Capitolo 52 ~ Jacques Prevert

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"Questo amore
Così violento

Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura
Agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d’occhio
Perché noi lo tenevamo d’occhio
Braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Perché noi l’abbiamo braccato ferito calpestato fatto fuori negato cancellato
Questo amore tutt’intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
È il tuo amore
È il mio amore
È quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda viva come l’estate
Sia tu che io possiamo
Andare e tornare possiamo
Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l’ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov’eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati noi t’abbiamo
Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo"
(Jacques Prevert)

7 ANNI PRIMA


ELIA


«Amore, sei sicuro che non mi stai portando di nuovo nella casa abbandonata?»

«Ma figurati!
Giu, va bene tutto, ma oggi è Capodanno, mica Halloween» rispondo alla mia fidanzata, mentre, stringendola per un fianco, la aiuto a camminare, poiché essendo l'ultimo dell'anno, ho preparato una speciale sorpresa, che spero la lasci senza fiato, ma per non anticipargliela, le ho fatto indossare una benda

«Lo so, ma tutti questi misteri iniziano a stufarmi e questa dannata benda ad irritarmi» borbotta però lei, che di sorprese proprio non ne vuol sapere

Tanto che sbuffando, io rispondo «Uffa, ancora qualche minuto e ti prometto che potrai toglierla.
Ce la fai ad attendere o vuoi continuare a comportarti come una bambina?»

«Ce la faccio, ce la faccio» afferma perciò, incrociando le braccia sotto al seno, mentre io continuo a spingerla verso la giusta direzione

«Ecco brava» concludo quindi, gondolando.

Non passa poi molto che però lei riapre il discorso «Ma comunque, caro il mio poeta maledetto, sappi che io, di te, proprio non mi fido...
Voglio proprio vedere dove mi hai portata, per farmi perdere il concerto in piazza»

Fortuna che siamo finalmente arrivati «In un posto magico, pronta?»

«A voglia»

«Voilà» esclamo, togliendole la benda

«Oh... mi hai portata sui colli?» chiede quindi, sorpresa, osservando il panorama che si staglia davanti ai nostri occhi

«Già.
Siamo nella tenuta di un amico di mio padre, che gli doveva un favore.
Insomma, quale miglior posto, per ammirare i fuochi d'artificio e miglior modo per festeggiare la mezzanotte, se non qui, noi due, da soli?» rispondo perciò io, fortemente speranzoso che le piaccia

E fortunatamente, sorridendo, lei afferma «Hai ragione amore, è proprio perfetto»

Al che, ricambiando, io esclamo «Su, sediamoci e brindiamo» invitandola a sedersi sulla coperta da pic nic, appena stesa

«Brindare? Tu? Ma se sei astemio» afferma però lei, confusa

Al che io ribatto «Mica ho parlato di farlo con dell'alcool» per poi estrarre, da un sacchetto, una bottiglia di vino analcolico e due calici di plastica

«Sei sempre il solito, ma ti amo ogni giorno di più e brindo a questo, noi due, assieme, per tanti altri anni avvenire» afferma quindi lei, innalzando il suo

«Io invece brindo a te, che sei ormai parte di me»

«Cin cin»

«Le stelle questa sera sono più luminose del solito, non trovi?» mi domanda poi, guardando affascinata il cielo, che da qui é molto più limpido

«Non so, la più luminosa ce l'ho davanti a me» rispondo perciò io, con dolcezza

«Tu e le tue frasi fatte» ribatte quindi lei, ridacchiando, ma io so che in realtà le piacciono

Infatti esclamo «Dillo che le adori»

«Giusto un pochino».

Ed é cosí che tra una chiacchierata e l'altra, finalmente, arriviamo in prossimità della mezzanotte

«Ehi, aspetta! Manca meno di un minuto»

«Tocca farle il conto alla rovescia allora» affermo, per poi iniziare a contare con lei

«10.

9.

8.

7.

6.

5.

4.

3.

2.

1.

Buon anno amore» dico poi, sorridendo e schiantando le mie labbra sulle sue, inaugurando al meglio questo nuovo anno

«Buon anno caro il mio poeta maledetto e ora godiamoci i fuochi».

Spazio Autrice:
Ciao a tutti, ragazzi e ragazze e benvenuti in questo nuovo capitolo, piuttosto di passaggio e dove, nel passato, Elia e Giulia hanno inaugurato il nuovo anno assieme.
E appropositi, ne approfitto per farvi anche gli auguri di buon anno nuovo.
Detto ciò, se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Un bacio e ci vediamo circa tra una settimana, con il prossimo 📖🖋

Come Shakespeare e la sua GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora