Capitolo 14 ~ La pioggia nel pineto

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"E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione."
(Gabriele D'Annunzio)


ELIA

Dopo il nostro ennesimo battibecco, Giulia e la piccola Bella scompaiono tra gli arbusti, dirette verso casa... una villetta che dista pochi metri da qui.
Ma mentre le osservo allontanarsi, fino a scomparire dalla mia vista, io non riesco a fare altro che pensare a quanto appena accaduto, all'incontro appena avuto, il primo - da quando ci siamo rincontrati - accaduto al di fuori del teatro.
Un incontro che per pura coincidenza é avvenuto proprio qui, in questo parco, dove, nonostante disti abbastanza da casa mia, questa sera sono venuto a schiarirmi le idee e che è sempre stato per noi un posto molto speciale, uno dei nostri preferiti qui in città, seppur in realtà non abbia nulla di particolare, o forse proprio per questo... perchè eravamo noi a renderlo tale.

Noi che, negli ultimi mesi della mostra relazione, ci venivamo quasi tutte le sere, per portare a spasso proprio quella dolce cagnolina, che io stesso le ho regalato, per uno dei nostri mesiversari.

Una cagnolina che, a dir la verità, io nemmeno ho scelto, visto che stata lei a scegliere me... lei che
- neopatentato - ho trovato sul ciglio della strada e non ho esitato a caricare in auto, visto che pur di farsi notare, stava quasi per farsi investire.

E mi si stringe il cuore, al sol pensiero di tutti i momenti vissuti insieme, momenti che, a causa mia, non torneranno mai più.

E sto male nel realizzare che ormai ogni mio tocco, anche il piú piccolo sfioramento, la turba, quando sette anni fa, bastava il piú pudico contatto, per creare scintille.

E quasi quasi mi pento...
Mi pento di aver deciso di venire a passeggiare proprio qui, questa sera, con tutti i luoghi in cui potevo andare.
Mi pento di averle chiesto di rimanere, quando voleva, fin da subito, rincasare.

E quasi come a volermi dare un'ulteriore conferma di ciò, mentre mi volto, diretto verso il parcheggio, dal cielo iniziano a scendere copiose goccioline, che in poco tempo bagnano tutto ciò che mi circonda, dagli alberi, al prato, dalla stradina che sto percorrendo, alle auto, tra cui la mia e con essi, bagna anche me, mi inzuppa da capo a piedi, ma nonostante ciò, proprio come D'Annunzio, nella sua "Pioggia nel pineto" anche in questo momento, sotto lo scrosciare della pioggia, io continuo pensare a lei.
La mia Ermione, che mia ormai non é piú.

Una volta arrivato a casa, dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi dirigo poi in salotto, trovandolo interamente al buio, se non per la flebile luce emessa dalla TV.
Al che mi chiedo dove possa essere finito mio padre, finchè non noto un piede spuntare dal bracciolo del divano.
Per cui, tentando di non far alcun rumore, mi avvicino, scovandolo proprio lí, sdraiato in modo scomposto e intento a dormire profondamente e per la prima volta realizzo quanto, questi ultimi anni passati interamente da solo, possano essere stati difficili per lui.

Dopodichè gli accarezzo quindi una spalla, afferro la coperta preferita di mia madre, precedentemente posata, perfettamente piegata, sul bracciolo e me la porto al volto, per annusarla... come se potesse ancora conservare il suo odore.
Poi con delicatezza lo copro, spengo la TV e sempre facendo attenzione a non disturbare il suo sonno, mi dirigo in camera mia, con mille pensieri ad affollarmi la mente e sentimenti contrastanti a tormentare il mio cuore.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, che costituisce una sorta di proseguimento del precedente, sta volta però dal punto di vista di Elia.
Che dire, spero vi sia piaciuto se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo o giovedí o tra una settimana con il prossimo 📖🖋❤.

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora