con lui, è che ti serve per raggiumgere il tuo scopo e va benissimo, solo se ci avessi coinvolte, ci saremmo potute divertire anche noi» risponde, ridacchiando, l'altra

«No Lu, vi sbagliate di grosso» affermo perciò, irritata, scuotendo la testa

Ma loro continuano imperterrite sulla loro strada «Suvvia Juls, a noi non devi mentire, ci conosciamo da una vita, sappiamo che non potresti mai andare d'accordo con un tipo del genere»

«E perchè mai? Elia è un bravissimo ragazzo» entro sulla difensiva

«Non lo mettiamo in dubbio, ma non ha carattere.
Sono anni che si nasconde dietro alla finta corazza del "Io sono migliore di tutti voi".
Dai su, lo sai anche tu che é insipido, inutile e che potresti sicuramente avere di meglio» chiarisce quindi Jessica, guardandomi quasi con compassione.

Dio, da quando do quest'idea di me?

«E se io non lo volessi... o meglio, se lui per me fosse già il meglio?»

«C..cosa, Juls che stai dicendo?»

«Che io non vado d'accordo con Elia...»

«Ah ecco, mi pare...»

«Io mi ci sono proprio fidanzata e voi non dovete più permettervi di affibiargli certi termini» affermo, con durezza, stroncando il loro discorso sul nascere

O forse no, perché quelle due hanno sempre avuto da ribattere «Dio, come sei caduta in basso»

«C..cosa?» sussurro, confusa

«Già, mia cugina ha ragione, arrivare a metterti con un tipo del genere... che orrore»

«Ma se non lo conoscete nemmeno» ribatto, scuotendo il capo

«Ci basta e avanza quello che vediamo e una volta bastava anche a te» dice perciò Jessica

Al che, con fermezza, io affermo «Fortunatamente le persone cambiano e con esse, le loro opinioni»

«Certo, ma non sempre in positivo e se tu hai scelto di accompagnarti con lui... beh allora mi sa che dovrai fare a meno di noi» ribattono però loro, quasi schifate

Al che, incredula, io esclamo «Ma ci conosciamo da anni!
Davvero una cazzata del genere può pregiudicare un rapporto così solido?»

«Beh, come hai detto tu stessa, le cose cambiano...
Ciao Giulia».

Sono così scossa da quanto appena accaduto, che appena loro, come nulla fosse, si voltano ed escono dall'aula, mi accascio sulla sedia, estremamente rattristata, poichè mai e poi mai avrei pensato che avrei potuto litigare con Lu e Jess a causa della mia nuova relazione, visto che ci conosciamo fin dalle medie e durante questi cinque anni di superiori abbiamo legato moltissimo e le ho sempre considerate delle vere amiche.

Non faccio però in tempo a pensarci su, che qualcuno entra in aula.
Una sagoma che, lì per lì, io però non riconosco.

Al che mi affretto ad asciugare le lacrime che erano sfuggite al mio controllo e alzo il capo nella sua direzione.

«Emh... s..scusa, non volevo disturbarti, ma ho scordato il portafoglio...» afferma poi, quella che finalmente riconosco come la mia nuova compagna di classe, arrivata qui ad inzio anno, dopo aver vissuto a Roma e prima ancora in Francia, Svezia e Danimarca, essendo di origine scandinava, apprestandosi a prendere il portafoglio dallo zaino «Ecco qua, preso.. allora io vado.
Comunque, per quel che vale, ho accidentalmente udito il finale della conversazione e certe persone è meglio perderle che trovarle»

«Non saprei, le conosco da anni e ci credevo così tanto nella nostra amicizia» commento, realmente dispiaciuta

Lei però si avvicina al mio banco e con tenerezza, ribatte «Lo capisco, ma fidati di una persona che ha passato gran parte della sua vita a viaggiare, riuscendo quasi mai a costruire dei veri rapporti di amicizia... puoi contare unicamente su te stessa»

«In che senso?»

«Che anche se adesso ci stai male, persone capaci di dire certe parole, trattare in un determinato modo una cosiddetta "amica", solo perché disapprovano la sua relazione, non sono amici» chiarisce, con convinzione

Al che io abbozzo un sorriso e affermo «Grazie... è un peccato che finora non ci siamo mai parlate»

«Già... in realtà, da quando sono arrivata in questa scuola, non ho legato ancora con nessuno, anzi sei forse la prima, tra i nostri compagni, con cui riesco a conversare, ma ne sono contenta, è stato un piacere darti una mano»

«Anche per me ascoltarti...»

«Krista... mi chiamo Krista, ma tu puoi pure chiamarmi Kris».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, ambientato 7 anni prima e in cui, per due finte amiche perse, abbiamo finalmente conosciuto Krista, un nuovo personaggio, che si rivelerà molto importante nella vita di Giulia.
Detto ciò, scusate per il ritardo, se vi va stellinate e lasciatemi i vostri pareri.
Un bacio e ci vediamo domenica/lunedí con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora